CAPITOLO 59

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È stata una giornata molto stancante, parte il parto. C'è stato un via vai dei nostri parenti e amici che credevo non finisse più. Sono contenta della loro visita e della loro presenza in generale, ma avrei voluto riposarmi un pò dopo aver passato un giorno intero senza dormire.

Bryan in queste ore non ha fatto altro che mangiare e dormire, fin'ora è stato molto bravo, solo che prima di cantare vittoria penso che debbano passare un paio di giorni, visto che ha ancora poche ore di vota. Non gli ho staccato gli occhi di dosso nemmeno per un secondo e tutte le volte che lo guardo mi vengono le lacrime agli occhi perché per me è una grandissima soddisfazione. Fino a qualche anno fa mai e poi mai avrei immaginato che a neanche ventun'anni mi sarei ritrovata con un figlio e la persona che amo al mio fianco.

Benjamin verso le due è tornato a casa per riposarsi visto che vuole rimanere con noi questa notte e ora è rimasta mia mamma. Mi sta aiutando con Bryan, quelle poche volte che si sveglia e mi sta dando un sacco di consigli che mi torneranno sicuramente utili.

"È bellissimo" dico con un sorriso stampato in faccia mentre accarezzo delicatamente la sua piccola manina che tiene stretta in un pugno.

"Somiglia tanto a Benjamin" risponde mia mamma, seduta su una sedia accanto alla culla.

Bryan è identico al papà, anche quei pochi capelli che ha sono del suo stesso colore e questa cosa mi rende felice. È bellissimo il mio fidanzato e sono contenta che somiglia a lui.

"È vero" annuisco, senza smettere di sorridere, e nel frattempo che mio figlio stringe il mio dito gli faccio una foto per mandarla a Benjamin.

"Sono contenta per tutto quello che hai fatto" mi dice mia mamma inaspettatamente. Non pensavo di sentirgli dire queste parole, anzi tutto il contrario, proprio per questo mi rendono ancora di più felice.

Mi sono sempre preoccupata del pensiero dei miei genitori. Facevo le cose pensando prima di tutto al loro parere e quando ho iniziato a pensare soprattutto a me stessa mi sono sentita abbandonata da loro. Però non mi pento di niente perché la mia vita non poteva andare meglio di così.

"Ti voglio bene, mamma" dico e mi pento di non averglielo detto più spesso.

Se lo meritava e se lo merita perché se oggi sono così e so lo grazie a lei, e a mio padre, ovviamente.

"Ti voglio bene anch'io" risponde, alzandosi dalla sedia per potermi abbracciare e ricambio felice. Non succedono spesso queste cose tra me e lei, anzi quasi sempre siamo in conflitto, quindi mi fa molto piacere questa cosa.

"Permesso" ad interrompere il nostro abbraccio sono due ragazze, accompagnate da un'infermiera, che sono ai piedi del mio letto.

"Ciao" le saluto con un sorriso, anche se non le conosco, tanto meno hanno una faccia conosciuta, quindi il mio primo pensiero è che abbiamo sbagliato stanza o sono qui per una delle altre tre ragazze.

"Sappiamo che non ci conosci. Siamo fan di Benji, abbiamo saputo la notizia della nascita da mia mamma" la ragazza bruna con gli occhiali, e gli occhi verdi, indica la culla dove c'è mio figlio e istintivamente sposto lo sguardo dove c'è lui che sta ancora dormendo tranquillo.

"Oh" dico, sorpresa, per poi scendere dal letto e salutarle con due baci sulle guance. Ora mi è chiaro anche il motivo per cui sono qui fuori orario. "Benjamin però non c'è, mi dispiace" aggiungo poi, prendendo in mano la busta regalo che mi porgono e le ringrazio.

"Non fa niente. Ci sei tu ed è la stessa cosa" mi dice l'altra ragazza mentre si avvicinano alla culla di Bryan. "Ben ha caricato una foto su Instagram, ma dal vivo è bellissimo" commenta poi, guardandolo, e le sorrido in segno di ringraziamento.

Finché io e te abbiamo noi ||Benjamin Mascolo|| #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora