XIV

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Iris

Carmen lo guarda esterefatta. Ha le labbra schiuse e l'espressione colpevole. Il labbro inferiore inizia a tremare e gli occhi sono lucidi. Potrebbe piangere da un momento all'altro. Senza neanche il tempo di pensarlo nella mia mente che Carmen scoppia in un pianto drammatico -Tu,- indica Irama -tu non puoi trattarmi in questo modo. Non puoi parlarmi così. Non puoi mancarmi di rispetto. Con quale coraggio rispondi così ad una ragazza?- si porta una mano davanti alla bocca. Poi sposta il suo sguardo su di me, che la fisso indifferente con le braccia incrociate -Tu, invece, sei spuntata così, di punto in bianco e ti vorresti prendere tutte le attenzioni del mio ragazzo?- appena finisce di scandire l'ultima parola, scoppio a ridere fragorosamente. Giro i tacchi e mi incammino dalla parte opposta per non assistere ancora a quel ridicolo teatrino.

[...]

Sono le 21:35 e sono distesa sul mio letto alto. Sono capitata in camera con Zic e Lauren. Sono entrambi nella sala relax insieme agli altri e stanno cenando. Io non ho fame, mi è passata dopo la discussione con Irama e Carmen. Mi viene da vomitare al solo pensiero della frase uscita dalle labbra piene di Carmen "Vorresti prenderti le attenzioni del mio ragazzo?" brividi. "Del mio ragazzo?" un colpo al cuore. "Mio" un conato di vomito. "Ragazzo" scappo in bagno e sbatto la porta alle mie spalle. Non so cosa pensare. Non so se Irama si sia fatto un'altra vita qui o Carmen abbia solo ingigantito le cose. Io conosco Irama e non tradirebbe mai la mia fiducia, anche se si è comportato male con me, non mi sostituirebbe mai con un'altra ragazza. Perché io so quello che noi abbiamo passato. E anche lui lo sa, spero solo se lo ricordi. Mentre mi sciacquo il viso con l'acqua fredda, sento qualcuno bussare alla porta. Mi asciugo velocemente e giro la chiave per aprire a Zic -Uh...scusa se ti ho disturbata, ma ho sentito che non stavi bene.- si raccoglie i capelli lunghi fino alle spalle in una crocchia biondo cenere. Sorrido perché è davvero dolce. -Tranquillo non ti preoccupare, ho pulito. Ti serve il bagno?- scuote la testa -Ero venuto per portarti qualcosa da mangiare e quando sono entrato ti ho sentita.- si appoggia allo stipite della porta. Sospiro ed esco dal bagno. -Grazie per il cibo, ma ho lo stomaco un po' sottosopra.- mi sdraio delicatamente sul mio letto, dopo aver salito le scale. -Diciamo che non è il miglior benvenuto.- ride ed io faccio lo stesso. Scuoto la testa finendo di ridacchiare e lui salta sul letto, affianco a me -Non si dovrebbe essere felici nel caso in cui si entra nella scuola di Amici? No perché io mi ricordo di aver pianto e gridato dalla gioia. Probabilmente mi ero anche buttato a terra, o così mi hanno raccontato. Non ricordo molto bene. Ero talmente sotto shock!- esclama divertito -Certo che hai una parlantina, ragazzo mio.- osservo divertita. Mi sdraio completamente sul letto, lui rimane seduto a fissarmi -Sono davvero felice di essere qui, credimi. Solo che è già successo un putiferio e sono semplicemente stanca.- faccio una lieve smorfia di disgusto, ripensando a ciò che è successo nell'arco di un pomeriggio. Si aggiusta i capelli ondulati -Posso sapere il motivo? Se non te la senti non fa nie...- inizia ma non gli do il tempo di terminare la frase -Io già conosco Irama.- la sua bocca si spalanca a forma di "o" e mi fa cenno con la testa di continuare. Prendo un respiro perché so che il racconto sarà lungo -Prima abitavo a Firenze e all'età di 12 anni mi sono trasferita a Monza, nello stesso quartiere di Irama. Io non vedevo molto la televisione, quindi non lo conoscevo come cantante, ma come il ragazzo figo del quartiere di cui ero follemente cotta guardandolo solo in faccia e che osservavo ogni giorno dal mio balcone.- dico tutto velocemente e scoppio a ridere insieme a Zic -Lui però era fidanzato, ma un giorno non vidi più né lui né lei. Per quattro anni. Ma io continuavo comunque a pensarlo e a ricordarlo nella mia mente. Qualche mese fa mia mamma morì e io restai sola con mio padre che mi fece abbandonare la danza per iniziare a lavorare, dato che lui non portava nulla a casa. Non è un lavoro qualsiasi. Mi costrinse a fare la prostituta. Ma io pagavo i miei clienti per non fare nulla e mio padre mi frustava perché non portavo i soldi. Poi si fidanzò con una bellissima donna che ha un figlio con il tuo stesso nome: Lorenzo. Un giorno Irama mi venne a prendere ed io ero molto sorpresa. Cioè non lo vedevo da quattro anni e qualcosa di più. Ma la cosa bella è che mi portava in giro. Ogni giorno da una parte diversa. Mi faceva fare nuove esperienze. Finché non ci mettemmo insieme. Poi scoprì che Lorenzo, il mio fratellastro se così si può chiamare, con cui ho un rapporto bellissimo, è sempre stato il migliore amico di Irama. Lori Galli. Poi convinsi Irama ad iscriversi ai casting di Amici, volevo vederlo felice e, dopo avermi aiutato ad arrestare mio padre, si convinse con la promessa che io dovevo ricominciare a ballare e che, nonostante la distanza, non ci saremmo mai dovuti lasciare. Io la promessa l'ho mantenuta. Lui no. Perché una volta qui, ha iniziato a trascurarmi, a non venire a trovarmi, a non rispondermi sul cellulare. Ha iniziato ad avere un rapporto, se così si può definire, con Carmen. L'ho visto in TV. Ed è stato alquanto disgustoso. Ed è stato lì che Lori mi ha convinto a venire ad Amici. Per di più, Carmen è anche gelosa di noi, perché secondo lei io sono una nuova per Irama. Ma lei infondo non ha colpe dato che lui non le ha detto niente. Non so perché mi stia confindando così apertamente con te, ma tutti dicono che ci riesce meglio con gli sconosciuti.- prendo un respiro finale. Senza che me ne accorgessi, Zic è tra le mie braccia ed io tra le sue. Mi abbraccia forte e mi accarezza i capelli.

Nel mare dove non si tocca {IRAMA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora