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Esistono due tipi di persone al mondo:
Quelle che sono felici di ricominciare la scuola che appena suona la sveglia sono già fuori dal letto, sorridenti stile principesse Disney e che non vedono l'ora di iniziare a studiare. Insomma persone che hanno bisogno di qualche psicologo. Queste persone appartengono al 0,1% della popolazione mondiale.

E poi ci sono quelle che solo per farle alzare dal letto ci vorrebbe l'apocalisse. Di cui queste persone appartengono il 99,9% delle popolazione mondiale.
Io e mio fratello apparteniamo alla seconda categoria.

Mi giro verso il mio comodino, guardando la sveglia che segna le 8:30, venti minuti di ritardo. Iniziamo bene.
Mi alzo dal letto con la voglia sotto in piedi per davvero, scendo al piano di sotto mi preparo alla velocità di un fulmine, preparo la colazione e vado a svegliare mio fratello.

Entro nella sua camera, apro le finestre e sento un mungolio da parte di mio fratello che per un primo momento mi era sembrato un gatto.
"MICHAEL ALZATI! IO SONO IN RITARDO PER LA SCUOLA E TU SEI IN RITARDO PER IL LAVORO, QUINDI ALZA QUEL CULO" urlo.
"ANA CLIFFORD SMETTILA DI URLARE DI PRIMA MATTINA" urla mio fratello, ragazzo molto coerente dicevano. "Sei la persona più coerente di questo mondo, lo sai?" ribatto ironica, tutte le mattine la stessa storia abbiamo entrambi problemi ad alzarci e per questo motivo mi tocca entrare sempre la seconda ora. Tutto sommato frequento un corso gratuito di parrucchieri di cui mi rimane da fare solo l'ultimo anno. Non è una vera e propria scuola anzi se devo essere sincera non ha proprio l'aspetto di una scuola. Fare la parrucchiera non mi emoziona più di tanto ho sempre sognato di fare la regista ma abbiamo una situazione economica molto bassa e quindi non posso permettermi di frequentare una vera e propria scuola. Ma tutto sommato mi va bene così, sono felice, io e michael non abbiamo bisogno di soldi per essere felici siamo molto uniti e ci aiutiamo a vicenda e ci va bene così. "Oggi non andrai in quella specie di "scuola"." Mormora Michael "E perché mai? Michael sai che ne abbiamo bisogno" Dissi un po' scocciata, vorrei fare di più per aiutare la famiglia. "Ormai hai 16 anni e potresti iniziare a fare qualche lavoretto, così ho contattato alcune agenzie per farti fare qualche lavoretto come segretaria o altro nessuno ha accettato perché non vogliono prendersi responsabilità, ma solo un'agenzia ha accettato e sinceramente non me l'ho sarei immaginato, l'agenzia in questione è quella di Hemmings e oggi alle 9:30 hai il colloquio." disse mio fratello felice, sgrano gli occhi non me l'ho sarei mai aspettata qualcosa del genere, mi butto felice tra le braccia di mio fratello sperando solo che tutto vada bene. Stiamo parlando dell'agenzia della famiglia Hemmings ed è la più famosa di New York e di tutta l'America. Guardò l'orologio erano le 8 passate; "Non puoi presentarti così, quella gonna fiorita e orribile! Nell'armadio c'è la divisa di mamma" sgrano gli occhi, mettere quella divisa per me è un onore, mia mamma era una grande donna, e morta quando avevo 5 anni a causa di un cancro e subito dopo mio padre scomparì lasciando me e mio fratello soli. Apro l'armadio e prendo la divisa che nonostante tutti questi anni si è mantenuta benissimo. La indosso con orgoglio, vedendo allo specchio lei. Sorrido, ma dura poco perché il sorriso a dato posto alle lacrime. Lei mi manca tanto, il rumore delle mie lacrime arriva all'orecchio di mio fratello che corre nella stanza e mi abbraccia non dice nulla mi abbraccia è basta. "Mi manca" mormorò tra le lacrime "manca anche a me, smettila di piangere, sei più bella quando non piangi. Sei la persona più forte del mondo e lei è fiera di te" dice stringendomi a se. "Non vorrei dirtelo ma hai perso un casino di tempo e-" non gli lascio finire la frase che mi scappa un urlo "È TARDI VERO?" Mi guarda "beh se inizi a correre dovresti arrivare in tempo" sgrano gli occhi e mio fratello scoppia a ridere "porca miseria meglio se iniziò a correre. Ciao ti voglio bene bro" saluto mio fratello e esco di casa sbattendo la porta e giuro che ho sentito mio fratello ridere ancora ma va beh. Dopo 15 minuti di corsa non mi sento più i piedi a causa delle scarpe alte, arrivò al "Hemmings Company " e beh sono rimasta impalata a guardare l'alto palazzo, sarebbe un ottimo posto per buttarsi giù pensavo tra me e me mentre entravo nell'edificio. Una ragazza che altamente magra dai capelli biondi, insomma dire che di fronte a lei mi sentivo una nullità e poco sono stata sempre una ragazza curvy ma questo non mi ha mai dato fastidio. La ragazza mi rivolge un sorriso più che gentile "salve come posso aiutarla?" Chiede educatamente "beh ehm cerco il signor hemmings, cerco un lavoro ne ho bisogno mi basta pulire anche tutti i bagni di questo palazzo, basta che sia un buon lavoro" la ragazza ridacchia "ma dai stia tranquilla, mi segua" mi chiede di seguirla e saliamo in un'ascensore, la ragazza digita il decimo piano non che l'ultimo. "Scusami ehm puoi darmi tranquillamente del tu" dico alla ragazza al mio fianco, che quasi non mi scoppiava a piangere "Ti ringrazio non tutti i giorni mi capita una ragazza così gentile, ehm si mi piacciono i tuoi capelli blu" sorride provando a darmi del tu con difficoltà, mi sta simpatica. "Sai se il signor Hemmings le darebbe un lavoro qui sarei felice di averti come amica" sorride "può già considerarmi un ottima amica, mi chiamo Daiana ma sei pregata di chiamarmi solo Ana" mi presento "piacere Ana io sono Gigi" sorride. Sembra davvero una brava ragazza e intanto durante la conversazione siamo arrivate di fronte all'ufficio di Hemmings, "aspetta qui" disse la ragazza e subito dopo bussa alla porta dell'ufficio "Signore c'è una ragazza che ha bisogno di parlarle" disse in un modo molto cordiale "falla entrare" dice la voce che proviene dalla stanza. "Puoi entrare, buona fortuna" disse Gigi prima di allontanarsi. Entrai in quella stanza enorme, mi ritrovo un ragazzo alto forse fin troppo, spalle larghe, capelli leggermente ricciolini e di un colore castano chiaro, occhi blu è giuro di aver appena visto gli occhi più belli del pianeta e indossava anche un paio di occhiali, era davvero un bel ragazzo. Mi sono incanta nel guardarlo negli occhi beh che dire iniziamo bene con le figure di merda. "Signorina, pronto signorina" mi richiama più volte passandomi una mano di fronte al viso, mi ero così persa nei suoi occhi,  che non mi sono nemmeno resa conto che era davanti a me. "Ehm salve signor Hemmings mi scusi io sono Ana Clifford" mi presento, giuro che sento le guance a fuoco per la brutta figura che ho appena fatto, iniziamo stupendamente. "Oh si giusto signorina Clifford l'aspettavo, le voglio informare che è dieci minuti di ritardo" disse con un tono molto freddo "mi scusi" dico, "cerca un lavoro giusto?" Chiede, "Esatto, signor Hemmings ho seriamente bisogno di un lavoro" rispondo, "può chiamarmi Luke, ora si accomodi"

"In the moonlight you looked just like an angel in disguise"// l.r.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora