strane presenze

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Pov Cardia
Appena riapro gli occhi, mi ritrovo sul mio letto..
~ma come ci sono arrivata qui~
Penso tra me..
Mi giro di spalle e vedi mio fratello che dorme sul mio letto.. Così decido di abbracciarmi a lui e mettere la testa sul suo petto e mi riaddormento...
Sento la sveglia che suona così come Erik... Ci alziamo dal letto e andiamo a fare colazione, dopo averla fatta io mi metto sul divano a vedere la tv mentre mio fratello va a scuola insieme a Sebastian, appena escono mi metto a pulire un po' casa che è diventato un porcile e poi vado nella mia stanza segreta a suonare un po'...
Ad un certo punto mi squilla il telefono ed era Erik che mi diceva che stavano tornando.. Guardo l orario e  vedo che sono già le 13:00..
Cosi decido di cucinare un piatto di pasta di sicuro saranno affamati.. Sono sempre affamati.
Sono in cucina,sto per apparecchiare la tavola..ma ad un certo punto sento un brivido sulla schiena,  come se qualcuno mi guardasse dalle spalle,mi giro e guardo alla finestra e vedo un ombra che il sole illumina il suo viso.. Non ho paura anche se il viso è  ricoperto da una maschera e gli si vedono solamente  gli occhi smeraldo che sono famigliari....
ma ad un certo punto il ragazzo davanti a me si avvicina alla finestra soffia sul vetro e scrive una parola...,non si capisce,mi avvicino un po' ma scappa. Non so chi era, che voleva, cosa ha scritto. Rimango incantata davanti alla finestra per un po' fino a quando non sento la serratura dalla porta aprirsi,rivelando Erik e Sebastian.
Erik: sorellina cosa cucini di buono?
Io: pasta al sugo, quella che piace a te.
E mi avvicino a lui per abbracciarlo.
Sebastian: io non mi merito un abbraccio?
E mi guarda con la faccia da cucciolo bagnato.
Io: vieni qui cretino.
Apro le braccia per farlo avvicinare. Mi soleva da terra e fa due giri in aria con me in braccio. Scoppiamo a ridere come dei cretini.
Pov Erik
Vedo quei due ridere come dei cretini. Mi fa tenerezza vederli e spero che sia così per tutti gli altri giorni. Non mi piace vederli litigare, mi da una sensazione di tristezza.
Io: se avete finito di ridere possiamo anche accomodarci e mangire. Ho una certa fame.
Tutte due: ok...
Così ci mettiamo seduti e mangiamo in silenzio.
Vedo mia sorella con la testa da un'altra parte,mi domando cosa faceva davanti alla finestra. Scaccio via quei pensieri e mi metto seduto sul divano a guardare la partita di basket con Sebastian.
Cardia: io vado a fare una doccia,non mi disturbate penso che dopo mi metto a dormire.
Sebastian: va bene, notte.
Io: Cardia posso parlarti dopo che finisci la doccia?
Cardia: certo, vengo io dopo nella tua stanza.
Io: ok...
E se ne va sulle scale. Così decido Di parlare di quella cosa con Sebastian, spero che ha visto anche lui il comportamento strano di mia sorella.
Io: Bro tu hai notato il comportamento di mia sorella.
Sebastian : certo ma non gli ho dato da vedere che sono preoccupato. Tu invece che pensi di fare?  Gli vuoi parlare?
Io: si, sai che mi preoccupa.
Pov Cardia
Finisco con calma la mia doccia, mi vesto e vado nella stanza di mio fratello. Cosa vuole dirmi?
~Ancora non hai capito?
Cosa devo capire...
~Ha visto il tuo comportamento a pranzo. Quanto sei stupida? ~
Non credo che è per quello, ah vediamo.
Vado verso la camera di Erik e busso. Senti la sua voce dire avanti ed entro.
Io: Erik volevi parlarmi?
Erik: Cosa avevi oggi?
Io: di che parli?
Erik: Non dirmi bugie Cardia, dimmi che cazzo avevi!
Mi sbraita contro, non l'ho mai visto cosi furioso, non è incazzato ma leggo nei suoi occhi disperazione, paura.
Mi avvicino a lui e gli posso la mia mano sulla sua guancia. So che lo calma, quando faccio questo gesto da piccola lo calmavo così quando litigava con papà.
Io: Erik ma che ti prende.
Sospira sentendo la mia mano sulla sua guancia.
Erik: scusami...
Io: Erik che ti prende?
Erik: Ti ho vista oggi distratta, assente. Come se ti fosse capitato qualcosa prima che fossimo noi arrivati. Ti prego parlami... Quando sei svenuta quel giorno io ero terrorizzato, non sapevo che avevi, ero preoccupato che avresti fatto la stessa fine di mamma e papà. Non riesco a pensare lucidamente sapendo che tu potresti abbandonarmi.
Dicendomi quelle parole scoppiò in un pianto inginocchiandosi davanti a me. Mi sedetti sul pavimento davanti a lui e lo abbracciai. Sentivo i suoi singhiozzi sulla mia spalla, mi sento in colpa.
Io: Saremmo dovuti restare in casa, vicino a loro quel giorno.
E comincio anche io a piangere.
Erik: non avrebbe cambiato niente, ti giuro che uccideremo quel bastardo, anche se dovessi perdere la vita per prottegerti.
Io: posso dormire con te?
Erik: Certo.
Ci alziamo e ci mettiamo seduti sul letto, appoggio la testa sul incavo del suo petto e mi addormento con il suono del suo cuore battere.
Mi sveglio di scatto, un altro incubo.
Vedo l'ora sul orologio vicino al letto e mostrano le 4:00 di mattina. Mi alzo facendo piano a non svegliare mio fratello e esco per andare a prendere un bicchiere d'acqua.
Vedo la luce della luna che illumina la cucina dalla finestra e poi mi accorgo di una scritta sulla finestra e in quel momento mi ricordo quel ragazzo. Mi avvicino alla finestra e in quel momento il mio cuore perde un battito. LA PIANISTA DELL'OSCURITÀ...

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