Dal documentario " L'assassina di Westerfield"
3-INTERVISTA A AUSTIN MAXWELL
La reporter dei The Black Friday, una giovane giornalista tirocinante, aveva incontrato Austin Maxwell nella biblioteca del suo campus. Era stato puntuale, nonostante l'idea di apparire in tv per quello che era successo non l'allettasse.
Austin non guardava mai quel programma, e mai avrebbe immaginato un giorno di parteciparne.
La giornalista, totalmente vestita di nero e con un paio di occhiali più grandi della sua testa, lo saluto calorosamente. Doveva avere la sua stessa età o qualcuno di più.
Austin avevo chiesto di non apparire fisicamente, così La ragazza accese il suo registratore.
-Puoi parlarmi di quello che vuoi. Se non vuoi rispondere alle domande basta dirlo. Che rapporto avevi con Kira?-
Austin indugiò. Avrebbe voluto saltare quella domanda, perché si vergognava. Perché sapeva di non essere stato l'esempio di Fratello modello.
-Non ci parlavamo molto. Nemmeno da piccoli eravamo molto uniti. Non sono stato un buon fratello.-
-E con Morgana? Con lei ci parlavi?-
-Si. Non negli ultimi tempi, ma andavo d'accordo con lei. Credevo fosse lei, la sorellina da proteggere. Ma non era così. Morgana era furba e sapeva cavarsela da sola. Avrei dovuto esserci anche per Kira.-
-Che cosa hai provato quando hai scoperto dell’omicidio?-
-non voglio parlare di questo.-
La donna si accigliò, perché era proprio per quello che lei era lì.
Fece per ribattere, ma Austin la zittí.
-Avrei dovuto proteggerla da allora, e invece l'ho ignorata. Ho colto i segnali che c’era qualcosa che non andava, ma non ho fatto nulla.
Aveva solo otto anni, ed io quasi tredici. Era estate ed eravamo soliti giocare in giardino. Lei giocava con Mo o da sola, mai con me. Quel giorno Morgana non c'era. Eravamo solo io e lei. Mio padre era appena andato a prendere Kira dal suo ultimo giorno di scuola ed era tornato a lavoro. Mia madre era dentro in casa, a cucinare.
Ricordo ancora che stavo giocando con le mie figurine e lei si è avvicinata timida, le mani dietro alla schiena. Indossava il suo abito preferito, quello bianco floreale. I suoi capelli legati in due codine erano disordinati, nonostante Kira fosse sempre in ordine.
Papà la andava a prendere a scuola all'una, e tornavano a casa all’una e mezza. Solo successivamente capì perché ci mettevano sempre così tanto nonostante la scuola fosse vicina.
Voleva giocare con me, mentre io non desideravo altro che stare da solo,lontano dai mocciosi come lei.
Si era avvicinata piano, e si era chiamata al mio fianco, ammirando le carte colorate che stavo attaccando all’album.
-Austin, voglio giocare a campana.-mi disse lei. Io le risposi che era un gioco da bambini, che ormai era grande per quelle cose.
Allora prese la scatola di gessi ed iniziò a disegnare nel cemento. Inizialmente pensai stesse preparando il gioco, ma stava rappresentando delle figure.
Non riuscirò mai a dimenticare quello che Kira disegnò. A quella età non capii immediatamente. Ma ci ripensai spesso.
Aveva disegnato una bambina, con due codine come le sue, e teneva per mano un uomo, senza capelli e con gli occhiali da vista come nostro padre. Erano entrambi sorridenti, e Kira aveva disegnato anche un grande solo e delle farfalle sopra le loro teste.
Al contrario della bambina,l'uomo indossava solamente un maglione rosso. Kira non gli aveva disegnato i pantaloni.
E la cosa che mi colpì più di tutte, la cosa che probabilmente mi traumatizzó successivamente fu che Kira l'aveva disegnato nudo dalla vita in giù. Aveva disegnato quello che sembrava l’organo maschile fra le gambe dell'uomo.
Le chiesi che cosa aveva disegnato, e Kira mi rispose tranquillamente , indicando il membro dell'uomo…-
Austin si interruppe, prendendo un respiro profondo. Sentiva caldo, e gli pizzicavano gli occhi.
-Tutto bene?- Gli Chiese la giornalista.
Lui annuì solamente. – Ricordo ancora perfettamente cosa mi disse indicando il membro dell’ uomo. Disse che il serpente si infilava sotto il vestito della bella bambina alla ricerca di una mela. –
Austin non riuscì a trattenersi e scoppiò a piangere.- Mi disse questo! Ed io non feci nulla! Lo avevo capito! Ho cancellato il disegno e ho fatto finta di nulla!-
La giornalista, ora a disagio per la situazione, spense il registratore.- Credo possa bastare, Signor Maxwell.
Lui la ignorò, guardando un punto indefinito nella stanza.- Ci ho ripensato per giorni e giorni. Ma non ho fatto niente. Nessuno ha fatto niente.-
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BEHIND THE HOUSE - "The House Saga " Spin off
Mystery / ThrillerCosa si nasconde sotto la casa dei Maxwell? Cosa accade quando le luci vengono spente e le persiane abbassate? Cosa si cela dietro le maschere crudeli dei noti personaggi? In questo libro, tutto quello che vorreste sapere sull'intera serie di "The...