Cominciai a camminare a passo svelto verso di loro. << Ehi, fermi un attimo, cosa state facendo, Mike? >>.
<< Stiamo portando Eren Jaeger via. È un sospettato. >>.
<< No, è impossibile. Eren è stato con me in questi giorni, non può essere stato lui. >>.
<< Il suo modulo dice il contrario. >>.
Spostai il mio sguardo da Mike a Eren, che era tenuto con le mani dietro la schiena da altri due responsabili. << Eren, dimmi la verità, hai usato il modulo di movimento tridimensionale quando non ti era concesso? O quando non eri in allenamento con me? >>.
<< No, Chise, lo sai che non userei mai il modulo senza il permesso di un responsabile. E poi, Hanje ha parlato anche a me dei suoi esperimenti, e quindi non avrei avuto motivo di ucciderli! >>.
Stavo per parlare, ma Eld mi interruppe. << Non è che li hai uccisi solo perché nutri un profondo odio per i giganti? >>.
Oruo rispose ad Eld al posto di Eren. << Si deve essere per forza questo il motivo! >>.
"Basta. Non ce la faccio più a sentire questi due idioti. Eren è stato con me, è impossibile.". La rabbia uscì tutta in una volta, zittendo all'istante Eld e Oruo che stavano ancora accusando Eren. << VOLETE STARE ZITTI?! >>. Mi guardarono tutti in silenzio, sorpresi per la mia reazione violenta. Anche Eren mi guardava con gli occhi spalancati. << Se vi dico che non è stato lui, non è stato lui. È chiaro?! E ora lasciatelo immediatamente! >>. I due soldati che tenevano Eren lo liberarono dalla loro presa, ancora spaventati dalla mia reazione.
<< E ora continuate a fare i controlli. Eren, vieni con me. >>.
<< Oh... S-Si... >>. Cominciai ad allontanarmi dal campo nel quale si stavano tenendo i controlli a passo svelto, seguita da Eren che sembrava avere difficoltà nel starmi dietro.
Continuavo a camminare a passo svelto, non si sentiva un singolo rumore, tranne quello dei nostri passi; Eren preferiva stare in silenzio. Arrivammo agli alloggi di Levi: mi tolsi il mantello, la giacca e le imbracature, mentre Eren si sedette sul divano, dopodiché io mi sedetti sulla poltrona di fronte a lui.
<< Eren, ora siamo soli. Dimmi la verità. Hai usato il modulo di movimento tridimensionale quando non ti era permesso? >>.
<< Ti ho già detto di no! >>.
<< Lo hai usato per fare una delle tue passeggiate notturne in questi due giorni? >>.
<< No! >>.
<< Sei sicuro? Non mi stai mentendo? >>.
<< Ho già detto di no! E non ho ucciso quei giganti! Come devo fartelo capire?! >>.
Guardavo Eren negli occhi, e sembrava che stesse dicendo la verità. << Se non hai usato il modulo perché sembra che sia stato usato negli ultimi due giorni? >>.
<< Non lo so... e se quel qualcuno avesse usato il mio modulo di proposito per uccidere i giganti, non correndo rischi per sé stesso, incastrando me? >>.
<< E' possibile. Ma il problema ora è che non sappiamo chi. Bene, ne parlerò al capitano Levi e vedremo cosa fare. Puoi andare ora. >>.
<< Grazie, Chise, per la tua fiducia in me. >>. Eren si fermò sulla soglia della porta, e si voltò verso di me. << Ti dimostrerò che non sono stato io ad aver usato il modulo! >>. Con quelle parole, Eren si chiuse la porta alle spalle, lasciandomi avvolta in un silenzio tombale. Fissavo la porta intensamente. Mi tolsi la giacca e sbottonai di qualche bottone la camicia, poi rivolsi lo sguardo verso il pavimento e chiusi gli occhi, massaggiandomi entrambe le tempie con le dita. "So che non sei stato tu, Eren. Non lo avresti mai fatto, ti conosco. Ma perché Mike è sicuro che il tuo modulo è stato usato due giorni fa, proprio quando i giganti sono stati uccisi? Non voglio pensare che sia stato tu ad averli uccisi solo perché nutri troppo odio verso i giganti in generale, è una scusa troppo ovvia. Chiunque abbia ucciso i giganti lo ha fatto per un motivo preciso. Chi lo ha fatto non voleva che si scoprisse altro sui giganti. Chi lo ha fatto è uno che può trasformarsi come Eren, ma è come Annie, ovvero contro l'umanità...". Sentii la porta aprirsi. Mi voltai di scatto e notai che era appena tornato Levi. << Già qui? >>.
<< Si. Riunione noiosa come al solito. A proposito, come mai ho visto Jaeger uscire dagli alloggi? Cosa stavate facendo? >>.
<< Ho fatto un piccolo interrogatorio ad Eren, perché dicono che è sospettato per aver ucciso i giganti di Hanje. >>.
<< Ma davvero. >>. Levi si sedette di fronte a me sul divano, notando che avevo solo la camicia mezza sbottonata.
<< Io so che non è stato lui, Levi. Non lo avrebbe mai fatto, lo conosco. Si, nutre un profondo odio verso i giganti, ma lui sapeva che quelle cavie erano preziose per tutti noi. Non si sarebbe mai spinto a tanto. Ho ipotizzato una teoria: qualcuno avrebbe preso il modulo di Eren e lo ha usato per uccidere i giganti per non avere le responsabilità delle conseguenze, quindi in questo caso non è sospettato. Che ne pensi? >>.
Levi alzò gli occhi dalla mia camicia, incrociando i miei e portandosi una mano sotto il mento.
<< Potrebbe anche essere una teoria plausibile, e in questo caso, visto che si pensa che qualcuno abbia preso il modulo di Eren, vuol dire che è stato qualcuno in questo gruppo di reclute ad aver ucciso i giganti. >>.<< Già, non ci avevo pensato. Almeno ora abbiamo il campo già più ristretto... >>. Proprio in quel momento, mi tornò in mente ciò che mi disse al campo il comandante Erwin: "Tu che cosa ci vedi, Chise? Che cosa credi che sia il nemico? Chissà, forse si riferiva a questo Erwin in quel momento...".
<< A cosa stai pensando? >>.
<< Nulla... devo andare. Ci vediamo dopo a ora di pranzo. >>. Stampai un veloce bacio sulle labbra di Levi, mi alzai di corsa ed uscii dagli alloggi, lasciando Levi seduto sul divano, che mi fissava con aria indiscreta. Cominciai a correre verso gli alloggi del comandante Erwin. Arrivata davanti alla sua porta bussai delicatamente come di mio solito, ma non rispose nessuno: mi guardai in giro, e notai che Erwin stava parlando con una recluta qualche metro più avanti.
<< Comandante! >>.
<< Ciao, Chise. Cosa succede? >>.
Feci il saluto. << Comandante, ho bisogno di parlarle. >>.
<< D'accordo. Marlo, va pure. >>. La recluta fece il saluto e poi se ne andò. << Dimmi tutto, Chise. >>.
<< Comandante... quella domanda che mi volgeste al campo... lei già sapeva? Aveva già capito che si trattava di una recluta che si trova in questo gruppo? >>.
<< Non era difficile arrivarci. Pensaci. >>. Rimanemmo in silenzio per qualche secondo, finchè qualcuno non chiamò Erwin bussando alla sua porta. << Mi dispiace, ma ora devo andare. Ci vediamo agli allenamenti. >>.
<< Certo, comandante. Io ora vado a vedere i risultati dei controlli. Arrivederla. >>.
Feci il saluto e mi voltai per tornare indietro, dirigendomi verso il campo con ancora in mente le parole di Erwin: "Non era difficile arrivarci. Pensaci. Ma quindi, vuol dire che tra di noi c'è qualche 'amico' di Annie, intento nel distruggere le mura, che sia il colossale? Oppure il corazzato? O addirittura entrambi, saranno stati loro. Il problema è scprire chi sarebbero costoro...".
A ora di pranzo, eravamo tutti in sala a mangiare. Io ero seduta vicino a Levi, e stavamo chiacchierando animatamente tutti insieme, finchè un messaggero di un gruppo di ricerca partito per una spedizione non fece il suo ingresso nella sala, spalancando le porte e correndo verso il nostro tavolo velocemente. Tutti gli occhi erano su quel soldato.
<< COMANDANTE ERWIN! >>.
<< Cosa succede? >>.
<< IL WALL ROSE... HANNO AVVISTATO DEI GIGANTI AL SUO INTERNO! >>.
Levi si alzò di scatto. << E' impossibile, questo vuol dire che il Wall Rose è caduto! >>.
"Cosa... in quella spedizione c'erano i miei amici...". Afferrai il braccio di Levi.
<< Comandante Erwin, dobbiamo andare ad aiutarli. Ci sono tutti i miei amici in quella spedizione. Dobbiamo assolutamente partire! >>.
<< Bene. Preparatevi. Questa sera partiremo per una spedizione. >>.
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Le Ali della Libertà
FanfictionChise Yamada, una ragazza ventottenne, viveva insieme alla sua famiglia nel distretto di Shiganshina, una delle città al confine del grande muro denominato Wall Maria. Al di fuori di esso era proibito andarci, essendoci i giganti "divora-uomini" com...