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Waiting For You - XXII

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Waiting For You - XXII

15 Settembre 2014.

Da un mese e quindici giorni, se avesse potuto Park Chan Yeol avrebbe dato tutto quello che possedeva pur di rivedere gli occhi del suo amato - così profondi da poterci perdere in qualunque momento - e il sorriso raggiante con cui lo salutava ogni volta che si incontravano.

Da un mese e quindici giorni non aveva più una concezione del tempo, tutto era diventato immobile, statico. E forse, in un piccolo meandro nascosto da qualche parte dentro di sé aveva perso le speranze. Da quando Baek Hyun era entrato in coma, la sua vita aveva preso una ripida e tortuosa discesa, mentre il tempo era diventato uno dei suoi ultimi problemi.

Da un mese e quindici giorni passava le giornate accanto al freddo letto su cui giaceva inerme e bloccato il ragazzo che amava. Lo aiutava a muovere i muscoli delle gambe e delle braccia, lo aiutava a pulirsi e gli parlava in tutti i momenti che trascorreva con lui, sperando, che prima o poi, quest'ultimo gli rispondesse. Ma i giorni scorrevano inesorabilmente e Baek Hyun non accennava a dire una parola, a fare un movimento, a dargli una speranza.

Una speranza che lo facesse resistere per tutto quel tempo, che gli desse la forza di andare avanti. Ma Chan Yeol stava lentamente perdendo la forza per reagire a quella situazione; si stava arrendendo. Ma in fondo, arrendersi non significava non amarlo, ma abbastanza da lasciarlo andare.

Un mese e quindici giorni.

Byun Baek Hyun era in coma da così tanto tempo e in condizioni così instabili, che i dottori avevano dato basse possibilità di ripresa. La caduta non era stata fatale, ma aveva danneggiato il cervello e avevano paura di qualche possibile ripercussione futura. A Chan Yeol tutto questo non importava: voleva solo che si svegliasse, che dicesse il suo nome e che lo baciasse come non aveva mai fatto prima di allora. Voleva solo riaverlo, chiedergli perdono per tutto e poter tornare a quello che erano e che potevano essere in futuro.

Dopo un mese e quindici giorni, Byun Baek Hyun fece il suo primo movimento, una piccola speranza. Le sue esili dita si contrarranno per un millesimo di secondo sotto gli occhi scioccati di un incredulo Park Chan Yeol. Occhi che si stavano lentamente riempiendo di lacrime di gioia, lacrime che stavano lavando via spazzando quelle di dolore, tristezza e desolazione. Il giovane non seppe nemmeno come reagire a quella situazione: aveva immaginato milioni di volte quello scenario eppure in quel momento si ritrovò solo in lacrime, senza parole e con il cuore in gola.

Poi Baek Hyun aprì i suoi occhi e fu come se il mondo fosse crollato in piccoli pezzi atterrando su Chan Yeol; come se un palazzo di cristallo fosse stato distrutto dalla dura realtà. In un attimo quella speranza che stava lentamente svanendo nel minore, diventò consapevolezza; qualcosa che lo distrusse anche più dell'attesa del coma.

Il maggiore roteò gli occhi per la stanza, senza riconoscerla. Vedeva solo le pareti bianche e tutto quello che ricordava era il vuoto. Il suo respiro iniziò a farsi pesante mentre cercava di rammentare quello che era successo: perché fosse lì, chi fosse il ragazzo accanto a lui, ma tutto quello a cui riusciva a pensare era il nulla. Un vuoto nella sua memoria che si impossessò di lui come un'infezione. E la consapevolezza di essere senza un passato, una parte di sé, lo resero ancora più vulnerabile.

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