<<Ma sei... tu?>> quella stessa voce che Gianluca aveva sentito parlare al telefono, ora si rivolgeva a lui.
Guardando meglio in quella direzione, si trovò davanti una ragazza alta nella media, con un ombrello enorme quasi più grande di lei, pantaloni scuri e una giacchetta grigia chiara con un cappuccio che le copriva la testa e la fronte. Da sotto la fronte però si intravedevano questi grandi occhi blu. Due grandi occhioni blu.
Come aveva fatto a non vederli prima?
Era lei.
<<E tu sei...tu!!>> gli disse con un'aria sorpresa e al contempo amareggiata, stranita. Lei però più che sorpresa sembrava arrabbiata.
<<Mi hai fatto venire fin qui e neanche mi hai cercata tra la gente!>> disse lei, con una stizza a cui Gianluca non sapeva attribuire la ragione.
<<Celeste, in realtà io stavo guardando in questa direzione prima, ma fra gli ombrelli, la gente e il fatto che sei praticamente imbacuccata dalla testa ai piedi non ti ho riconosciuta! E comunque anche tu non è che ti sia data tanto da fare per cercarmi>>.
<<Vabbè, tutte scuse. Ma io già è tanto se sono venuta qui>>.
<<Allora Celeste. Intanto non capisco perché tu sia arrabbiata. In ogni caso, ormai siamo qui. Tanto vale parlare. Ti ho cercata apposta per questo!>>
Lei sembrò calmarsi un po', ma manteneva comunque uno sguardo imbronciato.
<<Va bene>>.
Senza quasi rivolgersi la parola, entrarono nella libreria e salirono su al caffè. Entrarono nel caffè e lui, senza neanche chiederglielo, ordinò due cappuccini. Poi si rivolse verso di lei per avere conferma, e lei gli fece un cenno di si con la testa, senza guardarlo dritto in faccia.
Lui ritirò i cappuccini e andò a sedersi in un tavolino dove lei si era già adagiata. Il caffè era una struttura abbastanza moderna, il pavimento era trasparente e intorno c'erano delle grandi vetrate. I tavolini erano di un rosso acceso e le sedie anch'esse trasparenti, mentre dietro al bancone c'era una grande lavagna nera con scritti sopra in gessetto tutti i piatti del giorno, insieme a frasi come "Have a nice breakfast", "Good morning", "Enjoy your day". Tutto sommato metteva allegria. Il tempo stava pian piano migliorando e a intermittenza compariva qualche raggio di sole che scaldava l'aria.
Dopo qualche minuto di silenzio, in cui si gustavano il loro cappuccino, offerto volente o nolente da Gianluca, questi decise di rompere il ghiaccio, sfoderando il tono di voce più calmo che aveva:
<<Allora. Intanto. Ciao. Come stai?>>
<<Tutto bene>> rispose lei. Glaciale ma più tranquilla.
<<Ti ho cercata perché vorrei chiederti alcune cose. Mi ricordo che quando ci siamo conosciuti abbiamo passato un bel pomeriggio insieme e abbiamo cenato piacevolmente mangiandoci una pizza. Tempo fa, poi, ti ho scritto un messaggio chiedendoti come stavi, dato che non ci eravamo più sentiti. Tu però non mi hai risposto. Vorrei sapere perché>>.
<<Si. Mi ricordo di quando ci siamo conosciuti. Ero stata molto bene>> rispose, e Gianluca si sentì sollevato per una frazione di secondo, sapendo che anche lei era stata bene. Si concentrò con tutto se stesso per sentire il seguito della storia.
<<Ero ben disposta a rivederti, lo dico senza vergognarmene. Mi sembrava infatti che ci fosse una buona intesa tra noi>>.
<<Anche secondo me c'è intesa, Celeste>>.
<<Si. Ok. Fammi continuare. Quando ci siamo salutati, però, mentre ci stavamo dando un bacio sulla guancia, mi hai detto, senza rendertene conto credo, "Ciao Giulia a presto".
<<G...g...giulia? Ti ho detto "Ciao Giulia?">>
<<Si esattamente>>.
Silenzio. Gianluca cercava di ricordare, ma non ci riusciva dato che non si era neanche reso conto di aver sbagliato nome. Che scemo che era stato, perché faceva sempre pasticci?
<<Ok. Beh mmh... allora scusami. Ma quindi, cioè, è per questo motivo che ti sei così arrabbiata e non mi hai più risposto?
<<Effettivamente...si>>.
<<Ah. Ho capito. Beh. Insomma però. Mi sembra un po' esagerato. Ci può stare una svista...>>
<<Si, d'accordo, però eravamo stati così bene insieme... e quindi pensavo che.... No, non importa quello che pensavo, ma mi ha dato molta noia questa cosa. La serata l'avevi passata con me, non con Giulia. Quindi dato che la mia presenza era stata così inutile per te, ho deciso di tagliare i ponti>>.
Lui era un po' interdetto. Non capiva perché lei se la fosse presa tanto. Certo, non era stato tanto educato da parte sua, però insomma, può succedere di sbagliarsi. Ma non è che magari lei aveva sperato in qualcosa di più con lui, ed era rimasta delusa a sentirsi chiamare col nome di un'altra?
<<Mmmmh...ok. Hai ragione Celeste, non è stato carino. Ma ti assicuro che anche io sono stato molto bene con te. È che ero molto sconvolto quel giorno, sai la storia di Giulia mi aveva confuso...>>.
<<Allora, o la smetti di nominarla o la smetti>>.
"Cavolo, Giulia le sta proprio antipatica. Non posso evitare di essere contento per questo", pensò lui.
<<Va bene va bene. Senti. Vorrei dimostrarti che sto bene insieme a te. Vediamoci questa sera, andiamo a fare un picnic serale sull'erba, possiamo andare al parco di Villa Durazzo Pallavicini!>>.
Lei ci rifletté un attimo. Poi lo guardò con uno sguardo enigmatico e gli disse: <<Ok. Però non farti strane idee>>.
Gianluca si sentiva al settimo cielo. Aveva finalmente chiarito con Celeste! Doveva rimediare alla sua mancanza e le disse che avrebbe cucinato tutto lui. Uscirono dalla libreria e lui fece per dargli un bacio sulla guancia. Lei si scostò e lui capì che era meglio non insistere. Si salutarono allora in modo formale e decisero l'orario per la serata.
Gianluca camminò per un grande viale che lo avrebbe riportato a casa e si sentì molto sollevato. Magari non sarebbe stato facile ritrovare quell'armonia che avevano prima, ma era contento se non altro che il fato gli aveva permesso di non perdere quella occasione. Girò l'angolo di casa sua e osservò il suo portone di casa. Era un bel portone, semplice ma elegante, quante volte lo aveva varcato. Adorava la sua quotidianità. Quanti ricordi erano legati a quel portone, come quando era venuta Giulia lì davan...."Giulia! Porca miseria! E ora cosa faccio con lei?".
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Fiori celesti tra i sassi
RomanceGianluca, ragazzo dal cuore dolce e sensibile, è determinato a rincontrare Giulia, un'attraente ed espansiva ragazza, nonché donna dei suoi sogni. La rincorre su per la collina di Castelletto, nella bellissima città di Genova. Niente riuscirà a fer...