Lo guardai perplessa. Cosa avevo potuto fare di così brutto da farmi odiare dal mio più caro amico?
Newt mi interruppe: "Non fare quella faccia! Sai esattamente di cosa sto parlando."
Scossi la testa: "No, non so niente. Non ho fatto niente, dopo averti dato la buonanotte sono andata a dormire. E basta." Dissi fissandolo ancora stupita.
Incroció le braccia e alzó un sopracciglio: "Ah si? Solo dormire? Le sento le voci in giro Meg, non mentirmi."
Aprii bocca ma mi interruppe ancora: "Io non pensavo fossi così... così... che fossi una facile! E pensavo di essere un tuo amico... avresti dovuto dirmelo che ti piaceva quello..."
Ero senza parole. Non pensavo fosse così stupido da credere a false voci.
"Newt ti giuro su chi vuoi che non é successo niente con nessuno. Chi ti ha detto queste cose?"
Il suo sguardo era pieno d'ira e più parlavo più si arrabbiava.
"Non importa chi me lo ha detto... l'ho saputo e basta. Ora dimmelo: state insieme?"
Incrociai anche io le braccia stufa del suo comportamento.
"Io non sto insieme a nessuno. E anche se fosse? Che problema ci sarebbe?"
Newt serró la mascella, infastidito ed evitó alcune mie domande. "E allora perché ieri sera eri abbracciata a Ben e poi sei andata nella sua stanza?"
Aveva ragione, avevo dormito con Ben quella notte, ma solo perché non voleva lasciarmi da sola a piangere.
"È vero. Ho dormito con Ben, e ci siamo anche abbracciati. Ma non è successo niente oltre ció." Dissi con fermezza. Non capivo la sua reazione esagerata. Sarà forse stata gelosia?
"Perché?" Si limitó a domandarmi.
"Quando tu te ne sei andato, mi è venuta una crisi, sono andata nel panico, ero ansiosa e stavo piangendo a dirotto. Ho visto Ben e la prima cosa che ho fatto è stata abbracciarlo. L'ho fatto senza pensare perché avevo bisogno di un abbraccio. Mi sono sfogata con lui e, dato che non voleva lasciarmi sola a piangere, mi ha lasciato dormire nella sua stanza. Lui ha dormito nel pavimento. Ti assicuro che non è successo niente. Ripeto: in caso contrario, che problema c'è?" Dissi tutto d'un fiato. Mi ero stancata della conversazione e del suo atteggiamento. Mi ero stancata di tutto.
Mi guardó storto, poi distese le braccia lungo i fianchi e chiuse gli occhi, come per pensare o per rilassarsi. Non so cosa frullava per la testa a Newt in quel momento, era difficile da capire.
Dopo poco riaprì gli occhi e mi guardó in modo dolce, come se stesse chiedendo perdono.
Aprì bocca per dire qualcosa, sussultó un po' e poi riprese a parlare: "Non c'è nessun problema... io... ti credevo diversa e dopo aver sentito quelle voci non riuscivo a pensare che la mia amica che mi confida sempre tutto, e a cui io mi sono confidato di tutto io mio passato, non mi abbia detto che le piaceva un raduraio... cioè so che è privacy ma... avrei voluto saperlo, tutto qui. Ho avuto una reazione esagerata, scusami." Guardó in basso, forse per la vergogna.
Lo sguardo triste comparve gli sul volto, e io odiavo vederlo così. Prima mi faceva arrabbiare, adesso rattristire. Forse tutti siamo un po' bipolare, pensai.
Lo abbracciai. Ne avevamo bisogno entrambi. Ci mancavamo, dovevamo ritrovarci in qualche modo. Litigare con lui mi creava un vuoto, come se qualcosa dentro di me si rompeva.
Questa volta Newt non indugió e mi abbracciò fortemente, come se non volesse più lasciarmi. Era un gesto intenso, reciproco. Un semplice abbraccio tra due amici creava un legame complesso, articolato ma soprattutto forte.
Ci staccammo dall'abbraccio e sorridemmo. Finalmente avevo ritrovato il Newt sorridente e felice.
"Io vado da Fry, mi aspetta per preparare un pranzo buonissimo." Dissi salutandolo con la mano.
"A dopo Meg." Sorrise e ricambió il saluto.Il resto della giornata fu normale, io e Fry cucinammo per pranzo insalata con frittate, mentre per cena una bella fetta di carne.
I radurai erano sempre più affamati e al solo pronunciare la parola 'dieta' davano di matto.
Il pomeriggio lo trascorsi ad aiutare Newt con l'orto, e per aiutare intendevo stare all'ombra sostenendolo moralmente.
Avevo provato a togliere qualche erbacce ma mi venne subito mal di schiena e mal di testa.
Dopo cena io, Newt e Gally ci stendemmo un po' nel prato a guardare le stelle.
"...E così l'ho afferrato per il collo e con la spasa gli ho tagliato la gola... ZZAG!" Concluse Gally dopo aver raccontato il suo eroico sogno di fingersi un cavalliere. Non sapevo come faceva a ricordarsi dell'esistenza di leggende su draghi e cavallieri, ma ne sembrava a conoscenza.
Io e Newt applaudimmo e Gally mimó un inchino.
Mi stesi con la pancia a terra e fissai i due mentre ridevano.
Ma la cosa che catturó la mia attenzione fu un ombra che si avvicinava dietro ai ragazzi.
Dopo essersi avvicinato, capii che l'ombra era Ben.
Sorrisi guardando il velocista che si avvicinava. Newt mi guardó dubbioso poi si giró verso Ben e i rumori dei suoi passi che si avvicinavano.
Il suo sorriso scomparve appena incontró lo sguardo di Ben.
Gally si alzó, salutó il ragazzo e si diresse al casolare assonnato.
"Buona sera ragazzi, come è andata la giornata?" Domandó sorridente Ben, sedendosi sul prato.
Stavo per rispondere ma Newt mi interruppe per la terza volta in quella giornata.
"Bene, finchè non sei arrivato tu. Stavamo parlando di faccende che non ti riguardano. Adesso sparisci. Perfavore." Concluse accennando un falso sorriso alla fine. Ancora non gli era passata la rabbia di quella mattina.
"Newt adesso calmati..." sussurai cercando di non incontrare gli sguardi dei ragazzi. Guardai a terra e improvvisamente i ciufetti d'erba si fecero interessanti.
"Come vuoi tu capo!" Disse Ben alzandosi. Alzai il volto verso di lui mentre si rimuse in piedi con le braccia in segno di resa.
Guardai interrogativa Newt, fulminandolo con lo sguardo per la sua mancata gentilezza.
"No Ben aspetta... ti devo parlare." Dissi mentre mi alzavo.
"Ci vediamo dopo Meg." Disse Newt stendendosi completamente a terra e chiudendo gli occhi.
Subito dopo io e Ben ci incamminammo poco più lontano per parlare da soli e senza che qualcuno ci vedesse.
Spiegai dettagliatamente la conversazione che avevo avuto con Newt quella mattina, di tutte le sue reazioni strane e conclusi con l'atteggiamento sgarbato con cui lo aveva cacciato.
Ben, che fino alla fine del mio discorso era rimasto in silenzio a guardare a terra, si limitó a dire: "È geloso."
Chiesi: "Cosa?"
Lui alzó lo guardo e annuì: "Si, è geloso. Dai non dirmi che non l'avevi capito prima. Si nota anche a 100 km da qui che gli piaci."
Iniziai a pensare, e in effetti Ben aveva ragione. La scenata di quella mattina era ovviamente per gelosia.
"Ma... Perchè dovrebbe essere geloso se noi due non stiamo insieme?" Dissi sordidendo sarcasticamente. Poteva provarci e basta con me invece di fare scenate se abbraccio qualche mio amico.
Lui rise ma la sua risata era strana, quasi forzata. Senza quasi.
"Meg ti devo dire una cosa." Disse sussultando un po'.
Gli misi una mano sulla spalla per rassicurarlo.
"Dimmi pure."
Fece un gran respiro e poi mi guardó negli occhi: "Meg, tu mi piaci."
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Lo so, mi odierete. Tutti amate la mewt e forse mi vorreste anche uccidere per questo.
Maaaa che gusto c'è se non ci sono colpi di scena?!
Comunque un consiglio: continuate a leggere... non è mai troppo tardi per sperare, no?
Ieri non ho pubblicato perché essendo sabato sono stata tutto il giorno fuori casa.
Domani ricontrollo il capitolo. Se riesco pubblico ma con la scuola e le attività pomeridiane dubito. Penso che pubblicheró un giorno si e uno no. Alternando ho più tempo per studiare e per pensare al capitolo. Spero che continuerete a seguire la storia.
Vi piace? Fatemelo sapere commentando e mettendo una stellina!💓
-fededima14
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Maze Runner- The star
Fanfic[non completato e non revisionato] 1 della trilogia: the star, the sun, the moon. Rumori striduli e un forte suono di sirena. Erano le uniche cose che Meg riusciva a sentire. Era tutto buio e non riusciva a capire dove fosse. Non ricordava niente a...