Erased by war

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La città è così silenziosa ora. Nessuna macchina che sfreccia nelle strade, nessun passante che chiacchiera alla fermata dell'autobus. Niente. Ho imparato che anche il silenzio ha un suono. E' un ronzare incessante che diventa sempre più forte. E più il silenzio si dilunga, più il ronzio aumenta fino a sormontarmi.
Sono rimasto solo Ether, e sfogarmi con te è l'unico spiraglio di luce in questo inferno. Lo so, dovrei fuggire, ma per andare dove? Non importa
quanto lontano scappi o quanto a lungo ti nascondi, se sono i Nazisti a cercarti ti troveranno. E' come scappare dalla morte: prima o poi tutti dobbiamo alzare la mano per rispondere al suo appello.
Ora lo sento sai? lo scorrere del tempo. Sento le lancette avanzare, avvicinarsi l'una all'altra con rintocchi che stringono lo spazio attorno a me, finendo per stritolarmi.
A volte mi sembra quasi di sentire il calore delle tue carezze sul mio viso, ma sono fievoli ricordi di una mente che sta lentamente svanendo sotto il gelo di questa neve. Sono stanco Ether. Stanco di questa vita da criminale, stanco di dovermi nascondere solo per il mio credo, stanco di essere schiavo del terrore che mi incatena all'ombra di una svastica.
La verità è che da quando te ne sei andata, tutto ha perso senso. Ogni azione che compio, ogni sforzo che faccio per guardare avanti, svanisce in una nuvola di fumo che lentamente mi soffoca. Le giornate al parco sotto il sole, si sono trasformate in tetre missioni di sopravvivenza che non ho più la forza di portare a termine.

Ormai i tedeschi mi hanno trovato. Sento le loro urla dentro casa, ma non scapperò. Se devo andarmene, lo farò qui dove ti ho sepolta, piccola.
Non ho paura di morire, anzi ne sono contento. Dopo tanto tempo potrò finalmente spingerti ancora sull'altalena.

Sto arrivando, principessa.

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