|l'arrivo|

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EMY

Tutte le avventure che affrontiamo nella vita, nella nostra memoria rimangono tali: mentre ce ne sono altre  che, invece, sono difficili da archiviare, perché nella nostra vita hanno avuto un ruolo fondamentale.

le mie esperienze erano rimaste archiviate nella mia mente fino a quel giorno d'inizio estate.

era la fine del quinto anno di liceo e io avevo un gruppo ristretto di amici con i quali passavo tutte le mie giornate.

avevamo deciso di festeggiare quell'anno, perché sarebbe stato l'ultimo passato al liceo e dopo ci saremmo tutti separati per andare al college.

avevamo deciso di fare, come potremmo chiamarlo, un viaggio, certo al limite delle nostre possibilità economiche, perché alla fine eravamo ancora adolescenti maggiorenni: Veronica ed Andy volevano andare in hotel e riposarsi, mentre i ragazzi preferivano il campeggio, così avevamo trovato un compromesso: un hotel nel bosco.

per nostra fortuna era anche ad un prezzo accessibile a tutti e così decidemmo di passare li due settimane in santa pace.


"Emy dai ci divertiremo, non mi guardare così" disse Luke

"sisi, non dico niente, lo so, sarà fantastico" risposi. 

nel gruppo io ero quella meno convinta perché comunque saremo dovuti andare in mezzo a un bosco in un hotel sperduto.

"Emy tienimi un momento il telefono che devo prendere una cosa in borsa"

"certo V, senti ma tu sei propio sicura di voler andare li, in mezzo al bosco?"

"si, perché tu no! poi staremo in stanza insieme e ci divertiremo da pazzi. l'unica cosa è che Andy verrà tra due giorni, va be ci divertiremo anche senza lei"

"ammazza, sentirai molto la sua mancanza suppongo" scoppiammo entrambe in una risata

"si, ma non dirglielo altrimenti non tornerò viva da questo viaggio"

"ragazze tutto pronto?" disse Sean

"si eccoci arriviamo" esclamò Veronica

salimmo sul camioncino che avevamo affittato e, chiusi gli sportelli, partimmo. Luke impostò come destinazione  "hotel Blackwood" e lui e Sean si davano il cambio per guidare, mentre Sory stava in mezzo a loro senza guidare non avendo la patente.

il viaggio sarebbe durato tre ore, con il traffico anche quattro quindi io e Veronica iniziammo a vederci un film per ingannare il tempo.

"Emy, ti prego guarda che figata l'hotel"

mi accostai al telefono e vidi un edificio composto da una parte centrale e due torri ai lati. Dalle foto sembrava essere un posto tranquillo e di conseguenza iniziai anche io a rilassarmi.

"ragazze tra 2 minuti ci fermiamo in paese per fare una sosta, preparatevi a scendere"

scendemmo dal pulmino e subitodavanti ai miei occhi apparve questo piccolo paesino che era l'ultimo centro abitato prima del bosco.

Era un paese alquanto piccolo, essendo di montagna, e come tutti questi luoghi aveva un centro ristretto  ma con tutte le comodità, così mi avviai verso il bar che avevo davanti a me.

erano circa le otto di sera e mi sembrava strano non vedere bambini o donne in giro per la piazza.

il campanello legato alla porto suonò e tutti si girarono verso di noi. fra queste persone vi erano solo uomini alcuni giovani altri anziani.

ci guardavano straniati, come se fossimo le prime persone che vedevano da anni.

"Emy io vado un attimo al bagno tu prendi qualcosa da mangiare, tieni, prendimi la borsa e se ti serve dentro ho il portafoglio"

"ok V prendo qualcosa di super calorico, ho una fame"

mi avviai verso il banco dei dolci, scarsamente riempito, e presi un pacco di caramelle, uno di biscotti e le patatine alla paprika e mi diressi in cassa.

un signore anziano si avvicinò a me: "cara, cosa ci fate voi giovani in questo luogo?"

"dobbiamo recarci al Blackwood, nel bosco, per stare li due settimane"

"ragazza non andate li, quel luogo è maledetto, nessuno vi ci si avvicina"

"ma cosa sta dicendo? perché dice questo? da internet sembra un luogo paradisiaco"

"non credere a tutto ciò che vedi, perché delle volte dietro a piccole cose ci si nasconde il male"

quella frase mi aveva sconvolto, non riuscivo a credere a ciò che avevo sentito

"Emy hai comprato tutto?"

"mh si ho ho preso tutto"

"ok allora andiamo, altrimenti facciamo tardi"

"arrivederci"

usciti talla porta bloccai Veronica e la informai delle parole del vecchio, a lei disse che non poteva essere vero e che forse era frutto della sua anziani immaginazione.

per tutto il viaggio continuai a guardare fuori al finestrino a pensare alle sue parole, forse V aveva ragione, era tutta fantasia.

la macchina poi si fermò di colpo: "ragazze siamo arrivate, potete scendere dalla carrozza" ci disse Sori

davanti a noi si materializzò l'hotel: grande e oscuro, circondato dal bosco.




the BlackWoodWhere stories live. Discover now