Aprii gli occhi. Ero nel letto, avvolta dalle calde lenzuola, senza vestiti. Mi voltai e vidi Levi seduto sul bordo della finestra a fumare una sigaretta. La sveglia segnava le 6:51. Afferrai il pacco di sigarette che era sul comodino di Levi e ne presi una, e il rumore dell'accendino che si attivava catturò l'attenzione di Levi. Ci fissammo per qualche secondo negli occhi. << Non pensavo che fumassi, Chise. >>.
<< Infatti non fumo, ma qualche volta una sigaretta mi scrolla pensieri inutili dalla testa, dando posto a quelli più interessanti. >>.
<< E cosa ti sta facendo passare per la testa quella sigaretta ora? >>. Mi alzai e andai verso Levi sedendomi sul bordo della finestra tra le sue gambe. << Mi sta facendo passare il tuo viso in questo momento. >>. Lui mi baciò, prendendomi il viso tra le mani, e poi tornò a fumare. Con la sigaretta tra le mie labbra secche, misi la divisa e mi avviai di sotto. << Vado a preparare un po' di caffè. >>.
<< Bene, io tra poco scendo, il tempo che metto la divisa. >>. Scesi le scale e cominciai a preparare il caffè, mentre il mozzicone di sigaretta lo buttai nel cestino accanto alla porta, facendo attenzione a non far cadere la cenere da qualche parte. Levi odiava lo sporco, e se volevo vivere pacificamente con lui, la pulizia doveva essere una delle priorità assolute.
Mentre aspettavo che il caffè saliva e Levi leggeva dei documenti al tavolo in cucina, salii di sopra per posare l'accendino che mi ero portata di sotto, e quando mi guardai allo specchio notai altri lividi sparsi su tutto il corpo. "Dio.". Riscesi di sotto e raggiunsi Levi in cucina.
Sbattei lievemente una mano sul tavolo, attirando l'attenzione del corvino che si limitò solamente ad alzare lo sguardo sopra i suoi occhiali, per poi riabbassare lo sguardo sui suoi documenti. << Levi, secondo me dovresti andarci piano quando siamo a letto. >>.
<< Cosa avrei combinato questa volta? >>. Levi mi rispondeva senza guardarmi in faccia, ma continuava a leggere quelle dannate scartoffie.
<< Guarda qui, questo livido è enorme, per non parlare di quello sulla gamba, o questi che mi lasci sul collo. >>. Levi finalmente alzò lo sguardo verso di me, mi scrutò la zona del collo dove mi aveva lasciato due o tre lividi e poi ritornò di nuovo a guardare i documenti. << Non è colpa mia se tu sei così delicata. >>. "Ma tu guarda a questo!". Lo guardai con aria un po' arrabbiata, mettendo un leggero broncio, e poi tolsi la caffettiera dal fornello. Presi due tazzine e versai il caffè. Nel mio ci misi due cucchiai di zucchero, mentre in quello di Levi non ci misi niente, siccome a lui piaceva amaro. Diedi la tazza col caffè amaro a Levi e mi sedetti vicino a lui. << Cosa stai leggendo? >>.
<< E' il rapporto di Erwin che ha portato dal Wall Sina. Parla del... >>. Levi fu interrotto da qualcuno che sbatteva violentemente sulla porta. << Tsk. Non si osa più bussare? No, qui ora si butta giù la porta. >>. Io rimasi seduta al tavolo, ma non appena vidi chi fosse alla porta mi alzai e corsi vicino a Levi. << CAPITANO LEVI! DEVE SUBITO VENIRE AL CAMPO DEGLI ESPERIMENTI DI HANJE! >>. Io e Levi ci guardammo negli occhi per qualche secondo, poi ci mettemmo il mantello e seguimmo la recluta che aveva il simbolo delle due rose. "Chissà perché quella recluta è così agitata e preoccupata...". Arrivati al campo, c'erano un sacco di reclute disposte in cerchio, in modo da coprire la visuale. Io e Levi passammo avanti, e ciò che vedemmo ci lasciò a bocca aperta: i due giganti sui quali Hanje stava facendo gli esperimenti erano stati uccisi. I loro resti erano avvolti dal vapore, mentre Hanje urlava e piangeva per la disperazione. << SAWNEY! BEAN! NON PUO' ESSERE! QUALCUNO MI DICA CHE NON E' VERO! >>. Dopo un paio di minuti, Levi si voltò verso di me. << Vieni via, ormai non c'è più niente che possiamo fare. >>.
<< S-Si, Levi... >>. Ad un certo punto, dietro di me comparve Erwin, che iniziò a parlarmi vicino all'orecchio: << Tu che cosa ci vedi, Chise? Che cosa credi che sia il nemico? >>.
Io lo guardai sorpresa, non avevo capito cosa intendesse dire il comandante. << Scusami, è una domanda fin troppo strana. >>. Così Erwin si voltò e se ne andò, richiamando a sé tutti i responsabili del Corpo di Ricerca. Ci riunimmo nella sala comune per discutere dell'accaduto.
<< Bene, ci siamo tutti. Siamo qui per parlare dei due giganti rimasti vittime di un "omicidio". Erano cavie molto preziose, ed è stato sicuramente un soldato, anche se non abbiamo nessun sospetto. Li hanno uccisi contemporaneamente poco prima dell'alba e subito dopo, si sono allontanati con il modulo di movimento tridimensionale. Se qualcuno sospetta di qualcuno, non esitate a parlarmene: organizzeremo una squadra che indagherà sulle reclute. >>.
<< Comandante, forse potremmo iniziare col controllare tutti i moduli delle reclute, così possiamo risalire all'ultima volta in cui ne hanno fatto l'uso. >>.
<< Ottima idea, Mike. Organizzeremo un gruppo di quattro responsabili, che dovrà richiamare le reclute e controllare il modulo di movimento tridimensionale. Mike, Oruo, Eld e Gunter, voi aiuterete Hanje a controllare i moduli di tutte le reclute, mentre gli altri si metteranno al lavoro come al solito. >>.
<< Signorsì! >>. Tutte le reclute se ne andarono. Io e Levi stavamo tornando agli alloggi per andare a prendere i nostri moduli di movimento tridimensionale per l'addestramento delle nuove reclute. "Chissà chi potrebbe essere stato ad uccidere i giganti... che Annie abbia qualche compagno capace di trasformarsi che si trova qui nelle mura?".
Mi voltai verso Levi intento ad ascoltare Erwin. << Levi. >>.
<< Cosa c'è? >>.
<< Credo che aiuterò anche io a controllare i moduli delle reclute. Sono tante, e credo che una mano in più sia meglio. >>.
<< Fa come credi, io devo andare in riunione con Erwin, ci vediamo dopo a pranzo. >>.
<< Certo. >>. Io e Levi ci baciammo e lui continuò ad andare avanti, mentre io tornai indietro per dire ai ragazzi che li avrei aiutati nei controlli.
Avevamo quasi finito di controllare tutti i moduli. << Ehi, Mike, quel gruppo di reclute è a posto. >>.
<< Bene, ora controlliamo l'ultimo gruppo. >>. Nell'ultimo gruppo c'erano una quindicina di reclute, tra cui anche Eren, Armin e Mikasa. Io stavo controllando quelli di Sasha e Connie, mentre Eld e Oruo quelli di Eren, Mikasa, Armin e Jean. Sembrava tutto a posto, finchè Oruo non iniziò ad insospettirsi. << Ehi, Eld, guarda questo modulo, sembra essere stato usato recentemente. >>.
<< Ehi, tu, quando hai usato l'ultima volta il modulo di movimento tridimensionale? >>.
<< E' stato nell'allenamento di una settimana fa, signore. >>.
<< Stai mentendo. Riesco a riconoscere quando un modulo è stato usato, e questo è stato usato negli ultimi tre giorni. Prendetelo! Lui è un sospettato! >>.
<< Cosa?! EHI ASPETTATE! SONO INNOCENTE! >>. A quella reazione mi girai, e quando notai chi fosse il sospettato, sgranai gli occhi dalla sorpresa e dal panico.
STAI LEGGENDO
Le Ali della Libertà
FanfictionChise Yamada, una ragazza ventottenne, viveva insieme alla sua famiglia nel distretto di Shiganshina, una delle città al confine del grande muro denominato Wall Maria. Al di fuori di esso era proibito andarci, essendoci i giganti "divora-uomini" com...