31. Omicidio

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Aprii gli occhi. Ero nel letto, avvolta dalle calde lenzuola, senza vestiti. Mi voltai e vidi Levi seduto sul bordo della finestra a fumare una sigaretta. La sveglia segnava le 6:51. Afferrai il pacco di sigarette che era sul comodino di Levi e ne presi una, e il rumore dell'accendino che si attivava catturò l'attenzione di Levi. Ci fissammo per qualche secondo negli occhi. << Non pensavo che fumassi, Chise. >>.

<< Infatti non fumo, ma qualche volta una sigaretta mi scrolla pensieri inutili dalla testa, dando posto a quelli più interessanti. >>.

<< E cosa ti sta facendo passare per la testa quella sigaretta ora? >>. Mi alzai e andai verso Levi sedendomi sul bordo della finestra tra le sue gambe. << Mi sta facendo passare il tuo viso in questo momento. >>. Lui mi baciò, prendendomi il viso tra le mani, e poi tornò a fumare. Con la sigaretta tra le mie labbra secche, misi la divisa e mi avviai di sotto. << Vado a preparare un po' di caffè. >>.

<< Bene, io tra poco scendo, il tempo che metto la divisa. >>. Scesi le scale e cominciai a preparare il caffè, mentre il mozzicone di sigaretta lo buttai nel cestino accanto alla porta, facendo attenzione a non far cadere la cenere da qualche parte. Levi odiava lo sporco, e se volevo vivere pacificamente con lui, la pulizia doveva essere una delle priorità assolute.

Mentre aspettavo che il caffè saliva e Levi leggeva dei documenti al tavolo in cucina, salii di sopra per posare l'accendino che mi ero portata di sotto, e quando mi guardai allo specchio notai altri lividi sparsi su tutto il corpo. "Dio.". Riscesi di sotto e raggiunsi Levi in cucina.

Sbattei lievemente una mano sul tavolo, attirando l'attenzione del corvino che si limitò solamente ad alzare lo sguardo sopra i suoi occhiali, per poi riabbassare lo sguardo sui suoi documenti. << Levi, secondo me dovresti andarci piano quando siamo a letto. >>.

<< Cosa avrei combinato questa volta? >>. Levi mi rispondeva senza guardarmi in faccia, ma continuava a leggere quelle dannate scartoffie.

<< Guarda qui, questo livido è enorme, per non parlare di quello sulla gamba, o questi che mi lasci sul collo. >>. Levi finalmente alzò lo sguardo verso di me, mi scrutò la zona del collo dove mi aveva lasciato due o tre lividi e poi ritornò di nuovo a guardare i documenti. << Non è colpa mia se tu sei così delicata. >>. "Ma tu guarda a questo!". Lo guardai con aria un po' arrabbiata, mettendo un leggero broncio, e poi tolsi la caffettiera dal fornello. Presi due tazzine e versai il caffè. Nel mio ci misi due cucchiai di zucchero, mentre in quello di Levi non ci misi niente, siccome a lui piaceva amaro. Diedi la tazza col caffè amaro a Levi e mi sedetti vicino a lui. << Cosa stai leggendo? >>.

<< E' il rapporto di Erwin che ha portato dal Wall Sina. Parla del... >>. Levi fu interrotto da qualcuno che sbatteva violentemente sulla porta. << Tsk. Non si osa più bussare? No, qui ora si butta giù la porta. >>. Io rimasi seduta al tavolo, ma non appena vidi chi fosse alla porta mi alzai e corsi vicino a Levi. << CAPITANO LEVI! DEVE SUBITO VENIRE AL CAMPO DEGLI ESPERIMENTI DI HANJE! >>. Io e Levi ci guardammo negli occhi per qualche secondo, poi ci mettemmo il mantello e seguimmo la recluta che aveva il simbolo delle due rose. "Chissà perché quella recluta è così agitata e preoccupata...". Arrivati al campo, c'erano un sacco di reclute disposte in cerchio, in modo da coprire la visuale. Io e Levi passammo avanti, e ciò che vedemmo ci lasciò a bocca aperta: i due giganti sui quali Hanje stava facendo gli esperimenti erano stati uccisi. I loro resti erano avvolti dal vapore, mentre Hanje urlava e piangeva per la disperazione. << SAWNEY! BEAN! NON PUO' ESSERE! QUALCUNO MI DICA CHE NON E' VERO! >>. Dopo un paio di minuti, Levi si voltò verso di me. << Vieni via, ormai non c'è più niente che possiamo fare. >>.

<< S-Si, Levi... >>. Ad un certo punto, dietro di me comparve Erwin, che iniziò a parlarmi vicino all'orecchio: << Tu che cosa ci vedi, Chise? Che cosa credi che sia il nemico? >>.

Io lo guardai sorpresa, non avevo capito cosa intendesse dire il comandante. << Scusami, è una domanda fin troppo strana. >>. Così Erwin si voltò e se ne andò, richiamando a sé tutti i responsabili del Corpo di Ricerca. Ci riunimmo nella sala comune per discutere dell'accaduto.

<< Bene, ci siamo tutti. Siamo qui per parlare dei due giganti rimasti vittime di un "omicidio". Erano cavie molto preziose, ed è stato sicuramente un soldato, anche se non abbiamo nessun sospetto. Li hanno uccisi contemporaneamente poco prima dell'alba e subito dopo, si sono allontanati con il modulo di movimento tridimensionale. Se qualcuno sospetta di qualcuno, non esitate a parlarmene: organizzeremo una squadra che indagherà sulle reclute. >>.

<< Comandante, forse potremmo iniziare col controllare tutti i moduli delle reclute, così possiamo risalire all'ultima volta in cui ne hanno fatto l'uso. >>.

<< Ottima idea, Mike. Organizzeremo un gruppo di quattro responsabili, che dovrà richiamare le reclute e controllare il modulo di movimento tridimensionale. Mike, Oruo, Eld e Gunter, voi aiuterete Hanje a controllare i moduli di tutte le reclute, mentre gli altri si metteranno al lavoro come al solito. >>.

<< Signorsì! >>. Tutte le reclute se ne andarono. Io e Levi stavamo tornando agli alloggi per andare a prendere i nostri moduli di movimento tridimensionale per l'addestramento delle nuove reclute. "Chissà chi potrebbe essere stato ad uccidere i giganti... che Annie abbia qualche compagno capace di trasformarsi che si trova qui nelle mura?".

Mi voltai verso Levi intento ad ascoltare Erwin. << Levi. >>.

<< Cosa c'è? >>.

<< Credo che aiuterò anche io a controllare i moduli delle reclute. Sono tante, e credo che una mano in più sia meglio. >>.

<< Fa come credi, io devo andare in riunione con Erwin, ci vediamo dopo a pranzo. >>.

<< Certo. >>. Io e Levi ci baciammo e lui continuò ad andare avanti, mentre io tornai indietro per dire ai ragazzi che li avrei aiutati nei controlli.

Avevamo quasi finito di controllare tutti i moduli. << Ehi, Mike, quel gruppo di reclute è a posto. >>.

<< Bene, ora controlliamo l'ultimo gruppo. >>. Nell'ultimo gruppo c'erano una quindicina di reclute, tra cui anche Eren, Armin e Mikasa. Io stavo controllando quelli di Sasha e Connie, mentre Eld e Oruo quelli di Eren, Mikasa, Armin e Jean. Sembrava tutto a posto, finchè Oruo non iniziò ad insospettirsi. << Ehi, Eld, guarda questo modulo, sembra essere stato usato recentemente. >>.

<< Ehi, tu, quando hai usato l'ultima volta il modulo di movimento tridimensionale? >>.

<< E' stato nell'allenamento di una settimana fa, signore. >>.

<< Stai mentendo. Riesco a riconoscere quando un modulo è stato usato, e questo è stato usato negli ultimi tre giorni. Prendetelo! Lui è un sospettato! >>.

<< Cosa?! EHI ASPETTATE! SONO INNOCENTE! >>. A quella reazione mi girai, e quando notai chi fosse il sospettato, sgranai gli occhi dalla sorpresa e dal panico.

Le Ali della LibertàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora