Prologo.

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Prima che si incontrassero, Jack Dawson e Lily Parks erano perfetti sconosciuti. Hai presente la gente estrane con stili di vita completamente differenti tra loro che si incontra come un'eclissi improvvisa ma programmata dal destino che purtroppo - e non sempre "purtroppo" - coglie il momento sbagliato e non? Oppure, parlando francamente, hai presente le eccezioni? Le eccezioni vere e proprie, del tipo: "Ora ci sei tu, o meglio, non solo tu. C'è tanta gente nel globo; gente facile, facilmente sostituibile, vicina, abile più di te in, praticamente, tutto. C'è il meglio, la folla, la massa; però io ho scelto te. In tutte queste vie facili, io ho scelto te: la via più difficile, quella più dolorosa, quella che più, però,  sarebbe valsa la pena per me, per ricominciare, e forse anche per te, per iniziare." Ecco, entrambi erano una cosa simile.
È il 2004, postato tutto negli USA (luogo in cui la loro vita iniziò a percorrere, finalmente, strade positive.)
Lei ventidue anni, amante della musica in allargati generi; principalmente tende ad ascoltare quello romantico Americano. Diplomata nel settore del Marketing del suo paesino vicino Roma ed entrata, all'età di diciannove anni, nell'accademia di recitazione di Los Angeles grazie alla richiesta da parte della scuola di recitazione di Roma che Lily, nel pomeriggio, frequentava dopo scuola da ormai quattro anni. Coltiva dentro di sé anche la passione per la danza; praticamente è un'amante dell'arte e del mondo dello spettacolo. Chioma castana non perfettamente liscia che scende sulle spalle con piccole onde alla fine di ogni ciocca in modo estremamente naturale, occhi color oceano, viso squadrato e una grandissima inconsapevolezza di possedere un fisico coordinato perfettamente alle sue forme.
Lui ventotto anni; anche lui amante della musica Americana, anche se nasconde dentro di sé quel grande amore per l'hip hop che l'ha condotto verso una vita molto vantaggiosa nel mondo degli adolescenti all'età di sedici anni. Per niente romantico, anzi, si può dire che per certi momenti della sua vita sia il quattordicenne che girovagava in ogni dove per cercare se stesso, più che la sua metà mancante. Diplomato anche lui in marketing, anche se in modo diverso da Lily. Se lei si è diplomata in una scuola pubblica, lui ha preferito frequentare una scuola privata negli ultimi due anni perché si era spinto oltre lasciando da parte lo studio, e per questo motivo ha avuto bisogno di sostegno e di tempo. Ha avuto, sin da bambino, la passione per il mondo dello spettacolo. Vive a Los Angeles dal 2000. Anche lui, come Lily, ha frequentato una scuola di recitazione quando finì il suo percorso da privatista. Il suo stage alla scuola di recitazione di Milano andò benissimo, talmente tanto che lo fecero entrare come protagonista principale nella recita Grease di lingua inglese a teatro, dove erano collocati in prima fila dei grandi produttori cinematografici in cerca di giovani talenti nel mondo dello spettacolo che potessero diventare, con il tempo, grandi star di Hollywood.
Jack ha degli occhi verde pastello luminosissimi; dannatamente belli. Sguardo affascinante, capelli castani stile Liam Hemsworth e un fisico tonico accompagnato quasi sempre da Camicie a quadri tipiche del North Carolina e Jeans Levi's. Tipico cittadino americano fiero di essere tale. Vive con una donna che ha sposato per interessi e per obbligo. Lei figlia dello sceneggiatore che ha deciso di aiutare Jack ad entrare come protagonista maschile in un film che ha prodotto lui stesso; innamoratissima, ma consapevole di non essere ricambiata del tutto.
Iniziò tutto nel 2001 a ferragosto in una discoteca a Miami: Jack affogava negli shots con il suo amico Luke, americano del quartiere di Brooklyn a New York che ha conosciuto per caso in un Pub. La storia con la donna della sua vita, Anna (che viveva nello stesso paese di Jack, a Modena) era terminata nel 1994, a causa dei progetti differenti. Lui aveva finito la scuola e voleva entrare nel mondo dello spettacolo, e ciò lo ha portato a prendere scelte molto difficili e che cambiassero la sua vita; lei voleva intraprendere la strada dell'Università perché aveva frequentato il liceo classico per aprir porta alla strada della psicologia una volta laureata.
Jack non ha mai più amato una donna così. Dal primo giorno in cui l'ha notata all'età di quindici anni all'uscita di scuola del suo migliore amico, all'ultimo giorno in cui si sono detti addio con lacrime agli occhi, l'ha amata sempre di più; mai di meno. E questo dolore, questo dolore così forte, più di mille coltellate nel cuore, si penetrava in lui mese per mese, giorno per giorno e respiro per respiro mentre faceva l'amore con Savanah. Questo lo tormentava, uccidendolo poco a poco nell'animo, sentendosi privo di tutto pur avendo qualcosa sopra o sotto di lui che gli apparteneva. E il peggio era che entrambi, a proprio modo, lo sapevano.
Durante il suo flashback, affogava nella disperazione come in un trip e Anna c'era sempre. Quando cedeva, una frase particolare e una voce a lui famigliare lo rincuorava; le ultime parole che gli disse prima di dargli le spalle e scappare per non guardarsi a lungo negli occhi e farsi ancora del male: "Jack, promettimi di non mollare. Io ti ho amato e lo sai, da quando ti vidi la prima volta ridere con Bryan all'uscita di scuola sulla moto, a quando ci siamo detti addio e ti incontravo per caso o per destino nelle stradine o nei luoghi pubblici della nostra amata Modena. Ti ho amato, e sempre lo farò... non importa dove sarai. Una parte della mia anima, forse a me quella più cara, sarà sempre tua, ed io mi prenderò cura della tua come se fosse qualcosa di prezioso finché rimarrà mia. Un giorno amerai di nuovo, e sarò io stessa a dare quella tua parte d'animo a colei che ti darà tutto di sé. Ma per adesso, get up boy, I'll be with you as long as you love me." Dopo ciò, lui tornava quasi sempre a reagire.
Perso nel trambusto della techno e le luci intrecciate ad altre luci, iniziò a ballare notando una chioma bionda ondulata da lontano. Lei andava a ritmo con la musica muovendo il suo corpo sensualmente, in tutti i modi possibili pur di farsi notare. Shorts esageratamente corti, bikini verde e pelle di un colore tendente al corallo. Jack non sapeva cosa stesse facendo, decisamente stavano ballando gli shots dentro il suo stomaco al posto suo, però gli ormoni facevano la loro parte, e in meno di dieci secondi le sue mani stavano appoggiate ai suoi fianchi, che lo guidavano - naturalmente - a ballarle dietro. Appena sentì le sue mani poggiarsi delicatamente, quasi con timidezza, sui fianchi, lei si girò di scatto, notando per prima cosa quegli occhi color pastello e quello sguardo perso che, fin da subito, le hanno fatto tenerezza. Decisamente bellissima, lo baciò sulla guancia. Certo, bellissima, ma come tutte le altre. Lui privo di emozioni, di voglia. Quasi non provava nulla. Vedeva in quegli occhi da gatta contornati da eye-liner il vuoto, e nelle sue labbra rifatte solo un'immensa voglia di baciarla e passarci una notte insieme per dimenticare e subito dopo sparire. Ballando, si ritrova trasportato in una di quelle stanze delle discoteche fatte appositamente per scopi puramente sessuali post-sbronza, lasciandosi trascinare. Ha sempre affermato che probabilmente, da sobrio, in quella situazione non ci sarebbe mai voluto essere, perché non avrebbe mai voluto arrivare fin dove è arrivato per colpa di quello sbaglio.

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