Capitolo 16

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Premessa:
Ermal torna a essere la voce narrante in questo capitolo.
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"Io mi ricorderò di te 

Tra le luci di Roma, ogni abbraccio per  strada 
Mi riporterà da te 
Perché in fondo sai stavamo bene" 

Di notte Roma ti lascia senza parole e io dovrei smetterla di incantarmi, ogni volta, quando guardo il cielo.
Un'altra volta la luna cattura la mia attenzione e tu non ci sei.

Questa sera sono da solo,
Mike è corso via scusandosi di non poter passare la notte a casa a causa di un imprevisto,
ma io non gli ho neanche chiesto quale.
Ho solo annuito e mi son lasciato cadere sul divano, come sto facendo sempre in questi giorni.
Sto sprecando tutto il mio tempo pensando a lui, come se potesse servire a riaverlo indietro.
Invece, sento solo la tua mancanza.

Forse ho sbagliato io ad aggredirlo, ad allontanarlo quando avrei dovuto esserci,
a pensare che forse fosse quello giusto.
Mi chiedo, mentre porto alle labbra l'ennesima sigaretta, se mi pensa almeno la metà di quanto lo faccia io.
Se prova la metà di ciò che provo io.
O se è semplicemente tanto confuso.

Sono diventato un tutt'uno di cenere e lacrime da quando non lo vedo,
non lo sento, non lo tocco.
Mi manca, ma non lo cerco.
Passerò anche questa notte insonne, inutilmente.

Mi appoggio con la schiena al divano e mi asciugo gli occhi con la manica della felpa. Non ho mai pianto per un ragazzo,
non ho mai creduto nei sentimenti,
non ho mai voluto così tanto le braccia di qualcuno a stringermi.
Lui mi ha cambiato.
Vaffanculo.

"Che cazzo mi hai fatto Fabrì?"

Proprio mentre chiudo gli occhi, cercando di riuscire a dormire, qualcuno inizia a bussare alla porta e quei colpi mi spaventano perché sono così forti da far male.
In un primo momento ho paura.
Poi quando apro resto fermo,immobile.

È qui.
Davanti a me.
L'ho aspettato per un tempo che sembra infinito, ma Fabrizio è arrivato senza preavviso nella mia vita e continuerà a farlo, quando meno me lo aspetto.
Fa sempre così.

"Sei tu.."

Non sono più io quando c'è di mezzo lui,
per quanto possa essermi arrabbiato non so dire quanto sia felice in questo momento.

"Ermal mi..mi dispiace!"

Mi stringe il cuore, come sempre.
Ma non lo fa solo con quelle parole,
anche per come si è presentato a casa mia.
Ha il fiatone, gli occhi stanchi e rossi,
i capelli bagnati e tanta tristezza nella voce.
Stranamente, io non so cosa dire.
Mi sembra come se questa fosse la prima volta che mi capita di vederlo.
E come la prima volta, le parole mi muoiono in gola.

"Fabrì.."

"Scusami Ermal, io non volevo darti del vigliacco perché sei la persona più forte che conosca. Scusa se non dico mai la cosa giusta e ho continuato per ferirti. Scusa se ti ho lasciato andare e se sono stato diffidente, perché avevi ragione tu, fa tutto schifo.
Posso sembrarti ridicolo per stare qui davanti in questo stato perché prima rovino sempre tutto e poi cerco di risolvere, ma se lo faccio è perché ci tengo a te e il pensiero di starti lontano mi fa male."

Adesso non so davvero cosa dire.
Non mi aspettavo questa sua visita e tantomeno non mi aspettavo queste parole.
Perché mi vuoi far piangere Fabrì?

Ogni sua parola è accompagnata da un lungo sospiro mentre cerca di recuperare fiato e io riesco solo a guardarlo e non perdermi neanche un dettaglio del suo viso, del suo corpo che credevo di aver già dimenticato.

Arrivi tu. 《MetaMoro》☀️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora