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Waiting For You - XX

16 Luglio 2014.

Chan Yeol ritrovò un nuovo equilibrio. Il tempo era passato velocemente e in quelle due settimane non andò mai a trovare Baek Hyun. Due settimane passate a compiere quello che faceva prima di conoscerlo: casa, università, amici e casa. Era tornato, quasi, il vecchio se stesso: il ragazzo di cui Baek Hyun si era innamorato - solare, spensierato e rumoroso.

Ma la realtà era che Chan Yeol stava scappando. Scappando da se stesso e dalla triste verità che lo stava seguendo. Si stava nascondendo dietro una recita, mentre i sensi di colpa lo stava divorando dall'interno. Aveva dubitato più volte di se stesso e delle scelte che aveva fatto: era nel giusto? E se si fosse sbagliato?

E aveva paura di rivederlo perché, probabilmente, avrebbe fatto di nuovo lo stesso errore; trascinandolo fuori da quell'ospedale per portarlo a casa e sperare di vivere la loro storia d'amore ancora e ancora, ma tutto sarebbe stato come la prima volta - angoscia, dolore e felicità. Il cuore gli faceva ancora male dall'ultima volta e ancora ricordava vividamente le urla disperata di Baek Hyun. Urla che lo chiamavano di aiutarlo, di non lasciarlo, di restare con lui, di non abbandonarlo, mentre lui gli aveva voltato le spalle, sperando di essere nel giusto.

Park Chan Yeol aveva paura di vedere Byun Baek Hyun perché l'ultimo sguardo che si gli era stato concesso dal ragazzo l'aveva lasciato con una voragine nel petto, un doloro che non aveva mai provato prima d'allora. Ancora ricordava gli occhi di Baek Hyun: due pozzi gelidi, pieni di odio e di consapevolezza. 

Eppure decise di prendere coraggio, di affrontare quel muro che si era creato, di non nascondersi più. Per lui, per Baek Hyun. Aveva raccolto tutte le sue forse e le sue energie, ci aveva pensato e ripensato più e più volte, ma alla fine si era deciso: doveva farlo.

In fondo al suo cuore, in un desiderio nascosto, voleva rivederlo, sorridergli e abbracciarlo. Voleva amarlo come si erano amati i primi giorni, prima che tutto crollasse lentamente. Voleva dimostrargli che lui c'era, che non l'avrebbe lasciato da solo, che questa volta sarebbe andata meglio. Voleva farsi perdonare, ma non aveva tenuto conto dell'imprevedibile mente di Baek Hyun, dell'irrazionale logica che l'aveva sempre distinto dagli altri. 

Quando si presentò dal ragazzo per l'appuntamento che aveva fissato qualche giorno prima, lo vide seduto sulla poltrona della sua piccola stanza da solo in silenzio, mentre contemplava il paesaggio che si osservava all'esterno. La stanza era spoglia, scialba e bianca. Un letto, la poltrona e una scrivania stonavano quell'immagine di purezza.

Baek Hyun non lo guardò neanche per un secondo. I suoi occhi rimasero fissi nel vuoto come era solito fare alla fermata dell'autobus. Fu come una lama nel petto di Chan Yeol.

Il minore esitò. Per una frazione di secondo ebbe l'impulso di tornare indietro e lasciarlo lì, da solo. Chan Yeol però non lo fece, prese coraggio e, sorridendo, fece il primo passo. Non voleva abbandonarlo un'altra volta e si era ripromesso che sarebbero stati insieme per sempre.

«Ciao Baek...». La sua voce era debole, silenziosa; quasi non si udiva. Ma per Baek Hyun era come un urlo. Lo sentì così chiaramente che ebbe un crollo emotivo. Un altro. Un dei tanti che aveva avuto negli ultimi giorni da quando era stato ricoverato.

Da quanto non sentiva quella voce pronunciare il suo nome? Da quanto non lo vedeva? Da quanto aveva iniziato ad odiarlo? Da quanto non lo amava più?

«So che sei arrabbiato con me e che non vuoi parlarmi, ma volevo chiederti scusa». Chan Yeol sentiva che il Baek Hyun di cui era innamorato non era lì, che il ragazzo di fronte a lui non era Byun Baek Hyun, ma un falso. 

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