Dopo aver spiegato ai ragazzi quello che era successo,avrei voluto quantomeno dei chiarimenti ai tanti dubbi che avevo collezionato in quelle ultime due ore unendoli a quelli che già avevo.
Le cose non sono andate come speravo,ognuno con le sue paure e incertezze non é riuscito a rispondere a nemmeno una delle mie domande,tranne Francesco."Noi non possiamo spiegarti nulla,se vorrà lo farà Fabrizio,ma in questo momento non mi sembra tanto in grado di parlare,gli dirò io di farsi vedere. Mi dispiace."
Il suo tono dispiaciuto mi fece esitare nella risposta.
"Va bene",dissi infine.Dopo qualche attimo di silenzio,Francesco scrolla il capo senza darmi ulteriori spiegazioni e raggiunge i ragazzi che cercano di sorreggere Fabrizio,in piedi a fatica.
Qualche attimo dopo non si vedono più e gocce di pioggia iniziano a cadere dal cielo,senza spostarmi lascio che mi bagnino il viso."Zí annamo a casa va'!"
'Per fortuna Mike é sempre lo stesso' pensai.
Siamo rincasati in piena notte,il viaggio in macchina é stato animato dai nostri stessi silenzi perché io non avevo voglia di parlare e Mike non aveva voglia di costringermi a rispondere a delle domande,conoscendomi.
Anche quella sera nel buio della mia camera,afflitto da un feroce mal di testa,mi sono addormentato tra troppi sospiri e illusioni.Il mattino dopo il mal di testa non mi era passato completamente,anche se non era più forte come durante la notte.
Dalle finestre il sole splendeva nel cielo di un azzurro che sembrava quasi irreale considerando che siamo in pieno dicembre.
L'appartamento,però,sembrava fin troppo tranquillo rispetto ai normali standard di ogni giorno tra piatti che si rompono e TV sempre accesa.
'Che fine ha fatto Mike?'Ho raggiunto il salotto dalla mia camera in soli boxer,non ci vergognamo di farci vedere a vicenda neanche ora che Mike conosce i miei interessi.
"Mike?"
Non trovo nessuno né in salotto,né in cucina. Stranamente la TV é spenta e i piatti sono tutti in ordine,c'è solo un biglietto che é stato infilato sotto il posacenere sul tavolo.
'Zio,sono stato chiamato a teatro!
Prove anticipate,ci vediamo stasera.
Non ti romperó i coglioni,però oggi non andare in giro nudo che fa freddo!'
-MikeMi scappa un sorriso nel leggere l'ultima frase,si preoccupa del freddo proprio lui che é il primo a girare mezzo nudo per casa il novanta per cento delle volte.
Non do importanza a quella frase e proprio quando sto per accendere la prima sigaretta della giornata,il campanello non mi permette di farlo."Mike! Hai scritto che saresti tornato stasera,non ce la fai proprio a non rompere,che vuoi o.."
Chi trovo davanti alla porta quando la apro,però,non é Mike.
"Se sei impegnato,me ne vado."
Fabrizio. Con le mani in tasca appoggiato allo stipite della porta e con un sorriso divertito sulle labbra quando nota in che modo mi sono presentato ad aprire. E quando realizzo anche io le mie condizioni non posso far a meno di arrossire sentendomi ridicolo.
"Ma tu che ci fai qua?"
"C'ho i contatti miei."Contatti?In una piccola frazione di secondi collego i pezzi del puzzle arrivando alla soluzione che ha lo stesso nome di uno stronzo che abita sotto il mio stesso tetto.
Altro che prove di teatro e ora capisco anche il perché della battutina sul girare nudo per casa.
Non mi rendo conto che Fabrizio é ancora fuori a osservarmi mentre io escogito possibili modi per uccidere un coinquilino."Non mi fai entrá?"
"Si entra,fai quello che ti pare,io devo vestirmi."Tutto ciò é imbarazzante.
Vorrei che si aprisse una botola sotto i miei piedi che mi faccia sprofondare."Puoi stá pure così!"
Mi giro solo per rivolgergli un'occhiata assassina favorita anche dal fatto di non aver fatto colazione e non aver ancora fumato. Rimane pietrificato e si siede di colpo sul divano.
"Scherzo scherzo!! Non te arrabbiá!
Io mi siedo qua,vatte a cambiá!"Rientro in camera realizzando che il ragazzo che,ormai da due settimane mi fa battere il cuore e che credevo di non rivedere più,ora é seduto sul divano di casa mia. Casa mia.
E io sto perdendo tempo con i vestiti invece di perderlo con lui.
In pratica sto messo proprio male.
Infilo un jeans a caso e una maglia troppo larga e mi dirigo verso il salotto,
sperando di non fare troppe gaffes con le mie emozioni che non riesco a trattenere quando si parla di lui.
Prima però,prendo il telefono per mandare un messaggio.'Trovati un nuovo appartamento a partire da oggi.'
La risposta non tarda ad arrivare.
'Scommetto che il bonazzo é arrivato e ta trovato in mutande,nun di che nun t'avevo avvisato! Salutamelo e non fate troppa confusione,a stasera.
Ps. Prego eh.'Niente da fare. Anche quando cercavo di odiarlo riusciva sempre a farmi sorridere e nonostante il mio nervosismo e imbarazzo,mi aveva aiutato,di nuovo.
Ritorno in cucina trovando Fabrizio intento a strimpellare con la mia chitarra e che comincia a cantare a tempo con le note,non accorgendosi di me."Le mie paure sono carezze mancate,
incertezze che tornano a un passo da me evitando il rumore.
Sono mio padre e i suoi errori,un bersaglio sfiorato
le paure che sento,come distanze da un centro.
Sono l'amore che ho dentro e che non so controllare,il primo giorno di scuola di un piccolo uomo che ha vergogna a parlare..
Le riflessioni sospese,un mattino alle sette,
le paure che sento qui dentro di me sono parole mai dette.."Smette di cantare quando alza gli occhi e si accorge di me,appoggiato al muro del salotto,intento a fissarlo.
Mentre ascoltavo le parole della sua canzone gli occhi si sono inevitabilmente riempiti di lacrime e lui,accorgendosene,posa d'istinto la chitarra e si alza piazzandosi di fronte a me."Ermal che c'hai?"
"La mia chitarra.."
"Io..non pensavo ti desse fastidio,mi dispiace..""Con te ha un altro suono. Sei bravissimo!"
E lo penso davvero quello che ho detto,non mi era mai capitato di piangere ascoltando una canzone,ma le sue parole e il suono della mia chitarra sono stati il riassunto della mia vita.
Anche se lui questo non lo sa."Ti ringrazio. Però non piangere.."
"Hai ragione scusami."Mi asciugo in fretta le lacrime e mi avvicino al pacchetto di sigarette offrendone una anche a lui.
"Parliamo del perché ti trovi a casa mia?"
"Voglio darti delle risposte ai 'perché' di quello che é successo ieri."
Ci sediamo entrambi sul divano e per la prima volta lo vedo accendersi una sigaretta e cacciare il fumo dalle labbra,prima di iniziare a parlare.
Ed è sempre più bello.
E io sempre più idiota.
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Arrivi tu. 《MetaMoro》☀️
ФанфикÉ quasi inverno a Roma e in una sera, tra imprevisti e ricordi, Ermal incontra Fabrizio. Non capiranno di essere così simili l'uno all'altro fin quando non impareranno ad amare. Ermal ha tanti capelli ricci e troppe domande senza risposte, Fabrizi...