36. La Coordinata

88 2 0
                                    

"Che cosa sta succedendo? Dove mi trovo? Che cos'è questa roba viscida che mi avvolge? È...densa...sembra saliva...sento che ci stiamo muovendo. Dove stiamo andando? Oh, ora ricordo. È stato Reiner. È lui che mi ha...mangiata... e quindi, ora sono nel suo stomaco? No, altrimenti sarei stata sciolta dall'acido intestinale di Reiner...forse sono nella sua bocca. Ma quindi, non mi ha mangiata? Cosa vorrà da me? Cosa ha intenzione di farmi? Ci siamo fermati... cosa succederà ora? Il buio sta sparendo...". Reiner mi cacciò dalla sua bocca. La roba viscida scivolò via dal mio viso liberando le mie vie respiratorie, ed io sputai della bava di gigante per poi tossire e fare un respiro profondo, senza ancora riprendere i sensi. Quando mi svegliai, non capii dove ci trovavamo. Mi guardai attorno. Erano passate due ore da quando Reiner e Berthold avevano rapito me e Eren per portarci lì, ed ne erano passate altre due prima che riprendessi coscienza. Eravamo su un albero in una piccola foresta di alberi giganti, e mancavano poche ore al tramonto. Affianco a me c'era Eren, al quale mancavano entrambe le mani che probabilmente gli aveva staccato Reiner per estrarlo dal corpo del gigante; lui era ancora privo di sensi. << EREN... SVEGLIATI! >>.

<< Stai calma. Si riprenderà a momenti. >>. Mi voltai verso quella voce. Era Reiner, appena salito sull'albero accanto a Berthold.

<< Ehi, voi due, siete dei traditori! Perché avete attaccato le mura anni or sono? Perché ora ci state portando via? Cosa volete da Eren? Cosa volete da me?! >>.

<< Vacci piano, bellezza. Dobbiamo portarvi nella nostra terra natia. Eren: ci serve il suo potere di gigante. >>.

Lo guardai con uno sguardo atroce. << E io? Sono una semplice umana! Cosa volete da me?! >>.

<< Non proprio. >>. Reiner si voltò verso Berthold, che gli annuì come per dire che potesse parlare. << Noi crediamo, anzi, noi siamo certi, che tu sia la Coordinata. >>. "Ma cosa diavolo stanno dicendo?". Li guardai incerta. << Che cosa sarebbe questa "Coordinata"? >>.

<< E' il potere di controllare i giganti. Era per questo che anche Annie cercava di catturarti. Voleva quel potere. >>. "Cosa? Io saprei controllare i giganti?". Scoppiai in una fragorosa risata. << E quindi, io saprei controllare i giganti? Ma che storia del cazzo è mai questa? Se fossi al corrente di saper fare una cosa del genere, avrei già risolto il problema dei giganti da un pezzo, non credete?! >>. Reiner continuava a fissarmi serio, e solo in quel momento notai che Eren si era svegliato. << Eren! Come ti senti? >>.

<< Io sto bene... e quindi, tu sapresti controllare i giganti? >>.

<< Non starai mica credendo a questa storia ridicola, Eren? >>. Eren mi guardò indiscreto, per poi spostare lo sguardo verso Reiner. << Ehi, Reiner. >>.

<< Che vuoi, Eren? >>.

<< Perché siamo fermi qui? Con il tuo gigante avresti potuto portarci subito nella tua terra, no? >>.

<< Non sono nel pieno delle forze. Ti ricordo che qui siamo nel Wall Maria, territorio dei giganti. Se dovessimo andarcene, i giganti ne approfitterebbero e ci attaccherebbero subito. >>.

<< Oh. Ora ho capito. >>. Interruppi i due. << Hai intenzione di aspettare che cali la notte, ovvero quando i giganti non si muovono, giusto? >>.

<< Esatto. Quindi state buoni. Fra quattro ore partiremo. >>. Reiner e Berthold stavano su un albero più alto di noi.

<< Ehi, Chise... >>.

<< Dimmi, Eren. >>.

<< E se scappassimo? >>.

<< Eren, Reiner ha ragione. Anche se ti trasformassi in gigante, non potremmo andarcene. Ci sono troppi giganti: guarda, lì ci sta un anomalo che ci fissa, lì ce ne sono alcuni piccoli che sono un bel problema, mentre lì dietro ce n'è uno bello grosso che continua a fissarci immobile da dietro quell'albero. Non conviene, fidati di me. >>.

<< Allora siamo spacciati. >>. In quel momento, le parole di Levi mi tornarono in mente. "D'ora in poi il mio compito sarà quello di proteggerti, anche a costo della mia vita.".

<< Io non credo che saremo spacciati. >>.

<< Che intendi dire Chise? La vedi la situazione in cui ci troviamo? Quei due ci porteranno chissà dove e ci ammazzeranno! >>.

<< Io credo che il Corpo di Ricerca verrà a prenderci. Dobbiamo solo sperare che ci trovino prima che il sole tramonti... >>. Mi alzai in piedi.

<<EHI, REINER! >>.

<< Cosa c'è, Chise? >>.

<< Ditemi una cosa. Come fate ad essere sicuri che sia io questa... "Coordinata"? Insomma, potrebbe essere chiunque... perché non qualcuno che ha il potere di trasformarsi in gigante, tipo Ymir? >>.

<< No. Siamo certi che sia tu. Ma per verificarlo dobbiamo portarti nella nostra terra. Lì vedremo se hai questo potere. >>.

<< E che succederà se ho questo potere? >>.

<< Non posso dirtelo. >>.

<< E se non lo avessi? >>.

<< In quel caso, credo che ti uccideranno. >>. "Oh, bene. A quanto pare morirò a prescindere da ciò che succederà.".

<< Un'ultima domanda, Reiner, se Annie voleva questo potere, questa "Coordinata", allora non era con voi? >>.

<< All'inizio voleva quel potere solo per sé stessa, ma alla fine l'abbiamo convinta e si è unita a noi. >>.

<< Capisco. >>. Tornai a sedermi accanto ad Eren, in attesa del nostro destino.

Passarono due ore, finchè un botto non catturò l'attenzione di tutti noi. << Ehi, Reiner, cos'è stato? >>. Si sentì di nuovo il botto. Mi voltai verso quel botto, e spalancai gli occhi dalla felicità, ma anche dalla sorpresa. "Ma quello... è un fumogeno verde!".

<< Cosa?! Il Corpo di Ricerca è già qui?! >>. Reiner si alzò di scatto. << Dobbiamo andarcene, ora. >>.

<< Ma ancora non è il tramonto! >>.

<< Non importa. >>. Mi voltai di nuovo verso quel fumogeno verde. "Levi...".

Nel momento in cui Reiner mi "mangiò", mi aveva rotto una gamba, e quindi non riuscivo a muovermi, perciò fu Berthold a legarmi e mettermi sulla spalla di Reiner che si era appena trasformato in gigante, mentre Eren era legato sulle spalle di Berthold per evitare che si trasformasse.

Cominciammo a correre, ma il Corpo di Ricerca ci raggiunse. Mi voltai, e riuscii a vedere chi c'era in prima linea. Riuscii a vedere gli occhi di chi era lì. Quegli occhi che incrociarono il mio sguardo. Quegli occhi così freddi e glaciali, ma allo stesso tempo pieno di emozioni color grigio quasi trasparente, con una leggera sfumatura azzurrina. Quegli occhi che tanto amavo guardare e che avrei guardato infinitamente. Gli occhi di Levi. << Levi... >>. Sussurrai a bassa voce.

Le Ali della LibertàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora