I'm in Neverland G͙o͙ T͙a͙e͙ S͙e͙o͙b͙

Capitolo 2°

Ero in cucina quando ricevetti una telefonata, era il mio maestro di canto.

Continuavo a ripetermi che non sarei mai potuto diventare famoso, per ciò che ero, ormai era tutto troppo difficile. Solo dopo capì il contrario, dovevo far conoscere alle persone ciò che significava essere gay e non essere accettati.

Risposi alla chiamata:
"Holland quando vieni? Ti sto aspettando in studio di registrazione.."
"Solo il tempo di arrivare e ci sono, però fammi un favore, non chiamarmi Holland è solo un soprannome!"
"Tu sbrigati e poi ne ti riparliamo..l'hai scritta una canzone come ti avevo chiesto vero?"

Attaccai, me ne ero completamente dimenticato.