Parte 41 : Così perfetta
Stanca e depressa lasciai il campo di allenamento con le calze di mia cugina in bocca ed il pesante borsone a tracolla. Poco prima di arrivare alla fermata dell'autobus più vicina, io vidi la mia amica Rose uscire da un negozio a pochi metri di distanza e senza esitazione mi nascosi dietro un albero che fortunatamente era abbastanza grande da nascondermi alla sua vista. Mi sarebbe piaciuto tanto parlare con la mia migliore amica, mi mancava condividere i miei pensieri con lei ed inoltre in quel momento avevo davvero bisogno di qualcuno che mi ascoltasse e mi aiutasse a capire cosa mi stesse succedendo. Ma non potevo affrontare Rose in quel momento, non con i calzini di Kaley nella mia bocca.
Ero sicura che Rose mi avrebbe fatto un milione di domande ed io non sarei stata in grado di rispondere, di dirle perché non andavo più a scuola e perché ero diventata ufficialmente la domestica di mia zia e di quella ragazza che era sempre stata la mia più grande rivale. Naturalmente non potevo davvero dirle quale fosse il mio vero rapporto con Kaley e zia Emma. Come si fa a dire ad un amica che sei diventata la schiava di un'altra persona ? Forse Rose avrebbe riso di me, forse sarebbe corsa via pensando che fossi una specie di depravata.
"E non è forse ciò che sono ? Sono una depravata" mi dissi, una persona normale non avrebbe mai fatto quello che io facevo, una persona normale non poteva essere entusiasta di essere costantemente umiliata, una ragazza normale non avrebbe mai dato via tutto quello che aveva per essere in grado di leccare i piedi di un'altra ragazza.
No, non potevo parlare con Rose. Non potevo permetterle di vedermi e scoprire cosa era diventata la sua migliore amica, scoprire quanto fosse patetica la ragazza con cui aveva passato così tante notti a chiacchierare, giocare e fare cose da ragazze. Dio, sembrava passato un secolo dal nostro ultimo pigiama party. Jennifer Martin non esisteva più ora, schiacciata, tenuta prigioniera per sempre in una sorta di limbo da "Schiava" e "Biscuit", le due nuove personalità che venivano fuori alternandosi, a seconda dei capricci delle mie Padrone che con un solo schiocco delle loro dita potevano farmi perdere l'uso della parola e farmi camminare a quattro zampe come un cane.
Aspettai diversi minuti nascosta dietro quell'albero, sperando che Rose finisse presto la telefonata che l'aveva bloccata a pochi passi dalla sua auto ed io tirai un sospiro di sollievo quando, alla fine, lei riagganciò il telefono e si avvicinò alla sua Bmw. Prima di salire in macchina tuttavia, lei guardò un secondo nella mia direzione, come se si sentisse spiata, come se avesse avvertito la presenza della sua migliore amica. Mi nascosi nel miglior modo possibile con il cuore che mi martellava in gola. Cosa avrei potuto fare se fosse venuta a controllare dietro l'albero per vedere se c'era davvero qualcuno ? Cosa avrei potuto dirle se mi avesse visto ? Ovviamente le parole non potevano uscire dalla mia bocca con le calze di Kaley che mi rendevano impossibile parlare come un normale essere umano.
Dalla mia posizione non riuscivo a vedere cosa stesse facendo Rose e certamente non osavo muovermi per paura di essere vista. Così diventai sempre più spaventata con il passare dei secondi e solo quando il rumore del motore della sua BMW giunse alle mie orecchie, io mi calmai un po'. Quando Rose se ne andò, io crollai in ginocchio, respirando profondamente con il mio naso (essendo impossibilitata a farlo con la mia bocca) e solo dopo alcuni minuti riuscii ad alzarmi e raggiungere la fermata dell'autobus.
Quando arrivai in quella che oramai era la mia nuova casa, io sentii un tuono in lontananza e non ho potei fare a meno di pensare che almeno ero stata fortunata ad evitare la tempesta in arrivo da Ovest. Prima di entrare in casa, mi ricordai del mio "vestito" che era steso fuori ad asciugare ed io corsi a prenderlo prima che iniziasse a piovere. Guardai l'abito di Biscuit per alcuni momenti, ripensando a tutte le sensazioni che avevo provato quando l'avevo indossato, poi una goccia d'acqua colpì il mio viso e mi riportò alla realtà. Entrai in casa e subito notai che non c'era nessuno al piano terra, quindi andai prima nella mia "stanza" per lasciare il borsone di Kaley vicino alla lavatrice (sapendo che io avrei dovuto lavare quello che c'era dentro) e poi salii di sopra per cercare le mie Padrone.
La porta della stanza di mia zia era aperta ma di lei non c'era traccia e pensai che probabilmente fosse uscita. Mia cugina invece era sdraiata sul suo letto, indossava ancora il suo completo da calcio ed ascoltava la musica con le cuffie nelle orecchie. Mi inginocchiai ai piedi del suo letto ed iniziai a baciare i piedi nudi della mia Padrona per diversi minuti, ma lei non diede segno di notare la mia presenza. Quell'odore meraviglioso spazzò via tutti i miei pensieri e le mie preoccupazioni e mentre baciavo ed annusavo i piedi di mia cugina, io non potei fare a meno di pensare ancora una volta che avevo fatto la scelta giusta, quello era il mio posto.
Ad un certo punto Kaley strinse il mio naso con le dita dei piedi e mi costrinse a sollevare leggermente la testa e guardarla negli occhi, mentre lei si toglieva le cuffie.
- Il tuo vestito è pulito ? - lei mi chiese.
- Sì Padrona, volete che lo indossi ?
- No, non per ora almeno. Spogliati, voglio vederti nuda come il verme che sei -
- Sì Padrona - io risposi, cominciando a togliermi i vestiti.
Quando fui completamente nuda, Kaley iniziò a giocare con i miei capezzoli usando le dita dei piedi ed io faticai parecchio a non gemere mentre mia cugina si divertiva con il corpo della sua schiava. Ma quel gioco fu di breve durata perché Kaley disse :
- Vai e mettiti il collare, deve essere sempre attorno al tuo collo quando sei in questa casa. Se lo dimentichi di nuovo dovrò punirti -
- Mi dispiace Padrona, non succederà più - dissi baciandole freneticamente i piedi per avere il suo perdono e mi fermai solo quando lei mi calciò via.
- Porta qui anche il tuo guinzaglio - disse Kaley quando stavo per uscire dalla sua stanza.
Mi involai verso il seminterrato e dopo aver stretto di nuovo il collare intorno al mio collo, io presi il guinzaglio e tornai subito dalla mia Padrona che mi aspettava nella stessa identica posizione. Mi inginocchiai accanto a lei e le diedi il guinzaglio che lei agganciò subito al mio collare.
- Ora puoi iniziare a pulirmi piedi, come hai notato sono molto sudati e non voglio farmi una doccia con i piedi in queste condizioni -
Umiliata dalle sue parole, io strisciai ai piedi del letto e, mentre mia cugina si rimetteva le cuffie, io tirai fuori la lingua e cominciai a leccare le sue piante con devozione. Il sapore era meraviglioso come sempre e mentre la mia lingua si muoveva incessantemente sugli archi plantari, io non potei fare a meno di rimpiangere che il suo sudore non fosse in grado di nutrire il mio corpo, sarebbe stato fantastico se non avessi avuto bisogno di cibo ed acqua ma solo quel nettare divino che io avrei assaporato per il resto della mia vita.
Leccai con cura i suoi talloni che, nonostante il recente allenamento, erano perfetti e morbidi come sempre e mi venne quasi naturale confrontarli con quelli di Jacqueline de la Richardais che erano ruvidi nonostante una recente pedicure. Zia Emma e Kaley erano davvero delle Dee, nessun'altra donna al mondo poteva reggere il confronto e certamente non poteva farlo un essere patetico come me, io potevo solo ringraziare Dio per essere stata così fortunata di poter servire devotamente quelle due bellezze e prostrarmi ai loro piedi. La mia figa iniziò a gocciolare quando la mia lingua leccò tra le dita dei piedi di mia cugina, dove il gusto era più intenso ed il sudore si mescolava alla sporcizia lì rimasta intrappolata. Dopo qualche istante iniziai a succhiare vigorosamente i suoi alluci e quasi rischiai di toglierle lo smalto nero dalle unghie dei piedi. Le ragazze della mia età succhiano il pene dei loro fidanzati, io invece succhiavo le dita dei piedi di mia cugina, la mia Padrona ed io non potevo essere più felice.
Ad un certo punto Kaley diede uno strattone al guinzaglio e mi costrinse a concentrarmi nuovamente sulle sue piante. Lei avvolse il guinzaglio intorno alla sua mano e, dopo avermi messo entrambi i piedi in faccia, lei tirò con forza facendomi respirare con difficoltà, il collare che mi dava sempre più fastidio. Solo dopo alcuni minuti Kaley allentò la presa sul guinzaglio e tolse i suoi piedi dalla mia faccia che dopo una simile pressione doveva aver probabilmente impressa la sue impronte. Poi Kaley cominciò a dire :
- Sai, mia madre mi ha detto che stai lasciando la scuola e che hai firmato un contratto per diventare ufficialmente la nostra domestica... chi ti ha detto di smettere di leccarmi i piedi schiava? - urlò improvvisamente, dandomi un violento calcio in faccia.
Con le lacrime agli occhi per il dolore, mi affrettai a riprendere a leccare i piedi della mia Padrona e dopo qualche leccata veloce alle sue piante, io ricominciai a succhiarle di nuovo le dita dei piedi. Kaley sorrise soddisfatta e riprese il suo discorso :
- Quindi nel tuo futuro non ci sarà il College, non ci sarà più una brillante carriera da attrice o calciatrice. Dovrai solo servire mia madre e me, la ragazza che fino a qualche mese fa era la tua grande rivale. Come ti fa sentire questo ? Cosa provi sapendo che tutti presto scopriranno che la potente Jennifer Martin è diventata la mia serva ? -
La guardai per un momento nei suoi bellissimi occhi verdi e cercai di pensare a come risponderle. Alla fine, senza osare togliere le sue dita dei piedi dalla mia bocca, io dissi :
- Non lo so Padrona, sono solo felice di avere l'onore di servirvi -
Non sapevo se le mie parole fossero comprensibili (avendo le sue dita in bocca) ma Kaley sembrò capire quello che avevo appena detto, perché scoppiò a ridere e con l'altro piede mi strinse di nuovo il naso, impedendomi di respirare.
- Sei così patetica, posso fare quello che voglio con te. Potrei anche soffocarti a morte e tu non faresti nulla per fermarmi perché sei solo una schiava che non può fare altro che obbedire alla sua Padrona. Scommetto che saresti persino felice di morire per me, non è vero schiava ? -
Le sue parole cominciarono a spaventarmi e l'ossigeno nei miei polmoni divenne sempre meno, ma qualcosa dentro di me mi diceva che lei stava solo scherzando e che non mi avrebbe mai fatto del male, così io annuii e Kaley, soddisfatta, lasciò la presa sul mio naso e io potei respirare di nuovo. Mentre continuavo a succhiarle le dita come se nulla fosse successo, mia cugina continuò a fissarmi intensamente. Forse era stupita di quanto fossi docile e sottomessa alla sua volontà, forse per la prima volta era pienamente consapevole di quanto potere avesse su di me, che io fossi davvero solo una proprietà, solo un giocattolo nelle sue mani.
- Ora che tutti sapranno che sei la mia serva, non c'è più bisogno di nascondersi - disse Kaley, poi aggiungendo - Certo, gli altri non sapranno che sei la mia schiava, ma sarà comunque divertente darti ordini di fronte alle mie amiche e vederti correre per obbedire. Sai, quando acquisti un'auto di lusso, il miglior telefono sul mercato o dei bei vestiti, lo fai anche per mostrare agli altri quello possiedi. Non sarebbe divertente tenerti chiusa qui, voglio che tutti vedano che posso farti fare tutto ciò che desidero, voglio che tutti vedano il potere che ho sulla mia stessa cugina, la mia vecchia rivale. Pensa alle faccia di Chelsea e Rose quando ti vedranno in ginocchio, massaggiare i miei piedi di fronte a loro... e perché no ? Leccarli anche... Cosa ne pensi, schiava ? Mi leccherai i piedi di fronte alla tua migliore amica ? -
Guardai Kaley negli occhi per un momento, poi sapendo che non avevo scelta, io risposi :
- Se questo è ciò che vuole la mia Padrona -
Mia cugina tolse le dita dalla mia bocca, mi strofinò rudemente i piedi sul viso e con un grande sorriso mi disse :
- Sei una schiava così brava -
Come sempre il suo complimento mi rese molto orgogliosa e non potei fare a meno di baciare freneticamente i piedi della mia Padrona, mostrandole tutta la mia devozione ed il mio amore. Kaley chiuse gli occhi e si rimise le cuffie, gemendo di piacere mentre le mie labbra toccavano ogni centimetro dei suoi meravigliosi piedi. Non so per quanto tempo rimanemmo in quella posizione, non so per quanto tempo baciai i piedi di mia cugina ma, quando lei si alzò dal letto e mi disse che doveva farsi la doccia, io non ero ancora soddisfatta e strisciai ai suoi piedi, continuando a baciarli. Mia cugina rise quando vide quanto ero devota e mi permise di coprire i suoi piedi di baci per altri cinque minuti, poi tirò il mio guinzaglio e mi condusse in bagno dove attaccò il guinzaglio ad un gancio vicino la doccia e mi costrinse ad inchinarmi con la testa per terra. Non riuscii a vedere mia cugina mentre si spogliava e fui sorpresa quando lei mi mise le sue mutandine in testa, lanciando su di me anche il suo completo da calcio come se fossi un cesto dei panni sporchi.
- Resta qui - mi disse prima di entrare nella doccia.
Non riuscivo a muovermi di un centimetro mentre la mia bellissima cugina lavava il suo fantastico corpo, ma non potei fare a meno di annusare profondamente le mutandine che mi coprivano quasi interamente la testa. Sebbene avessi tanto voluto farlo, io riuscii a non leccarle perché non volevo far arrabbiare la mia Padrona, che nel frattempo aveva iniziato a cantare. Non pensavo che lei fosse così intonata, ma era davvero capace di fare tutto ?. Kaley era davvero perfetta e mi persi nel sentire la sua voce meravigliosa ed ad annusare quell'odore. Ancora una volta mi ritrovai a sognare ad occhi aperti e ad un certo punto pensai che se avessi leccato i piedi di mia cugina di fronte a Chelsea o Rose, forse lei mi avrebbe dato una grande ricompensa, forse mi avrebbe lasciato toccare la parte più preziosa di quel corpo divino.
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An endless competition (Italian version)
General FictionJennifer Martin, aspirante attrice e capitano della squadra femminile di calcio della sua scuola, è costantemente in competizione con sua cugina Kaley, ma presto però l'inaspettata attrazione per i piedi della zia metterà a repentaglio ogni cosa. L'...