La galleria era distrutta, ed Eren era seduto per terra che piangeva, con le mani ricoperte di morsi e sangue. << Chise... Non riesco... non riesco a trasformarmi! >>.
<< Eren, devi avere ben chiaro l'obiettivo da raggiung... >>.
<< CE L'HO L'OBIETTIVO IN MENTE, MA NON RIESCO A TRASFORMARMI! >>. Mi avvicinai ad Eren che continuava a mordersi le mani con le lacrime agli occhi, e mi sedetti al suo fianco. Dovevo pensare a qualcosa per convincerlo a trasformalo, così mi venne in mente un'idea. << Ne sei sicuro? Non starai per caso prendendo tempo perché non vuoi combattere contro Annie? Ora ascolta. Non penserai mica che ci siamo sbagliati tutti e che l'ospite del gigante non sia davvero lei? Dovresti aver visto con i tuoi occhi la sua trasformazione, è stata quella ragazza ad uccidere i nostri compagni, e tu lo sai bene. Adesso, sentendo il suo nome non ti viene in mente nulla? Tu ti sei battuto corpo a corpo con quel gigante, hai notato se ha utilizzato le sue tipiche tecniche d'attacco? È così, non è vero? Il gigante dalle fattezze femminili è certamente Annie, a questo punto devi riuscire a scuoterti, Eren. Oppure, c'è qualche particolare sentimento che ti impedisce di farlo? >>. Mi alzai sotto gli occhi increduli e sconvolti di Eren. << Tempo fa io... io ho detto una cosa a Jean: solo chi è pronto a rinunciare a ciò a cui tiene di più sarà in grado di cambiare le cose. Dobbiamo essere pronti anche a perdere la nostra umanità, e questo Annie è in grado di farlo. Non abbiamo scelta, Eren. Questo mondo, è crudele. >>. Eren continuava a guardarmi con gli occhi spalancati e colmi di lacrime, sussultando nonappena mi vide fare qualche passo lontano da lui.
<< Raggiungo Levi e gli altri dal gigante. >>. Con quelle parole, lasciai Eren lì seduto e uscii dalla galleria per raggiungere gli altri che erano già impegnati nel combattimento.
La prima persona che cercai ovviamente era Levi, e lo vidi che era in volo con il modulo di movimento tridimensionale, ma ciò che vidi in seguito mi procurò solo panico: per salvare una recluta che stava per essere presa dal gigante, Levi spinse con tutte le sue forze il pugno del gigante con le sue gambe, procurandosi una storta alla caviglia che lo fece cadere. << LEVI! >>. Corsi verso di lui, che era steso per terra immobile; mi buttai per terra vicino a lui. << Capitano! Cosa è successo?! >>.
<< Credo che la mia gamba si sia rotta...mentre cercavo di proteggere un soldato dal pugno di Annie, ho spinto con le gambe il braccio del gigante verso il basso, ma lei... ha indurito la pelle di quella zona del braccio, e così mi sono procurato una bella frattura. >>. Gemeva dal dolore, e non potevo vederlo in quello stato.
<< Ora ti porto via da qui. >>.
<< No. Ce la faccio ad alzar... >>.
<< Levi! Non puoi rischiare di morire per colpa della tua ostilità nel completare le missioni! Io ora porto il tuo culo via da qui e tu non dirai una singola parola! >>. Levi mi guardava con gli occhi pieni di sorpresa, ma non disse nemmeno una parola. Proprio nel momento in cui lo stavo aiutando ad alzarsi, Erwin comparve davanti a noi. << Comandante! Per favore, porti il capitano via da qui, ha una gamba rotta e non deve continuare a combattere. >>.
<< Va bene. Chise, in questo caso, ti affido il gruppo che ora sta combattendo contro Annie. >>.
<< Agli ordini, comandante! >>. Mentre mi voltai per andare a combattere, Levi mi afferrò la mano. << Chise, ti prego, promettimi una cosa: non morire. >>.
<< Non posso prometterti una cosa simile Levi, ma di sicuro non morirò qui. >>. Gli diedi un bacio sulle labbra e poi corsi verso il gigante che era ancora impegnato a combattere.
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Le Ali della Libertà
FanfictionChise Yamada, una ragazza ventottenne, viveva insieme alla sua famiglia nel distretto di Shiganshina, una delle città al confine del grande muro denominato Wall Maria. Al di fuori di esso era proibito andarci, essendoci i giganti "divora-uomini" com...