Nella vita di tutti i giorni non capita spesso che qualcuno ti chieda di raccontare la storia che ti schiaccia il cuore.
E anche se qualcuno te lo chiede,
non riesci a raccontare quella storia come vorresti perché non trovi le parole adatte.Ermal con me si è aperto trovando il coraggio di essere fragile, spaventato, insicuro, vero.
Così come io ho fatto con lui.
Abbiamo i cuori frantumati e facciamo di tutto pur di poter riattaccare i pezzi.
Mia madre mi ha cresciuto con la convinzione che la vita è bella per tutti,
che il bene trionfa sempre
e l'amore è sempre ricambiato.
Man mano che crescevo, non avendola più vicino, rimanevo sempre più deluso da come fosse realmente il mondo.
Poi ho incontrato lui.
E ho iniziato a crederci un po' in più in quello che mi diceva.La luce del sole sulla faccia mi costringe ad aprire gli occhi facendomi notare di aver trascorso la notte sul divano di Ermal,
che non è più disteso al mio fianco.
Quanto ho dormito?
Mi strofino gli occhi e mi dirigo verso l'unica stanza dove sento delle voci,la cucina.Quando apro la porta non posso fare a meno di sorridere perché la scena che mi trovo davanti non succede mai a casa mia,
da tanto tempo.
Pensavo che la felicità fosse qualcosa di lontano e difficilmente raggiungibile per me.
Eppure, qualche volta, basta poco per essere felici.Ermal prepara il caffè mentre Mike e Francesco discutono animatamente su chi di loro ha avuto più ragazze.
Ci sono solo sorrisi in quella stanza che mi fanno stare così bene.
Da quando mia mamma se ne è andata ero convinto di non riuscire più ad avere una famiglia, e invece.."Buongiorno.."
Interrompo i loro discorsi entrando nella cucina e nel momento in cui incontro lo sguardo di Ermal per qualche secondo restiamo in silenzio,
e poi le nostre labbra iniziano a sorridere.
Il suo sorriso mi ricorda come é fatta la felicità."Daje Fabrì finalmente!"
"Zì quanto dormi oh!"Mi prendono in giro e io non posso difendermi perché, purtroppo, hanno ragione.
"Potevate svegliarmi.."
Gli dico mentre bevo la mia tazza di caffè."Svegliarte? Fabrì a te manco i cannoni te svegliano,statte zitto!"
Francesco riesce a provocare risate generali, purtroppo mi conosce,
poi si alza dirigendosi in bagno.
E anche Mike esce fuori per fumare.
Sarò anche egoista ma, per quanto possa piacermi la loro compagnia, non vedevo l'ora di riuscire a stare da solo con Ermal.
E anche se per pochi minuti, non posso sprecare l'occasione.Mi avvicino a lui, girato verso il balcone,
e lo abbraccio da dietro facendolo sussultare."Fabrì mi hai spaventato.."
Intreccia le sue mani alle mie,
che gli cingono la vita."Ah, allora ce l'hai la voce?"
Appoggio il mio mento sulla sua spalla e gli sussurro all'orecchio queste parole.
"Che scemo sei.."
Adoro il suo profumo.
Adoro la sua pelle, così morbida.
Comincio a lasciargli baci sul collo, sulle guance."Fabrì..che fai..non siamo so.."
Non gli permetto di continuare la frase perché lo giro verso di me, incastrandolo tra il muro e le mie braccia.
"Sai cosa voglio in questo momento?"
"Cosa..??"Non so bene cosa mi abbia spinto a quella dichiarazione, so solo che non avrei voluto trovare altri momenti per dirgli ciò che sentivo.
"Voglio sentire il sapore dei tuoi baci e il tuo respiro che mi accarezza la pelle. Voglio te."
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Arrivi tu. 《MetaMoro》☀️
FanfictionÉ quasi inverno a Roma e in una sera, tra imprevisti e ricordi, Ermal incontra Fabrizio. Non capiranno di essere così simili l'uno all'altro fin quando non impareranno ad amare. Ermal ha tanti capelli ricci e troppe domande senza risposte, Fabrizi...