18. Il gigante corazzato

135 3 0
                                    

L'esplosione causò la distruzione di quasi metà della città, con un gran numero di morti; noi, fortunatamente, eravamo lontani da quel lato delle mura, e questo ci permise di vedere la grande breccia che si era formata in esse riempirsi di giganti. Quei mostri stavano iniziando a seminare il caos nella città, colpendo i palazzi e afferrando gli sfortunati che si trovarono proprio lì. Le persone che erano nel lato più lontano della città si stavano imbarcando su dei mezzi per uscire dalla città, mentre noi del Corpo di Ricerca combattevamo i giganti per evitare che arrivassero fino al portone principale dell'altro lato della città. "No... non è possibile... sta accadendo di nuovo, proprio come... come cinque anni fa... e ora? Ci sarà di nuovo la distruzione di un'altra città?". Un gigante aveva afferrato una recluta che aveva una gamba ferita: riuscii ad uccidere il gigante prima che la recluta finisse nella sua enorme bocca. Il capitano Levi atterrò affianco a me, sempre con la sua solita eleganza: << Ottimo lavoro, Chise. >>.

<< Grazie, capitano. Cosa facciamo? Vengono giganti da tutte le direzioni... >>.

<< Occupati di quel gigante lì fuori, mentre io penserò a quei due. >>.

<< Agli ordini, capitano! >>. Io e Levi scattammo insieme con il modulo di movimento tridimensionale nelle direzioni opposte: mi avviai verso il gigante con estrema attenzione. "Quel gigante ha un sorriso inquietante... presto non avrà più modo di mostrare quei denti sporchi di sangue umano!". Schivai il suo braccio, volando dietro di lui, per poi mirare dritto alla nuca. Affondai le lame nella carne del gigante, che cadde a terra collassando. Tornai subito sul palazzo sul quale ero prima, guardando Levi combattere i due giganti che uccise in meno di 30 secondi. << Chise, dobbiamo difendere Jaeger mentre chiude la breccia nel muro. >>.

<< Certo! >>. "Povero Eren, si ritrova di nuovo a fare questo sporco lavoro di chiudere la breccia.".

Ci dirigemmo verso Eren che era già sotto forma di gigante; Eren prese un paio di massi più o meno della stessa grandezza sulle spalle e cominciò a dirigersi verso la breccia, come la volta prima. Tutto andava bene, finchè la comparsa di un gigante che sembrava coperto da una corazza non si lanciò su Eren, facendo volare i massi a qualche decina di metri di distanza: le macerie che volarono a causa della caduta di quel masso enorme cadevano verso di noi. Io stavo fissando Eren e il gigante corazzato combattere, non mi ero resa conto delle macerie che stavano volando. Mi sentii chiamare da qualcuno che sembrava disperato: << CHISE! SPOSTATI DA LI! >>. Alla voce di Armin, Levi si voltò verso di me, che sgranando gli occhi, cominciò a correre verso di me, mentre io mi voltai verso quello che sembrava un masso grande almeno quanto la testa di un gigante che stava cadendo nella mia esatta direzione. Non riuscivo a muovermi. "Perché non riesco a muovermi? Eppure, devo solo fare qualche metro per salvarmi la vita, ma non riesco a muovermi. Sarà la paura? No, qualcosa me lo sta impedendo, sarà proprio la paura. Ormai è troppo tardi; anche se mi muovessi, il masso mi colpirebbe.". Qualcosa mi diede una spinta fortissima, facendomi cadere a terra. Il masso cadde nel punto esatto in cui mi trovavo prima di essere spinta, frantumandosi per terra in vari pezzi. Guardavo quei pezzi di muro, lì immobile, con gli occhi sgranati. << Vuoi per caso farti ammazzare? >>. Levi era sempre serio, anche se con un tono abbastanza preoccupato, o forse era arrabbiato? 

<< N-No... mi dispiace... i-io stavo... >>. Levi mi aiutò ad alzarmi e mi prese le spalle stringendole così forte a tal punto da farmi gemere, poi mi spinse verso di lui, trovandoci fronte contro fronte. << Mi hai quasi fatto spaventare. Non provarci mai più. Ci siamo intesi? >>.

<< S-si...! >>.

Dopo quel piccolo dialogo, ci voltammo di nuovo per guardare Eren combattere contro il corazzato, che sembrava avere la meglio, mentre il colossale era già sparito nel nulla, così com'era apparso. << Capitano, dobbiamo aiutare Eren, non ce la farà... le forze svaniscono sempre di più! >>.

<< Vedi quel gigante? Ha una corazza che è impenetrabile, le nostre lame sono inutili. Ma sembra che ci sono alcuni punti scoperti nei quali le nostre lame lo potrebbero ferire tranquillamente, ad esempio dietro le ginocchia. Se lo riusciamo a colpire lì, forse il gigante non riuscirà a camminare, ma sarà molto difficile colpirlo se continuerà a muoversi in quel modo. >>.

<< Dovremmo dire ad Eren del nostro piano, ma avvicinandoci rischiamo solo di essere coinvolti in quel combattimento... >>.

<< Andiamo. >>. Guardai Levi un po' sorpresa, e poi saltammo giù dal palazzo dirigendoci verso Eren e quel gigante corazzato. Non appena ci vide, il gigante corazzato diede uno spintone ad Eren, togliendoselo di dosso, per poi cominciare a correre al di fuori delle mura come un fulmine. Io e Levi ci fermammo sorpresi, come Eren era fermo lì a terra continuando a fissare il punto in cui il gigante stava correndo via.

Eren, così, chiuse la breccia nel muro, e noi uccidemmo tutti i giganti rimasti all'interno delle mura. Tornato umano, Eren, ancora pieno di smagliature in volto e quasi allo stremo delle forze, si diresse verso me e Levi, ancora perplesso.

<< Capitano... perché quel gigante non appena vi ha visti è fuggito via? >>.

<< Dovrò parlarne con il comandante Erwin appena tornerà. >>. Dopo quelle parole, Levi mi lanciò uno sguardo e se ne andò, lasciando me ed Eren da soli.

<< Che ha il capitano, Chise? >>.

<< Non lo so... >>. Continuavo a fissare Levi allontanarsi, finchè decisi di seguirlo aumentando il passo per raggiungere quell'uomo dai capelli corvini.

Le Ali della LibertàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora