CAPITOLO 56

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L'ansia pre-parto si è impossessata di me da ormai parecchi giorni e più passa il tempo più aumenta perché il momento sta arrivando. O meglio, sarebbe già dovuto arrivare quasi una settimana fa, ma Bryan non ne vuole sapere di nasxetr perché evidentemente si trova bene a stare nella mia pancia. Ci siamo preoccupati tanto di questa situazione, anche perché siamo alle prime armi, ma il dottore ci ha tranquillizzati dicendoci che è normale che alcuni bambini si prendano un pò di tempo in più.

È una sensazione bellissima sentirlo muoversi dentro di me, ma sono stanca e vogliamo finalmente vederlo dopo aver fatto un sacco di ipotesi per nove mesi.

Quasi tutte le mattine andiamo in ospedale a controllare la situazione, proprio come abbiamo fatto oggi, ed è tutto apposto. Bryan sta benissimo ed è già in posizione per nascere, con la testa in giù, infatti riesco persino a sentirlo ed è un pò fastidioso. Poggio una mano sul mio pancione, mentre l'altra è intrecciata a quella di Benjamin, e sussurro mentalmente a mio figlio di muoversi a nascere perché la mamma e il papà non vedono l'ora di coccolarlo.

Ci stiamo facendo una passeggiata in centro e di tanto in tanto ci fermiamo in qualche negozi o per bambini a comprare qualcosa al nostro bambino.

"Entriamo nel Mondo Bimbo?" indico il negozio poco distante da dove ci troviamo in questo momento e mi giro verso Benji per guardarlo con gli occhi dolci.

"No amo, basta" mi dice e immaginavo già questa risposta perché è la stessa che mi ha dato anche le due volte precedenti. "Tra un pò non entriamo più in casa per tutta la roba che gli stiamo comprando" aggiunge, passandosi una mano tra i capelli. Non posso far altro che dargli ragione perché, oltre alle cose che abbiamo noi, anche i nostri amici, parenti e genitori, ci stanno regalando un sacco di cose che non sappiamo più dove mettere. Tra questi ci sono anche i regali che ci mandano le sue fan che sono gentilissime e carinissime, oltretutto.

"Dai, ti prego" gli dico, facendogli il labbruccio e gli occhioni dolci. "Non voglio comprare vestiti, solo qualche crema o qualche altra cosa che possa sentirmi per fargli poi il bagnetto" faccio spallucce perché è la verità. Non voglio davvero spendere altri soldi in vestiti, scarpette e cose simili. Voglio soltanto procurarmi le cose che mi serviranno per la sua igiene, visto che ne ho veramente poche.

"E va bene" acconsente Benjamin, alzando gli occhi in modo divertito e poi insieme, mano nella mano, ci dirigiamo verso il negozio che gli ho indicato precedentemente. "Tu ti senti bene? Non rischiamo che partorisci lì dentro, vero?" mi chiede il mio ragazzo quando arriviamo davanti alle porte e questa volta è il mio turno di alzare gli occhi.

Vorrei dirgli di star tranquillo, anche perché siamo usciti mezz'ora fa dall'ospedale ed è tutto apposto
per il momento, ma questo non esclude il fatto che -essendo in ritardo- potrebbe succedere quando meno ce lo aspettiamo. Spero proprio che non accada in strada!

"Sto bene" gli sorrido, alzandomi di poco sulle punte per potergli stampare un bacio sulla guancia. "Dai, entriamo!" lo tiro con me e non appena varchiamo la soglia della porta mi perdo in quel posto per le sensazioni che mi provoca dentro. Stare tra tutti questi mini vestiti, tra tutti questi giochi e le varie cose da neonato, mi fanno desiderare ancora di più di stringere il mio bambino tra le braccia.

"Porca puttana!" sbotta d'un tratto il mio fidanzato mentre io sono intenta ad esaminare alcuni bagnoschiuma per decidere quale sia il migliore.

"Che hai?" gli chiedo, voltandomi verso di lui, per poterlo guardare.

"Lascia perdere e andiamo via" risponde, prendendomi le cose che tengo in mano per rimetterle al suo posto. Non capisco per quale motivo stia facendo in questo modo. Forse si è rotto le scatole o è semplicemente stanco, visto che stiamo passando le ultime notte in bianco con la paura che Bryan possa nascere, e lo capisco. Ma poteva almeno farmi comprare quei bagnoschiuma, altrimenti poi toccherà a lui venirci. Da solo. "Torniamo più tardi" aggiunge mentre mi trascina verso l'uscita del negozio.

Finché io e te abbiamo noi ||Benjamin Mascolo|| #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora