Arrivammo ad un castello che sembrava abbandonato, così ci accampammo lì. Io salii sulla torre più alta e mi sedetti sul muro con le gambe sospese in aria a guardare le stelle, mentre il vento mi trapassava i capelli. Una voce mi fece sussultare. << Cosa ci fai qui tutta sola? >>. Mi voltai e vidi Levi che si avvicinava per poi sedersi accanto a me.
<< Adoro stare in posti del genere. Mi piace guardare le stelle e pensare. Mi rilassa. >>.
<< E cosa stavi pensando prima che arrivassi? >>. Levi aveva lo sguardo rivolto verso le stelle come me.
<< Nulla di particolare. >>. Mi avvicinai di più a Levi e mi appoggiai alla sua spalla continuando ad ammirare le stelle, mentre lui mi avvolse con il braccio. Rimanemmo per molto tempo lì, a parlare di varie cose, finchè Hanje non ci interruppe. << Capitano, Chise, dovete scendere di sotto, abbiamo un problema. >>. Io e Levi ci fissammo negli occhi per poi alzarci e scendere di sotto. Erwin e tutti i responsabili erano riuniti in una stanza, e dalle loro facce, sembrava una cosa seria. Io e Levi prendemmo posto, lui affianco al comandante e io tra Levi ed Hanje.
<< Ora che ci siamo tutti, possiamo iniziare questa riunione. Vi ho riuniti qui per parlarvi della lettera che mi è appena giunta dal Wall Rose, e la lettera dice che hanno avvistato dei giganti oltre la muraglia. >>.
<< Comandante, sembra una cosa più che normale questa. >>.
<< Già, peccato che la lettera mi sia arrivata due minuti fa. E l'ora segnata su questa lettera è 23:50. >>.
<< Cosa? Questo vuol dire che... >>. La sala cominciò a riempirsi di mormorii inquietanti. "Vuol dire che i giganti ora si muovono anche di notte?". "Ma com'è possibile?". Levi, senza un apparente motivo, mi prese e mi strinse la mano da sotto il tavolo, senza guardarmi in faccia, ma sembrava piuttosto preoccupato.
<< Pensavamo che l'attacco di qualche mese fa di notte fosse dovuto dal fatto che ad aprire quella breccia fosse stato un gigante anomalo, quello ricoperto di pelliccia, e che quindi quel gigante riesce a comandare gli altri giganti. Ma la lettera dice che di giganti anomali lì non ce n'è nemmeno traccia. In pratica, dobbiamo stare attenti, perciò faremo dei turni di notte per far sì che possiamo andarcene via da qui senza dover affrontare i giganti. Ci saranno turni di 3 ore. In caso di avvistamenti, dobbiamo subito andarcene, perciò direte a tutte le reclute di prepararsi l'equipaggiamento in modo che se dovessimo andare via ci vorrà poco tempo per prepararsi. Tutto chiaro? >>.
<< Si, comandante! >>. Tutti si alzarono e cominciarono ad avvisare le reclute, mentre Erwin si avvicinò a me e Levi. << Ragazzi, inizierete voi il primo turno, se non è un problema. >>.
<< Certo, comandante, io e il capitano Levi faremo il primo turno. >>. Facemmo il saluto e ci avviammo verso la torre per cominciare a fare il turno di guardia.
Il vento era freddo, e si fece più intenso dopo un'oretta. Io avevo lasciato il mio mantello di sotto, perciò Levi si tolse il suo e me lo appoggiò sulle spalle. Passammo le tre ore di guardia ammirando le stelle e parlando; due responsabili vennero a darci il cambio, ma proprio mentre ce ne stavamo andando, notai qualcosa sulle colline di fronte il castello. Presi il braccio di Levi strattonandolo: << Capitano... cos'è quella nube di polvere lì fuori oltre le colline? >>.
Levi prima guardò me e poi oltre quelle colline. Il suo sguardo tranquillo si trasformò in uno sguardo serio. << Chiamate subito il comandante e avvisate tutte le reclute. Ci sono quattro classe 15 metri in avvicinamento! >>. Corremmo tutti di sotto avvisando tutto il Corpo di Ricerca. C'era chi era nel panico, chi eccitato e chi stranamente calmo. In una decina di minuti eravamo tutti pronti sui nostri cavalli, ma i giganti ci stavano raggiungendo, dovevamo andarcene in fretta. Cominciammo a correre sui cavalli via da quel castello, ma i giganti ci avevano raggiunti, danneggiando le rovine di quel castello abbandonato. Stavano iniziando a colpire le reclute, cominciando ad ucciderle e mangiarle, mentre altri giganti erano in avvicinamento. Un gigante stava proprio dietro di me; stava mangiando una recluta, e il busto di quella recluta tagliata a metà dai denti del gigante colpì me e il cavallo, facendoci cadere di violenza: io rimasi a terra, mentre il mio cavallo corse via. "Che succede? Non riesco a muovere la gamba...". Le parole dell'infermiera riaffiorarono nella mia mente. "Un'altra botta pesante e la tua gamba potrebbe fratturarsi, quindi fai attenzione. E ora come faccio?". Sentii qualcuno urlare: era Jean, che aveva metà corpo nella bocca di un gigante. << JEAN! >>. Non finii nemmeno di parlare, che il gigante lo inghiottì intero. "Oh mio dio... Jean! Non è possibile! Perché sta succedendo tutto questo?! E ora io che devo fare? Quel gigante che mi sta fissando negli occhi, mi mangerà viva.". Non finii nemmeno di pensare a quelle parole, che qualcosa mi afferrò e mi portò via. Era Levi, che mi prese al volo con il suo grande cavallo nero. << Ti ho cercata dappertutto! Come va la gamba? >>.
<< Non molto bene... G-Grazie, capitano... >>.
<< Te l'ho detto, no? Il mio compito è di proteggerti. Tieniti forte a me. >>. Sembrava tranquillo. "Cosa vorrà dire?". Cominciò una corsa con una serie di slalom per evitare i cavalli, gli uomini deceduti e i giganti che stavano ancora lì. Ci fermammo in un piccolo boschetto di pochi alberi.
<< Capitano...J-Jean... è stato...non sono riuscita a fare niente... Io... >>. Ero scoppiata in lacrime.
<< Capisco. Prendi le redini del cavallo e raggiungi il comandante dalle truppe mediche. >>.
<< Ma... capitano... >>. Levi si avvicinò al viso del suo cavallo nero e gli sussurrò all'orecchio, con la fronte poggiata a quella del cavallo. << Portala in salvo. >>.
<< Aspetti capitano! >>. Levi diede una pacca sulla coscia del cavallo, che scattò in avanti iniziando a correre verso il gruppo di truppe nel quale c'era il comandante.
<< Levi! >>.
Ero girata verso Levi, che si incamminò verso i giganti voltandosi verso di me, per poi scattare con il movimento tridimensionale. Cercai di fermare il cavallo, ma lui non voleva fermarsi, capii che quel cavallo non si sarebbe mai fermato finchè non fosse arrivato a destinazione. Altre due lacrime uscirono dai miei occhi. "Ritorna da me sano e salvo, Levi, ti prego...".
Il cavallo di Levi raggiunse le truppe e il comandante, che mi notò subito. << Chise! Cos'è successo? >>.
<< Comandante... J-Jean Kirschtein... è stato m-mangiato... i-o non sono riuscita a salvarlo... non... >>.
Erwin notò che ero sul suo cavallo nero. << Dov'è il capitano Levi ora? >>. Avevo ancora le lacrime agli occhi mentre stringevo forte sulle mie spalle il suo mantello che mi diede quattro ore prima sulla torre.
<< Lui... è... è ad affrontare i giganti con le altre reclute... >>.
<< Dobbiamo andare ad aiutarlo. Chise, resta qui con le truppe, io e loro due andiamo ad aiutare il capitano. >>.
<< Comandante... voglio... anche io... >>.
<< No, resta qui a mantenere la calma in questo gruppo. E se riesci, rintraccia le altre reclute che potrebbero essere ancora vive qui nei dintorni. >>. Erwin si avvicinò a me in modo che potessi sentirlo solo io. << So cosa succede tra te e il capitano Levi. Mi occuperò io di riportarlo qui sano e salvo. Fidati di me. >>. Con le lacrime agli occhi, cominciai ad arrossire.
<< A-Agli ordini... comandante...grazie...>>.
Vedevo il comandante Erwin allontanarsi verso il caos. "Riportatemelo vivo, vi scongiuro, riportatemi indietro il capitano.".
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Le Ali della Libertà
FanfictionChise Yamada, una ragazza ventottenne, viveva insieme alla sua famiglia nel distretto di Shiganshina, una delle città al confine del grande muro denominato Wall Maria. Al di fuori di esso era proibito andarci, essendoci i giganti "divora-uomini" com...