Capitolo 3

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Erano passati diversi giorni da quella notte. Il giorno seguente Timothée non si era presentato alla premiere del film e si era limitato a scrivermi un secco "non ci sarò" con tanto di visualizzato senza risposta quando gli avevo chiesto se stava meglio. Per me era come un mistero. I suoi comportamenti erano strani e mi facevano innervosire, dovevamo parlare di quello che era accaduto e lui l'unica cosa che sapeva fare era scappare. Non ero riuscito a dormire più di due ore a notte a causa delle continue domande che mi tormentavano. E se Timothèe provasse qualcosa per me? Era improbabile, da quanto ne sapevo era attratto dalle ragazze e non mi aveva mai dato segni di apprezzamento da più che amici. Di sicuro provava rispetto verso i miei confronti, proprio come io ne provavo nei suoi. Il mio flusso di pensieri fu interrotto da una voce femminile dietro alle mie spalle, mia moglie Elizabeth.
E: Armie, tesoro, ti vedo turbato va tutto bene?

Disse, abbracciandomi da dietro la schiena.

Se andava tutto bene? Non lo sapevo,ma mi limitai ad annuire e a sorridere. Odiavo mentirle, di solito ci dicevamo tutto ma se neanche io sapevo cosa mi stesse succedendo,come poteva capirlo lei? Di certo non le sarei andata a raccontare che qualche giorno prima il mio collega si era dilettato a baciarmi.
Dovevo parlare con Timmy, era l'unico modo per mettere fine a questa assurda situazione.

A: Tesoro, ho bisogno di distendere i nervi, vado a fare un giro in macchina. Ci vediamo più tardi.
Altre bugie.

Mi avvicinai a lei e la baciai delicatamente sulle labbra. Mi pentii subito di quel gesto perchè venni assalito da un senso di colpa per aver poggiato le mie labbra, che prima erano state poggiate su quelle di un'altra persona, sulle sue.
Presi la macchina e mi indirizzai verso la casa di Timmy.
Appena parcheggiai scesi velocemente per dirigermi verso il citofono. Suonai e dopo poco venì ad aprirmi. Notai dello stupore nei suoi occhi.
T: Ohi ciao Armie. Non aspettavo visite ma mi fa piacere vederti!
Era sereno, il che mi aveva lasciato alquanto stupito. Forse mi ero fatto troppe paranoie e probabilmente ripensando a ieri sera si era reso conto di cosa l'alcool ci può spingere a fare e ora l'aveva presa a ridere. Però mi sorprendeva come in pochi giorni tutto il dolore che provava era improvvisamente sparito.

A: Spero di non averti interrotto nel mezzo di qualcosa e scusa per la visita inaspettata ma avevo urgenza di parlarti.
T: Oh, ma figurati. Comunque mi spiace di non essermi presentato ieri ma non mi sentivo ancora del tutto in forma dopo la sbornia di tre giorni fa. Comunque non ti ho ancora ringraziato per quella sera.

Si ricordava del bacio? Forse sapeva che aveva sbagliato e aveva apprezzato il mio gesto.

A: Era la cosa giusta da fare.
T: giusta da fare? Ma di che stai parlando? Sono stato uno completo idiota, ti ho lasciato in quello studio da solo senza quasi neanche salutarti. I miei problemi devono restare miei e non ti devo coinvolgere nella mia melodrammaticità. Non so.. è un periodo un po' confuso per me e sono ancora arrabbiato per il fatto che il film abbia vinto solo un Oscar. Non te l'ho detto ma dopo l'intervista sono andato in un pub e ho decisamente bevuto troppo, ho ancora l'emicrania.

Ma di che stava parlando? Non si ricordava nulla ? Mi sentivo un idiota. Come potevo convivere con il dubbio che Timmy provasse qualcosa per me?
A: quindi non ti ricordi nulla?
T: Ricordarmi cosa esattamente?
A: Oh, fa niente non ti preoccupare, non era importante. Comunque si vede che non bevi di norma, dopo due bicchieri sei già K.O!

Dissi, cercando di diminuire la tensione dei miei muscoli e per cercare di sviare l'argomento.

T: Ti prego non dirmi che ho fatto qualcosa di imbarazzante! Comunque..Ehi! Guarda che mi sono ubriacato dopo 3 bicchieri, non vedi come riesco a sopportare bene l'alcool?

Disse sorridendomi.

E in quel momento avrei voluto raccontargli tutto, nei minimi dettagli, ma non potevo. Si sarebbe sentito in imbarazzo e avrebbe iniziato ad evitarmi. Forse era meglio così, pensai, per me e per lui. Di sicuro l'ultima cosa che avrei voluto era allontanarlo di nuovo. Ma una parte di me voleva che ricordasse, anche se era ingiusto.

La verità è che mi piaci troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora