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"Lottie svegliati, è tardi" la voce di mia madre oltrepassa la porta della mia stanza, arrivando alle mie orecchie.

In questo momento qualunque persona entrasse nella mia stanza penserebbe che sia passato un uragano, ma non è così.

La valigia è aperta sul letto, ancora da finire di riempire, tre reggiseni poggiati sulla testiera del letto, circa quattro paia di scarpe sparse per stanza, e poi ci sono io...che giro in tutto questo casino come una deficiente, mentre mi infilo saltellando un paio di jeans, che era poggiato sulla sedia della scrivania, e in contemporanea cerco di sistemarmi la felpa con uno spazzolino in bocca.
Direi che sono in perfetto orario per una nuova bellissima giornata la quale non vedo l'ora che finisca.

Naturalmente oltre al fatto che oggi è il mio primo giorno del secondo anno di college, aiuta molto anche che non è lo stesso dello scorso anno, ma quello di Miami.

"Lottie, ci sei? Sbrigati che dobbiamo anche passare a prendere Harry" urla Louis, mio fratello, dall'altro lato della porta.

"Sì...ci sono!" corro verso la valigia, infilo le ultime cose, la chiudo, prendo le mie Vans e me le infilo velocemente, afferro lo zaino e ci butto dentro il resto della roba rimasta in giro.
Prendo la valigia e lo zaino, che subito metto in spalla, e la trascino verso l'uscita della stanza.

"CI SONO!" urlo e spalanco la porta, catapultandomi fuori e trascinando la mia valigia giù per le scale.

"Finalmente!" sento esclamare Louis dal piano di sotto.

Arrivata nell'ingresso, abbraccio goffamente mia madre e mio padre ed esco dalla villetta, seguita da mio fratello. Sistemiamo i bagagli nell'auto e prendiamo posto.
Dopo circa 10 minuti, mio fratello ferma l'auto difronte a casa Styles, da dove, dopo un po' esce di corsa una massa di riccioli castani ed un paio di occhi verde smeraldo, Harry Edward Styles, l'unico ragazzo con cui Louis ha fatto amicizia nelle due settimane da cui stiamo a Miami.
Anche lui mette il suo bagaglio nel cofano e poi ci raggiunge al posto del passeggero.
Per Harry, questo è il primo anno di college, a differenza di Louis, che deve iniziare il terzo anno.

Ci fermiamo davanti ad un'enorme struttura in mattoni, rossa.
Usciamo dall'auto, ognuno prende la propria valigia e ci dirigiamo verso l'ingresso della struttura.
Entriamo e andiamo verso la stanza dove sulla porta c'è scritto "segreteria". Varchiamo la soglia, ed una donna sulla quarantina con i capelli tinti di rosso ed un paio di occhiali colorati ci rivolge un sorriso da dietro la scrivania.

"Buongiorno!" esclama.
Ricambiamo il saluto e "siamo dei nuovi arrivati" dice Harry.
"Nome?" chiede la donna.
"Harry Styles, Louis e Lottie Tomlinson" continua lui.
La donna annuisce da dietro la scrivania e rivolge lo sguardo al computer "Louis Tomlinson e Harry Styles...siete nella stessa camera, la 326 al terzo piano del dormitorio maschile, ecco le chiavi" porge le chiavi a mio fratello che le afferra e le infila in tasca.
"Invece Lottie...oh, per colpa delle stanze insufficienti sei stata inserita nel dormitorio maschile" mi guarda preoccupata.
"Oh..." mi lascio sfuggire.
"Sei al primo piano nella stanza 165" mi guarda prendendo la chiave.
"Ehm...potrei sapere con chi, per piacere?" chiedo gentilmente.
"Cameron Dallas" mi rivolge un sorriso timido e lascia le chiavi nel mio palmo.
Sento bisbigliare un "Ma Dallas non è il cognome del preside?" da Harry, e vedo la segretaria annuire, confermando il dubbio del ragazzo mentre io, all'udire quel nome, mi sono congelata sul posto.
Spero solamente che non sia lui il ragazzo con cui condividerò la camera, anche se tutto coincide: è il figlio del preside di uno dei college della California, il nome e il cognome sono quelli, e...

"Buongiorno Becky, cosa succede qui?"

...e anche la voce è quella.

Coinquilini Per Caso ~Cameron Dallas~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora