Capitolo 41

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Raggiungo il punto di incontro per il giro turistico sulle colline di Hollywood. Ci sono già molto ragazzi tra cui parecchie coppie che io non riesco proprio a guardare. Dico alla guida il nome e mi cancella dall'elenco.
"Ora siamo tutti possiamo partire" solo un'altra ragazza se ne sta tutta sola, ha dei capelli castani lunghissimi, fino al sedere. Indossa dei pantaloncini bianchi con le borchie sulle tasche posteriori, ed una canottiera con un teschio infilata solo nella parte davanti, delle Old star nere alte e mal ridotte. Gli occhiali da sole neri con la forma basica ed il cappello con visiera nero la fanno apparire bellissima. Inizia a squillarmi il cellulare, e mentre seguo il gruppo sulle rocce infilo gli auricolari e rispondo.
"Oh Ethan" per aiutarmi a salire poso le braccia sulle gambe.
"I tuoi amici mi vogliono letteralmente morto" sento delle urla dietro
"E tu scappa, Scusami ma ora sto salendo le colline di Hollywood ti richiamo stasera"
"Che gli devo dire a questi?"
"Che si facessero un po' di cazzi loro, la vita è mia faccio come voglio riferisci queste esatte parole. Ciao" attacco e tolgo gli auricolari, la ragazza mi sta guardando di fianco divertita.
"Il fratello?"
"Un amico. Ma diciamo che sono scappata dai miei amici per prendermi del tempo per me stessa senza avvertire e lui é l'unico a cui rispondo e che sa dove sono e dove andrò"
"Ah quindi vai via subito da Los Angeles"
"Tra 6 gironi e vado a Las Vegas una settimana, poi un'altra settimana a Miami e poi tornerò a Boston" mi guarda sorridendo
"E tu invece che ci fai qui tutta sola?"
"Scappo da una famiglia opprimente, e da una città troppo piccola per me"
"Sarebbe"
"New York" io scoppio a ridere
"Se quella è piccola iniziò a preoccuparmi. Per quanto rimarrai qui?"
"Altri 6 giorni, poi vedrò se restare o andare via?" Alzo un sopracciglio
"Ti vuoi fare questo viaggio con me?" Non so perché lo chiesi semplicemente la vidi tanto sola e nessuno lo merita.
"Sei sempre così gentile?"
"No decisamente no, sono una grande stronza e anche presuntuosa, ma so cosa significa essere sole"
"Beh dato che non ho ampia scelta accetto" in quel momento arriviamo in cima alla prima collina, affaccia su tutta Los Angels.
"Eccoci alla prossima raggiungeremo la scritta Hollywood" mi avvicino al bordo e spalanco le braccia chiudendo gli occhi mi concentro sul suono della natura e poi sento i battiti del mio cuore regolari e in questo Momento mi sento infinita.
"Sembri felice, non riuscirei mai a essere serena come lo sei te" dice la ragazza
"Non sono mai stata felice in vita mia, ma sono qui per questo" sorrido
"Come ti chiami?"
"Chiamami Lory"
"Bene Lory ti dico una cosa in questo momento da qualsiasi cosa tu stia scappando sei qui, e qui sei solamente te senza pregi o difetti, sei qui esisti a un passo dal cielo e con una città sotto ai piedi. Tu sei qui in questo momento e nessuno è abbastanza importante per rovinarti adesso" mi guarda sbigottita.
"Forza anche per te è il momento di chiudere il cervello"
Facciamo mille foto, la sera andiamo in discoteca, il giorno dopo andiamo sul Melrose Place, e restiamo lì fino a sera tra negozi e ristoranti, pronti ad incontrare qualche personaggio famoso. Di fatti abbiamo incontrato l'attore preferito di Lory sembrava impazzita. Un giorno dopo lo abbiamo trascorso dormendo dato che la sera avevamo fatto le 5. Alle 6 di sera siamo uscite e siamo andate sul ponte di Santa Monica a goderci il tramonto e abbiamo trascorso la giornata al Luna Park. Il penultimo giorno siamo state alla spiaggia di Vince con anche la riproduzione di Venezia una città italiana. La sera abbiamo dormito lì accanto al falò. E mi sono leggermente abbronzata. E come ultima tappa non poteva mancare camminare sulle stelle delle star a più famose sulla strada di Hollywood Boulevard. L'ultima sera l'abbiamo trascorsa nel mio albergo tranquille a cenare.
"Bene partirai come me domani?"
"Sei sicura che mi vuoi sopportare ancora due settimane?" Alza un sopracciglio, allargando ancora di più gli occhi da cerbiatta marroni, perfettamente intinta con la pelle abbronzata e le labbra rosee. Ha un carattere solare sempre pronta a sorridere ma guardandola attentamente si vede che dietro le ciglia l'unge nasconde un dolore profondo. Dietro un fisco perfetto si nasconde un vecchio problema. E che si, è sempre pronta a sorridere, ma è una maschera che nasconde La lacrime. Ha un fare introverso sempre attenta a non dire una parola di troppo su di se. E a parere mio si odia tanto e non prova un vero sentimento da tanto tempo. È il momento che si diverta. Avvolte è Stornza ma non lo fa per cattiverai ma per scudo di se. Tuttavia dentro di se coltiva molta speranza.
"Sicurissima"
"Non lo so..." esita, io le punto la forchetta contro
"Mettiamola in un altro modo tu verrai con me e ti divertirai, come non hai mai fatto" tirò fuori dalla borsa il biglietto dell'aereo
"Ti passo a prendere alle 10" finisco di mangiare e mi alzo
"Sei troppo buona certe volte" mi volto verso di lei
"Solo con chi se lo merita, sai tra bersagli della vita bisogna aiutarsi" le faccio l'occhiolino e mi dirigo verso la mia stanza. Preparo le valige e mi infilo dentro il bagno idormassaggio. Mi squilla il telefono ed allungo la mano da dentro la vasca per afferrarlo
"Oi Ethan"
"Ciao bellissima, come va?"
"Domani parto per Las Vegas, i miei amici?"
"Mi stanno mettendo sotto pressione rischiamo che ti raggiungo li" ridacchio
"Hai parlato con tua madre per capire del sogno?"
"Non ho intenzione di affrontare quel discorso in queste settimane, quando trono nel frattempo sto cercando di dimenticare" lo sento sbuffare
"Stai scappando dai tuoi problemi"
"Mi hai chiamato per questo?"
"Elizabhet..." ora lo uccido
"Basta questo è il periodo dedicato a ne stessa chiamami per altre cose, ciao" attacco e finisco di farmi la doccia.
Mi siedo con le gambe al petto a guardare il paesaggio davanti a me. Mi abbraccio le gambe. Ammetto a me stessa che ho paura, ho paura di scoprire perché mio padre trattava solo me in quel modo, paura di sapere perché sono totalmente diversa da i miei fratelli e da mia madre, ho paura di sapere che tutte le mie certezze erano un cazzata.
"Ucciderei tutti" dico arrabbiata. Il telefono squilla di nuovo, èDennis
"Dimmi"
"Sei incazzata?" Sbuffo
"Che vuoi?"
"Tuo fratello e Sasha verremo da voi tra una settimana quando tu starai a Miami, Kevin l'ha invitata a restare da voi, poi tuo fratello aspetterà che torni te per ripartire, sai vanno molto d'accordo" tornerà prima di me. Significa che Alex la rivedrà, con il suo bambino. Non so se essere arrabbiata perché lui quasi sicuramente non penserà più a me, o spaventata per la reazione che Alex avrà sapendo che Sasha lo ha tradito con Dylan e ha anche avuto un figlio con lui.
"Porca puttana" urlo
"Che c'è di male?"
"Immagina le conseguenze, prova anche a supporle, contando la bellezza di lei e il figlio di Dylan" per un po' dall'altro lato c'è silenzio
"Cazzo siamo nei casini. Ma poi pensa se Dylan scopre di trovarsi nella stessa città con quel bambino lo farà sparire" mi scuoto con una mano i capelli.
"Devi tornare prima"
"No! Non mi faccio rovinare la vacanza. Sai che c'è non tornerò per controllare Alex e la sua reazione, non tornerò per proteggerla da Dylan ne tornerò per paura che Alex si rinnamori di lei. Sono grandi e vaccinati sanno badare a loro stessi"
"Sei diventata egoista"
"E non pensi fosse il momento, scusami devo andare domani parto presto"
"Stai cambiando" sussurra
"No" urlo al vento
"Io non sto cambiano io sto cercando di non farmi abbattere e se questo significa essere egoisti sarò egoista"
"Buona notte Lizzy" dice sconsolato ed io attacco. Subito dopo mi metto a dormire.

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