The wedding day.

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Sono le 8:00 del 15 Marzo a Louisville, nel Kentucky ed un bel sole da il buongiorno ai suoi abitanti. Ci troviamo in una casa grande con un ampio giardino pieno di fiori. Ci sono macchine parcheggiate ovunque e un'infinità di decorazioni. Non serve avvicinarsi troppo per sentire il gran rumore che ne proviene dall'interno. Oggi è un gran giorno per la famiglia Lawrence, oggi si celebra un matrimonio.. "Jennifer Shrader Lawrence, sono le 8:00 passate e tu ancora stai dormendo?" urla mamma Karen che cerca di mostrare nella voce un tono di rimprovero anche se con scarsi risultati. "Mamma che c'è?" chiede Jennifer ancora assonata e coprendosi il viso con le lenzuola. "Che c'è? C'è che sono tutti giù ad aspettare e tu sei qui a crogiolarti, forza alzati da quel letto!" le risponde mentre tenta di mettere in ordine la stanza. "Mamma sono stanca.." ribatte Jennifer. Aveva dormito poco quella notte. Si era girata e rigirata tra quelle coperte per ore senza riuscire a prendere sonno. Sentiva dentro di sé un misto di ansia ed eccitazione. Non capita certo tutti i giorni di sposarsi. Dopo qualche minuto di esitazione Jennifer decide di alzarsi dal letto. Non appena poggia i piedi nudi sul freddo pavimento sente un brivido che le corre lungo la schiena. Non è un brivido di paura, ma un brivido felice. Uno di quei brividi che senti quando provi una forte emozione. Un pensiero le viene subito in mente. "Mamma..sta succedendo davvero?" chiede Jennifer con un grande sorriso. "Si bambina mia, è tutto vero." risponde Karen poggiando la mano sulla guancia di sua figlia, "ma non farmi iniziare a piangere proprio ora." dice tirando su con il naso. Jennifer fa un grande respiro per poi scendere le scale e arrivare al piano terra. Sa già cosa troverà ad aspettarla. I Lawrence sono una famiglia molto numerosa e di certo nessuno si sarebbe voluto perdere il suo matrimonio. "Eccola, eccola, si è svegliata!" urlano tutti i presenti appena la vedono comparire. Ovviamente oltre ai parenti la stanza è piena di parrucchieri, truccatori, estetisti e chi più ne ha più ne metta. Jennifer avrebbe voluto fare una cosa semplice ma sua madre non aveva voluto sentire ragioni, 'Solo il meglio per mia figlia' aveva detto. Questa mattina a casa Lawrence non manca proprio nessuno. Dopo aver attraversato a fatica la stanza perché ad ogni passo qualcuno le si avvicinava facendole le congratulazioni, raggiunge la parte della casa che aveva puntato sin dall'inizio, il salotto, dove poco prima aveva intravisto suo padre con il suo bel completo nero. Si guarda intorno per alcuni istanti e finalmente lo trova. "Buongiorno papà" dice Jennifer dandogli un bacio sulla guancia come ogni mattina. "Buongiorno tesoro. Noi maschietti iniziamo ad andare, tua madre non ci vuole qui, e tu sai che non ci tengo a farla arrabbiare." risponde papà Gary abbassando il tono di voce, quasi avesse paura di essere sentito e di doverne pagare le conseguenze. "Ci vediamo in chiesa, e vedi di venire altrimenti quel ragazzo ci resta secco." Jennifer sorride. Il loro rapporto è sempre stato molto stretto e non perdono mai occasione per farsi una risata, neanche oggi. Soprattutto oggi. Un breve saluto e poi tutti gli uomini escono dalla porta principale con i loro vestiti eleganti e le loro cravatte ancora da annodare. Jennifer non ha neanche il tempo di fare colazione che viene subito strattonata davanti ad uno specchio dove iniziano a truccarla e ad aggiustarle i capelli. Si prevede una lunga mattinata.

Dopo essersi sbottonato la giacca come fa sempre prima di sedersi Josh entra in macchina. I suoi genitori avevano insistito tanto per accompagnarlo ma lui aveva preferito fare questo viaggio fino in chiesa da solo. Aveva bisogno di realizzare quello che stava succedendo. Ancora non ci credeva, ancora non gli sembrava vero. La ragazza che aveva amato dal primo momento in cui l'aveva vista aveva detto si, aveva accettato di sposarlo. Guarda fuori dal finestrino e un sorriso si forma sulla sua faccia. "Nervoso?" chiede l'autista con una risatina. "Si vede cosi tanto?" risponde Josh cercando di allentare il nodo della cravatta, quasi facesse fatica a respirare. Era nel panico più totale, sentiva un peso sullo stomaco e aveva la nausea. " e se non dovesse presentarsi?" domanda Josh all'autista. "Ma certo che lo farà, stia tranquillo un po' d'ansia è del tutto normale, e comunque non le resta che scendere e scoprirlo." risponde l'uomo mentre accosta la macchina davanti l'entrata della chiesa. Josh lo ringrazia e facendosi forza apre la portiera della macchina. Non appena scende dall'auto subito sente una mano poggiarsi sulla sua spalla. "Ehi fratello sei arrivato finalmente!" dice Connor facendolo sobbalzare. "ohoh, qualcuno è parecchio nervoso qui." continua facendosi una grande risata. "Stai zitto Connor, vorrei vedere te." risponde Josh continuando ad avanzare verso l'entrata. "Vedere me? Se io stessi per sposarmi non avrei di certo quella faccia!" dice per poi allontanarsi. Josh percorre la piccola scalinata per poi ritrovarsi davanti all'imponente entrata. "Josh, Josh sei arrivato" urla mamma Michelle che in tutta fretta si avvicina a suo figlio con dei piccoli fiori gialli tra le mani. "Ciao mamma." risponde lui con un sorriso e facendo scorrere lo sguardo sulle varie decorazioni presenti all'interno. Ci sono fiori, e nastri ed è tutto molto delicato. "Non puoi di certo sposarti senza questi." lo rimprovera Michelle sistemando il piccolo mazzetto di fiori sulla giacca di Josh. Sua madre era sempre stata una persona molto attenta ai dettagli e si era voluta occupare personalmente delle decorazioni per il matrimonio. "Grazie mamma, e grazie anche per tutto questo." sussurra Josh sigillando quella parole con un bacio sulla guancia. Continua la sua camminata verso l'altare, dirigendosi al suo posto. Erano le 12:30, il matrimonio sarebbe iniziato alle 13:00. Ormai non poteva fare altro che aspettare, che aspettarla.

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