La luce del monitor illuminava la sua espressione dubbiosa.
Fece scorrere la rotellina del mouse e cliccò sul link che le interessava. Lesse velocemente la pagina iniziale del sito, per poi scegliere un altro collegamento e continuare la ricerca di informazioni.
Non voleva prendere quella decisione sottogamba. Voleva fare una scelta ponderata.Sentì gli occhi bruciare e le palpebre farsi pesanti. Guardò l'ora sul computer meravigliandosi. Era quasi l'una e mezza! Non credeva fosse già così tardi.
Spense il dispositivo stiracchiandosi e stropicciandosi gli occhi.
Adesso le serviva proprio una bella dormita per riordinare le idee e prendere una decisione. Si mise quindi sotto le coperte, ma il sonno non voleva arrivare.
Mille pensieri le affollavano la mente.
Non l'aveva ancora detto a nessuno, perché voleva che fosse una decisione solo sua.
Però... Stava facendo veramente la scelta giusta?***
Come ogni mattina Karmen si era svegliata prima di tutti. Era un'abitudine che aveva acquisito quando le sue figlie andavano ancora a scuola, e che non riusciva a togliere neanche la domenica. Per quel motivo, quando arrivò in cucina, fu sorpresa di trovare Marianne.
«Già sveglia?» le chiese mettendo a bollire l'acqua per il suo tè.
La ragazza mugolò qualcosa in risposta, bevendo un sorso di quello che alla madre sembrò caffè.
Karmen non provò a chiederle nient'altro, sapendo quanto in quel periodo fosse suscettibile ed irritabile.Una volta che la sua bevanda fu pronta, prese il latte e ne aggiunse un po' al tè. Molte persone avevano criticato questo suo gusto, ma lei non poteva farne a meno.
Aggiunse lo zucchero e sorseggiò il liquido, prima di decidere di aggiungere un altro po' di latte.«Non ho dormito stanotte» le rivelò, finalmente, Marianne. La madre le rivolse tutta la sua attenzione.
C'erano state notti in cui la figlia non aveva riposato per nulla. L'aveva sentita troppe volte urlare a causa di un incubo che le aveva fatto rivivere l'incidente, o singhiozzare per un sogno in cui la gemella era ancora in vita. Era sempre accorsa per confortarla e tranquillizzarla, e poi, pian piano, gli incubi erano spariti. O almeno, così aveva creduto fino a quel momento.
«Un altro sogno?» le chiese in apprensione.La ragazza scosse la testa. Si morse leggermente il labbro e tentennò prima di rispondere.
«Voglio cambiare vita mamma» sussurrò sperando quasi che la donna non sentisse «e per farlo mi serve un titolo di studio valido...»
Karmen comprese al volo, ma un'ombra di dispiacere le oscuró il viso.
«Marianne, sai perfettamente che non possiamo permetterti l'università...» mormorò.«Potrei fare richiesta per la borsa di studio, mentre per i libri ho un po' di soldi risparmiati e la vincita del concorso» disse, utilizzando un tono più convincente possibile.
La madre non disse nulla per qualche secondo. Fino all'ultimo aveva sperato che lei tornasse a fare musica. Aveva un talento come pochi, e non lo pensava solo perché era sua madre. Perciò, quella scelta le sembrava uno spreco delle sue capacità. Se però era veramente quello che la figlia desiderava, non poteva che assecondarla ed esserne felice.
Dopotutto, non era detto che fosse tutto un male; aveva scelto di percorrere una delle tante strade del suo destino, e ciò le avrebbe cambiato di sicuro la vita. Sperava solo che fosse un cambiamento in meglio.«Se questo è quello che vuoi, per me va bene» esclamò infine, sorprendendo la figlia che non si aspettava di riuscire a convincerla così facilmente.
«Voglio solo che tu stia bene, Marianne» disse Karmen in risposta al suo sguardo meravigliato.
La ragazza non poté che abbracciare la donna con un vero senso di gratitudine.Nei giorni che susseguirono, Marianne si diede da fare per l'ammissione all'Università di Economia e Commercio della sua città. Molto probabilmente, il fatto che anche suo cugino la frequentasse, non fu un caso.
Comunque, studiò con impegno e, alla fine, fu premiata per la sua dedizione.Inoltre, da un po' di settimane, trovava sempre più difficoltoso guardarsi allo specchio. L'immagine riflessa le ricordava troppo sua sorella. Perciò, in concomitanza con quella nuova avventura, decise di modificare il suo aspetto, tagliandosi e colorandosi i capelli lunghi e neri, fino a ridurli a un caschetto rosso ramato.
Voleva iniziare una nuova vita senza alcun collegamento con il passato; voleva conoscere nuove persone e farsi degli amici per quello che era e non per quello che era stata.
Aveva bisogno di dimenticare e quello era l'unico modo.***
«Allora, come ti trovi?» domandò Massimo affrettando il passo per evitare di venir investito dalle macchine. Il rosso era scattato proprio quando lui era ancora sulle strisce pedonali e una macchina aveva iniziato a strombazzare impaziente.
Odiava il fatto che il verde del semaforo, per i pedoni, durasse solo qualche secondo, troppo poco per attraversare la strada in sicurezza.«All'università intendo» continuò il ragazzo, quando Marianne ci mise qualche secondo in più a rispondere.
«Bene, credo» borbottò con poca sicurezza lei, proprio quando entrarono nella struttura.«Credi?» domandò ancora lui. «Cosa c'è che non ti convince?»
«Niente» disse subito la giovane, facendo scattare uno sguardo non convinto di Massimo.
«O forse tutto...» continuò. «Non lo so, forse mi sembra strano perché non era questo quello che mi ero sempre immaginata; o forse perché non sono più abituata a studiare. Non è così semplice ricominciare dopo aver smesso».Lui non disse nulla per tutta la prima rampa di scale, e poi le rivolse un'altra domanda.
«Sei sicura di aver fatto la scelta giusta?»«Cos'altro potevo fare?» chiese di rimando lei. «Ho solo il diploma di un liceo musicale e non ho intenzione di tornare a fare quello che facevo prima, perciò non avevo scelta».
«Non sono del tutto d'accordo...» mormorò il ragazzo quasi in modo impercettibile, osservando la giovane.
«Ma capisco che non dev'essere facile per te; hai bisogno di tempo, e in questo modo lo hai ottenuto» disse prima che la giovane potesse ribattere.Poi si fermò davanti alla porta dell'aula 2A.
«Io sono arrivato» annunciò.«Ho fatto la scelta migliore per me in questo momento» spiegò la cugina prima che lui potesse entrare in aula, un po' indispettita per ciò che gli aveva detto.
«Lo so. Spero solo che tu non te ne penta in futuro...» affermò Massimo. La guardò sapendo di aver espresso anche i suoi dubbi.
Infatti, la ragazza non riuscì a dire nulla, e le parole del cugino fecero riemergere tutte le sue preoccupazioni.
Aveva detto addio al suo sogno da un giorno all'altro, così in fretta da credere che, in realtà, fare musica non era mai stato ciò che voleva veramente.
Ed ora non sapeva neanche più se fare economia era stata la scelta giusta. Stava iniziando a perdere quell'entusiasmo iniziale, ma sapeva di aver bisogno di quella laurea.
Non poteva permettersi di abbandonare anche quello. Ormai aveva deciso e tornare indietro non era più tra le sue scelte.Ok, ecco il nuovo capitolo con una scelta importante per Marianne. Cosa ne pensate? Secondo voi ha fatto la scelta giusta o se ne pentirà in futuro?
Scrivetemelo nei commenti e al prossimo capitolo sabato 07/04.
Ciao a tutti e buona Pasqua :)
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Il Suono della Passione [Completa; in Revisione]
Romance* Vincitrice del premio "Miglior storia drammatica" del Contest Triskelion. * Secondo posto nella categoria "Romanzo rosa/storia d'amore" del concorso "The Stars Awards 2019". * Vincitrice del contest "Il Libro dorato di Wattpad" nella lista "Storie...