Come Tutto Cominciò

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-Sor..la-
Mmm... Chi è che mi disturba.
-Sor..la-
Ancora, mamma mia quant'è insistente.
-CORA, ALLORA TI MUOVI-
Sobbalzo non appena sento un urlo. Era così forte che mi ha distrutto un timpano.
-Elizabeth, che vuoi. Lasciami dormire.- dico con la voce impastata.
-No, sei un'alpha, hai dei dov'eri da svolgere e uno di questi è andare a controllare i nuovi terreni.-
Ah, giusto. Dimenticavo il fatto che sono una tra gli alpha più potenti d'America e il mio branco si chiama "Wildwolf", uno tra i branchi più famosi e grandi di tutto il continente.
Sinceramente, non mi piace molto avere questo ruolo. Troppi sguardi puntati su di te, su tutto ciò che fai. Sono una ragazza piuttosto timida, ragion per cui evito molto spesso di farmi vedere dal resto del branco e tento di sbrigare tutte le faccende nel mio ufficio. Mi piace starmene in tranquillità e per conto mio ma questo mia sorella non lo capisce.

Un giorno glielo farò capire.

A modo mio.

-Uffa, ma perché devi sempre rompere i cogl..le scatole.-
Vi chiederete perché non ho usato quella parola.
Ebbene, quella lurida di mia sorella è nata per rompere le palle e quindi, un giorno, mentre mi stava cagando il cazzo come sempre, per sbaglio le ho dato della rompicoglioni proprio mentre i nostri genitori stavano tornando a casa.
Meghan mi ha fatto una ramanzina che per non ascoltarla più mi sono dovuta mettere i tappi nelle orecchie mentre Andrew e la zoccoletta se la spassavano e sghignazzavano alle mie spalle.
Perché li chiamo per nome? Perché loro non sono i miei veri genitori.
Quei bastardi mi hanno abbandonata subito dopo la mia nascita. Ma tornando a noi... Andrew e Meghan sono l'ex alpha e signora del mio odierno branco. Hanno lasciato l'incarico a me perché sono la sorella maggiore è perché ho più sale in zucca di quella la.
Oltretutto lei è nata dopo il mio arrivo in questa casa, quindi, il ruolo di capobranco è mio di diritto.
-Ora lo dico a mamma che stavi per dire la parolaccia.-
-Non rompere e scendi dal mio letto. Andiamo a fare colazione nana.-
Anche se è snervante, è comunque la mia dolce sorellina.
Ha appena 16 anni, quindi nel pieno dell'adolescenza. Meghan e Andrew litigano 24h su 24 con lei. Solo io riesco a capirla. Ci sono molto affezionata e non lo sopporterei se le venisse fatto del male.
Anche se siamo lupi, siamo uguali agli umani in fatto di sentimenti ed emozioni tranne per il fatto che noi invecchiamo più lentamente dei normali esseri umani. Infatti, nonostante io abbia 25 anni, sembro ancora una 18enne.

Ma tornando a noi, è arrivata l'ora della colazione.

ARRIVO MIA AMATA NUTELLA.

Scendo le scale e mi in mino verso la cucina dove mi aspettano i miei genitori.

Non appena mi vedono mi sorridono calorosamente.
Non ci vedo più dalla fame, così mi siedo a tavola e comincio a mangiare come un maiale.
-Buongiorno guerriera.- mi dice Andrew mentre sorseggia una tazza di caffè e legge il giornale.
-Buongiorno amore.- mi saluta Meghan.
-Buongiorno a tutti.-
-Oggi devi andare a vedere i nuovi territori che abbiamo conquistato.-
-Già, faccio colazione e vado.-

Appena finisco salgo in camera e mi faccio una doccia calda, mi vesto con con una maglietta bianca, camicia a quadri neri e azzurri e un paio di jeans strappati sul ginocchio. Come scarpe opto per le converse nere e sono pronta per andare.

Appena esco da quella casa sento dei passi frenetico. Mi giro e vedo Bet che respira con affanno.
-Posso venire con te?-
-Come vuoi ma stammi sempre vicino, chiaro?-
-Cristallino.- afferma con il saluto militare.
Scuoto la test divertita.

La mia adorata sorellina.
La mia sorellina che deve cagarmi il CAZZO. LE HO DETTO STAMMI VICINO E LEI COSA FA? APPENA CI TRASFORMIAMO E PARTIAMO, LEI COMINCIA A CORRERE.

E poi si lamenta del mio linguaggio.

Bah. Cretina che non è altro.

Nel mentre corriamo, il vento accarezza il nostro manto morbido. Io ho un pelo interamente bianco mentre mia sorella quello di mia sorella è marroncino.
Ovviamente, da brava rompipalle qual è, deve sfottere. Infatti, tutte le volte che ci trasformiamo per fare delle gare tra di noi, mi chiama fiocco di neve. Lo fa quando è arrabbiata perché sono troppo veloce e non riesce a battermi.

Come brucia l'invidia eh?

Arrivate a destinazione ci ritrasformiamo ma come delle stupide ci siamo dimenticate i vestiti di ricambio siccome ogni volta che cambiamo forma i vestiti si strappano.
Bet è rossa come un peperone e non perdo occasione per provocarla.
-Ehi peperone.-
-Non sono un peperone.- sbotta lei.
-Ah giusto, sei un pomodoro.- la derido io.
-Smettila e sbrighiamoci. Non vorrei che qualcuno ci vedesse.-
Rido un po' ma infondo ha ragione. Anch'io mi vergognerei se qualcuno ci vedesse così. Che scusa potremmo utilizzare poi? Abbiamo perso i nostri vestiti mentre facevamo una passeggiata?

Dando un'occhiata ai terreni devo dire che non sono per niente male. Fertili e molto grandi. Abbiamo fatto bene ad appropriarci di questi territori.

Un rumore proveniente da dei cespugli alla mia destra mi fa scattare e mettere in posizione d'attacco mentre mia sorella si posiziona immediatamente dietro di me spaventata.

-Cora...-
-Shh-

I rumori dei rami spezzati mi fanno capire che qualcuno si sta avvicinando e per evitare che Bet si faccia male le ordino di trasformarsi e insieme scappiamo, riprendendo velocemente la strada di casa. Meglio non rischiare. La prossima volta tornerò con la mia scorta e perlustreremo meglio la zona. Non vorrei che qualcuno si avvicinasse al mio branco.
Prima di voltarmi e cominciare a correre sento come una forza prendere possesso del mio corpo, una forza che mi costringe a girare un'ultima volta lo sguardo e a scontrarmi con un paio di occhi color oceano.

 Per sempre insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora