Capitolo 1

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Capitolo 1
La poesia nasce quando le parole vengono da sé. Inutile corrucciarsi, inutile cimentarsi nei meandri del cervello, ne verrebbe fuori soltanto un mosaico di parole. Un brutto mosaico per di piú. Ho solo 16 anni e questi pensieri mi danno una certa sensazione di vertigine, è la vanità improvvisa, che solo chi non lo è di suo Può sperimentare.
Richiudo il quadernino a fiori. La rivoluzione francese mi costringe a concentrarmi su alcune persone coraggiose che sfidarono il potere. Io il coraggio non ce l’ho mai avuto. Non vado a buttare neanche la spazzatura di sera, e mamma, ormai rassegnata ci manda mio padre. Non so neanche con che coraggio affronterò l’interrogazione, domani,  se non mi concentro di più. Sarà la pioggia che batte in modo irregolare contro le persiane a distrarmi, o questo senso di insoddisfazione che mi è preso.
Mia madre irrompe nella stanza. La storia che le madri bussano prima di entrare nelle stanze delle figlie, l’avrà inventata qualche madre coi sensi di colpa.
“Anna devo vedermi con Laura per organizzare un pranzo benefico in piazza domani, dovresti badare a Lorenzo.”
Vi presento mia madre: generosa verso tutto il creato, fatta eccezione per sua figlia.
“va bene mà, non c’è problema.” Le dico con rassegnazione. In realtà il problema c’è eccome! Non potrò più studiare e dovrò fare gli straordinari stanotte, ma il suo modo di chiedere le cose non avrebbe ammesso una replica diversa.
Se ne esce sorridente, impetuosa come una tempesta estiva. Sento cigolare la serratura del portone di casa.
Alberto se ne sta seduto sul divano, con un rivolo di bava che gli cola dalla bocca e lo sguardo fisso su willie il coyote alla tv. Mi sento un pó willie, che non riesce ad acchiappare ciò che vuole. Nel mio caso una vita diversa.
Nel ripiano della cucina trovo solo dei popcorn da preparare. Ne viene fuori una scodella enorme. Mi siedo accanto a mio fratello senza pensare di offrirgliene qualcuno, nel migliore dei casi li lancerebbe contro un bersaglio immaginario.
Non lo odio, ma ci soffro. Ci soffro per gli sguardi di compassione dei passanti quando ci vedono insieme, per la mia libertà ridotta all’ osso, per le continue attenzioni.
Si fa tutto un bel dire, ma avere a che fare con un fratello con la sindrome di down non è affatto facile.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 27, 2018 ⏰

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