Mi svegliai con un forte mal di testa ed era buio. Non ricordavo nulla e non sapevo dove mi trovavo.
Silenzio. Ero in mezzo ad un bosco? Mi assaliva un forte odore di erba verde appena tagliata, lo stesso sentore che si percepisce quando si gioca in un campo da golf. Una volta mio padre mi ci aveva portato e mi ero intascato una pallina che ancora tengo in cameretta come ricordo di quel giorno. Non era un furto, era stata smarrita, quindi...
Faceva maledettamente freddo e avevo una fame da lupi. Ricordavo ancora il sogno che avevo fatto: ero in viaggio nello spazio con una bella ragazza di nome Rose la quale stava seminando delle astronavi aliene. Il sapore del suo bacio era ancora sulle mie labbra e anche l'odore della sua pelle. Dove sei finita? Cosa ci è successo? Era solo un sogno?
Con la prima luce grigiastra mi alzai e provai a procedere avanti. Davanti a me c'era un muro altissimo e lo seguii fino a che trovai un'entrata: prima di inoltrarmi, però, provai ad esplorare tutto il lato destro ma era chiuso e si poteva procedere solo da quell'unica entrata. Dietro di me vi era una foresta. Ritornai all'entrata della misteriosa struttura: le mura erano lisce e non avevano alcun appiglio per potermi arrampicare.
Silenzio ancora. Deglutii e risentii la mia bocca completamente asciutta e arida. Bramavo urgentemente una fonte d'acqua. Presi coraggio e avanzai.
Intanto la luce stava aumentando ma il panorama non era per niente migliorato: vedevo solo un labirinto sconfinato davanti a me, difficile memorizzare tutte le strade. Mentre camminavo su un terreno pieno di sabbia nera che pareva cenere di un vulcano provai a cercare dei punti di riferimento per non perdermi e fu in quel momento che mi accorsi di una cosa: il labirinto era numerato. In alto, sopra la mia testa, potevo leggere un quattro quasi sbiadito, ma che voleva significare? Continuai e raggiunsi un nuovo bivio: destra o sinistra?
Andai a sinistra, poi di nuovo a sinistra, poi destra, poi centro, poi dritto. Alla fine sentii venire meno le forze e mi accasciai a terra, triste e sconsolato. Fu in quel momento che gridai.
Mi svegliai ed era nuovamente buio. Quante ore avevo dormito? Stetti in silenzio ad osservare sorgere il sole, anche se non lo vedevo visto che ero circondato da quelle mura impenetrabili e alte almeno sette metri. Una lucertola mi tagliò la strada. Stavo per afferrarla per divorarla ma lei era troppo veloce ed io ero senza energie per sprecarne ad inseguirla. Sfiduciato mi accostai alla parete e vi poggiai l'orecchio: era bella fresca e sembrava quasi di udire il respiro della Terra.
Non mi volevo arrendere, nonostante fossi sfinito. Camminai ancora per delle ore, senza meta, perduto in quel diabolico labirinto. Superai decine di incroci, feci decine di scelte, fino a che giunsi al numero 23: e fu lì che la vidi.
Era apparsa all'improvviso ed era circondata da un raggio di luce accecante, tanto è vero che per poterla mettere a fuoco dovetti abituare gli occhi. Era una figura di donna di statura media e aveva i capelli biondi e ricci, e portava un mantello dorato e le spuntavano dietro un paio di ali come quelle delle colombe, bianchissime. L'apparizione era immobile ma mi sorrideva con dolcezza indicandomi di raggiungerla con l'indice. Io ero in estasi, completamente rapito da cotanta bellezza. Allora sono morto, mi dissi, e sto per entrare in Paradiso...
La figura angelica scese a terra e il labirinto si riempì di una nebbia fittissima e di color turchese. Improvvisamente dalle sue mani si materializzò una brocca e la donna versò il contenuto di essa in un bicchiere di cristallo tempestato di diamanti. In quel momento udii per la prima volta quella voce divina: - Benvenuto, ramingo. "Dai da bere agli assetati", disse un tempo un saggio del vostro pianeta. Avvicinati e sazia il tuo bisogno primario.
Non so come spiegarlo, ma mi fidai. Neanche io ricordo con precisione come, ma nonostante fossi al limite del collasso, presi il calice e lo tracannai avidamente in un solo colpo. Ricordo ancora quella bevuta, una delle più belle della mia misera vita.
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Brave
Science FictionIl sedicenne Jack Carson è un normale adolescente che studia al liceo scientifico, grande appassionato di fantascienza e delle auto da corsa. Un giorno, dopo aver litigato coi genitori, decide di scappare di casa e si rifugia dal suo amico Rod che g...