Capitolo 7.

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Mi svegliai con gli occhi gonfi, il cuore che batteva forte e la fronte sudata.
Cercai di ricordare il motivo di questo risveglio così brutto, e quando lo capì rimasi scioccato.
Avevo sognato Newt.
Avevo sognato le sue labbra.
Avevo sognato i nostri corpi uniti.

Scacciai immediatamente quei pensieri dalla mia testa e mi accorsi di non riuscirci.
L'immagine di lui, nel mio letto, con le coperte fino al collo, era troppo bella.

-Alza il culo, scansa fatiche.- sentii la voce di Lukas da dietro la porta.
Lo odio.

-si si dammi il tempo.- dissi mettendo il cuscino sopra il viso.

Oggi è Lunedì, questo vuol dire tornare a scuola dopo due giorni passati a dormire.
E vedere Newt.

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Mangiai velocemente una ciambella comprata poco prima e mi alzai dalla panchina che affacciava sulla spiaggia.
Amo questo posto, vengo molto spesso a fare colazione e a pensare.
Ci andavo sempre con mio papà, quando avevo 5 anni.
Io giocavo sempre con il pallone e mio padre era molto spesso seduto a parlare a telefono o a sbrigare delle cose di lavoro.
E non mi ci portava per farmi divertire, ma  perché mia mamma lo obbligava quando lei andava a lavoro.
Con mia madre ho sempre avuto un rapporto stupendo.
Mi ha sempre protetto e coccolato, e io ho fatto lo stesso con lei.
Da quando le hanno diagnosticato il cancro cambió tutto.
Io continuavo ad andarla a trovare ogni giorno, si, ma mi mancava il suo sorriso la mattina, vederla uscire per fare le sue lunghe passeggiate mattutine, mangiare le sue prelibatezze, uscire con lei a fare shopping, accompagnarla in Chiesa e guardare film seduti nel divano insieme.

Ma purtroppo il destino ha voluto questo.

Ora a casa non ci sto quasi mai, sono molto spesso da Minho perché mi sento solo.
Oppure vengo qui, a guardare il movimento delle onde.
Non ho parenti stretti da cui poter andare, quindi sono obbligato a rimanere tra quelle quattro mura, solo.
Però devo ammettere che a volte mi piace stare solo.
Poter ascoltare la musica ad alto volume, mangiare le porcherie, uscire quando mi pare, guardare tutti i film che voglio e cantare.
Si, cantare.
Diciamo che sono bravo e che quando sono solo a casa canto.
Non ho mai detto a nessuno di questo mio talento, preferisco tenerlo per me.
Iniziai a camminare verso la scuola, con le cuffie nelle orecchie e il pensiero rivolto a Thomas.
Che starà facendo?
Spero di non incontrare nessuno, oggi non è giornata per fermarmi a chiacchierare.

Ovviamente i miei sogni si infrangono quando un tipo mi sbatte addosso.

-Oddio scusa, ti ho fatto male?- disse agitando le mani.

-No, ma stai più attento.- dissi alzando lo sguardo.

Era un ragazzo bellissimo: biondo, occhi azzurri, alto, palestrato, sexy.

-Per farmi perdonare potremmo uscire a prendere una pizza stasera...- disse guardandomi. -pago io- aggiunse.

-Oh allora certo.- dissi ridendo.

-Quindi ci incontriamo in centro alle 08:00?-

-Oh per me va bene.- dissi sorridendo.

-Ah, mi chiamo Matt.-

-Piacere, io mi chiamo Newt.-

Ci stringemmo la mano.

-Beh, ci vediamo a scuola?- chiesi alzando un sopracciglio.

-Oh no, oggi non entro.
Non ho studiato, e se la prof mi trova impreparato chiama i miei.- dice ridendo.

-Ah, non te la cavi eh?-

-Sono un ragazzo intelligente, ma sono troppo pigro per studiare.
Non sono cose importanti nella vita, almeno per me.
Ho sempre pensato che non serve sapere tutte le regole di geometria per arrivare in alto.-

-Hai ragione.- dissi guardandolo dritto negli occhi.

-Devo andare.Ceh tu devi andare.- disse guardando l'orologio nel suo polso sinistro.

-È vero.
Quindi ci vediamo stasera?-

-Puntuale.-

-Lo sarò.-

-Perfetto.- disse facendomi l'occhiolino e andando via.

Lati positivi:
-È davvero figo.
-Mi ha chiesto di uscire.
-Cibo.
-Paga lui.

Lati negativi:
-Non lo conosco.
-Potrebbe stuprarmi.
-Potrebbe non presentarsi all'appuntamento.
-Potrebbe prendermi in giro.

Ma ci esco comunque.
Che mi costa alla fine?

A scuola vidi Thomas, ma lui no.
Preferì vederlo da lontano.
Era così bello, con i capelli che si muovevano a causa del vento, mentre parlava con i suoi amici aveva un sorriso a trentadue denti.
Amavo vederlo sorridere.
Sorridevo anche io, mi rallegrava il cuore.
Volevo solo il meglio per lui.

Il tempo passò in fretta, e con Thomas niente.
Nessuno sguardo, nessuna parola, niente.

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Oggi io e Newt non ci siamo visti e non ci siamo sentiti.
Però lo penso.
Lo penso spesso.

Stasera esco con Gally, andremo in giro a non fare nulla, semplicemente perché ci annoia rimanere a casa.

Erano le 19:00 e mi andai a preparare per incontrarmi con Gally sotto casa mia alle 08:30.
Misi vestiti molto semplici, essendo Lunedì.
In giro non ci sarà nessuno.

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-Ciao Matt.- dissi avvicinandomi a lui.

-Newt, puntuale sei.-

-Lo so, sono molto severo sulla puntualità ahaha.-

-Beh, ci sediamo?- disse indicando un tavolo all'aperto in una pizzeria vicina.

-Si si.-

-Raccontami di te.- disse una volta seduti.

-Oh, non c'è molto da sapere.
Ho 18 anni, faccio il quarto anno di liceo, gioco a pallavolo e sono figlio unico.-

-Solo questo?-

-Te l'ho detto, non c'è molto da sapere.-

-Secondo me si.- disse facendomi l'occhiolino.

Mette ansia ogni volta che lo fa.

-Tu invece?- dissi cambiando discorso.

-Ho 18 anni, faccio il quarto anno di liceo, gioco a football e ho una sorella di 10 anni.-

Lo guardai e lui si mise a ridere.

-Se non mi dici nulla di te, io non lo farò neanche.- dice sorridendo.

-Eh va bene.
La mia materia preferita è educazione fisica, in chimica ci prendo sempre 3, odio la maggior parte della popolazione umana, non sono molto socievole, amo la pizza, dormire è importantissimo per me e non sono fidanzato.-

-Ora è meglio.
La mia materia preferita è arte, prendo 3 in tutte le materie tranne che in quella, amo fare nuove conoscenze, amo pure io la pizza, dormire non è una delle mie cose preferite e neanche io sono fidanzato.-

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Io e Gally decidemmo di andare in centro.
Ma arrivati a destinazione vidi una scena che non mi aspettavo.
Newt seduto con un ragazzo al tavolo in una pizzeria lì vicino.
Ho pensato positivo.
Magari sono amici, o parenti.
Ma non mi sembra da come arrossiva Newt ad ogni cosa che diceva quel cacchio di biondino.

-Gally.-

-Si?-

-Andiamo a mangiare la pizza.- dissi incamminandomi verso la pizzeria.

EHY CIAO.
Scusate se è corto.
Scusate se ci ho messo tanto, ma non è stato un periodo facile.
Ho provato a scriverlo più volte, ma ogni volta lasciavo perdere perché non trovavo idee.
Quindi boh, perdonatemi.
Come state?♡

Weakness. [Newtmas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora