Capitolo 2

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Marinette si diresse in fretta verso la sua aula, che si trovava in fondo al corridoio, bussò e una volta entrata si sedette al suo posto, un banco doppio situato in seconda fila. Ovviamente, era sola.

<Nino, che ne dici di sederti al primo banco quest'anno?> disse con gentilezza la professoressa Bustier rivolgendosi ad un ragazzo moro, dalla carnagione scura, nascosto dietro a un paio di grandi occhiali da vista che ascoltava musica a tutto volume seduto in fondo all'aula.

Nino, seppur di malavoglia, si alzò ed andò a sedersi in prima fila, quasi di fronte a Marinette che, guardandolo, rideva divertita.

Nino era forse l'unica persona che riusciva a comprendere la ragazza nella classe nonostante essa fosse molto timida; a Marinette stava molto simpatico, purtroppo i due non si parlavano spesso per via della timidezza di lei. Ma ormai anche stare da sola non le dispiaceva; o meglio, ciò non la faceva impazzire, ma era tutto ciò che poteva avere e doveva accontentarsi.

Marinette adocchiò subito la ragazza bionda che, seduta in prima fila, la squadrava da capo a piedi con un espressione di disgusto, ma fece finta di nulla e si immerse nei suoi pensieri. Se Chloé avesse voluto infastidirla l'avrebbe fatto più tardi.

La lezione procedeva lentamente e nonostante la corvina cercasse di rimanere concentrata non riusciva a comprendere l'argomento: come poteva pensare di salvarsi di fronte a quelle mappe contorte stampate sul suo libro?

<Uff, detesto la geografia!> sbuffò sonoramente, facendo alzare il capo alla signorina Bustier.

<C'è qualcosa che non va, Marinette?>

<No, professoressa! Vede, non riuscivo a localizzare il Kilimangiaro e Marinette mi ha aiutato. Ci scusi tanto per il disturbo> una voce sconosciuta fece girare di scatto la corvina.

Solo in quel momento si rese conto di essere seduta affianco ad una ragazza che non aveva mai visto prima: la carnagione era scura, gli occhi color nocciola, i capelli castani le ricadevano ondulati sulle spalle, con qualche punta dal color rosso acceso. Portava un grazioso paio di occhiali da vista e fissava Marinette con un leggero sorriso sul volto.

<Grazie> mormorò la corvina e raggiante strinse la mano alla ragazza sconosciuta.

<Di niente. Avrei potuto starmene zitta come molta gente qui dentro, ma fidati: anch'io detesto la geografia> rispose lei con una smorfia esasperata, che fece spuntare una risata in faccia a Marinette.

Come se qualcuno dall'alto avesse voluto improvvisamente graziarla, la campanella suonò e segnò la fine della lezione. Un'entusiasta Marinette uscì dall'aula di corsa e si precipitò nel corridoio, pronta per tornare a casa, ma un sonoro colpo di tosse la costrinse a girarsi e a notare Chloé che si dirigeva tutta impettita nella sua direzione.

La ragazza sentiva già montare la rabbia dentro di sé.

<Che cosa vuoi Chloé?> borbottò spazientita.

La bionda le si avvicinò e le parlò con quella sua voce acuta da gallina: <Niente, solo ricordarti che oggi sei conciata peggio del solito. Ma a parte ciò> iniziò con tono immensamente provocatorio, puntando un dito smaltato contro il petto della sua rivale <ti conviene sloggiare e andare a sederti da un'altra parte. Quello è il mio posto!>

Marinette era già stufa <Ti prego, evita di fare la predica. Sono sempre stata seduta lì e non ho nessuna intenzione di spostarmi. Quindi piantala: starai benissimo anche seduta in prima fila, vicino alla prof>.

Si vedeva chiaramente che la bionda era livida dalla rabbia, nonostante ciò mantenne il suo sorrisetto beffardo.

<Ora stammi bene a sentire: tra qualche giorno arriverà Adrien, e siccome io sono la sua migliore amica si siederà accanto a me!>

RICORDATI DI ME~Miraculous Ladybug~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora