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Perdonate il terribile ritardo ma purtroppo ho avuto un lutto in famiglia e subito dopo ho perso tutta l'ispirazione. Mi sento davvero in colpa per aver lasciato passare tutto questo tempo. Ma,  mi farò perdonare molto presto perché ho qualche idea in mente! 

Di seguito vi lascio il prossimo capitolo. 

Un bacio! 

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Marco si chiese come fosse stato possibile che una persona avesse raggiunto quel piano senza essere visto. Era pieno di guardie e solo gli operai dell'hotel erano autorizzati a poter accedere a quel piano. Portarono Daniela nella stanza di Marco il quale indossò una nuova maglia.
-Potresti aiutarla a fare una doccia? Io torno subito.- chiese a Marta per poi volare fuori la porta.
Daniela non smetteva di piangere.
-Oh piccola.- Tentò di abbracciarla ma faceva resistenza. La bionda, in lacrime, guardò con aria terrorizzata la manager. 
-Sono io, Marta! Non preoccuparti!- A quel punto si lasciò abbracciare. La strinse forte e le disse che aveva bisogno di una doccia rilassante.
Marco scese come una furia nella hall dove trovò il capo delle sue guardie del corpo intento a parlare animatamente con gli altri.
-Sai qualcosa?- chiese il ragazzo.
-Marco, so solo che hanno trovato dei vestiti da inserviente dietro l'angolo della camera della ragazza.-
-Ora dov'è?-
-Lo abbiamo portato al comando dei carabinieri.-
-Non voglio che trapeli nulla, mi raccomando. Quello intorno a Daniela non lo voglio più.- la bodyguard annuì e rispose al cellulare. Marco tornò in camera, uscì sul balcone, prese una sigaretta e la accese. Si stava torturando le tempie per via del grave errore di averla lasciata da sola. Non poteva capacitarsi.
-Marco io vado in stanza.- disse Marta prima di andare via.
-Grazie Marta.- le diede la buonanotte, spense la sigaretta e tornò in camera. Le luci erano spente, solo quella del tavolino era accesa. Vide Daniela sul letto con una sua maglia addosso, le gambe nude intrecciate alle lenzuola.
-Oh piccola.. Cosa ti ha fatto?-
La ragazza non rispose. Marco si avvicinò a lei, notava che fissava qualcosa ma non guardava sul serio. La guancia era rossa. Si alzò, bagnò un asciugamano, tornò sul letto con Daniela e lo poggiò delicatamente sulla sua guancia. Notò una lacrima scendere e percorrere il profilo del suo viso. Non fu l'unica, ce ne furono altre che seguirono.
-Io lo ammazzo stesso questa notte, quel pezzo di merda.- Marco stava per alzarsi dal letto quando la mano di Daniela si posò sul suo avambraccio.
-Non andare, per favore.- Lui si sedette accanto a lei di nuovo. Le teneva la mano, non sapeva cosa dirle.
Lei era distrutta, pensava che il problema fosse stato risolto quando Marco si presentò a casa sua e si finse il suo ragazzo. Pensava di non doverlo rivedere più, di non dover provare ancora quel dolore. Pensava di poter vivere la sua vita senza più il fantasma di lui che la perseguitava. E poi le sue parole. L'avevano dato da pensare.
-Marco..-
-Dimmi tesoro.- disse mentre le accarezzava i lunghi capelli biondi. Lei si spostò, poggiando la testa sul suo stomaco.
-Francesco mi ha detto tante cose.-
-Erano sicuramente tutte parole gettate al vento.-
-Mi ha detto che non mi ami sul serio. Mi ha detto che il mio parere per te non conta nulla, mi ha detto che per te sono solo un bel faccino.- disse riprendendo a piangere. Marco la fece spostare sul suo petto e la strinse.
-Non devi ascoltare le sue parole. Io mi sono innamorato di te, non sono impietosito. Sono stupito da quanto tu possa essere forte. Io mi sono innamorato del tuo carattere non del tuo faccino. Non fraintendermi, sei bellissima. Ma amo ciò che fai, non ciò che sei.- le diede un bacio tra i capelli. Scostò leggermente la ragazza per potersi togliere la maglia e la fece poggiare di nuovo sul suo petto.
-Ed ora dormi tesoro, Marco è qui.- continuò. Era tardi, troppe emozioni avevano vissuto. Marco crollò subito in un sonno profondo mentre Daniela restò tutto il tempo con gli occhi fissi sulla porta. Il suo incubo peggiore era quello di vedere Francesco entrare di nuovo dalla porta.
Il mattino seguente, stanca di restare nel letto, Daniela si alzò e si vestì. Prese il correttore e lo mise in abbondanza sotto gli occhi, per nascondere le occhiaie che si erano formate a causa della notte insonne. Si avvicinò a Marco, erano le otto di mattina e tra un po' sarebbero partiti. Lo scosse appena, ma l'unica cosa che ottenne fu far girare il ragazzo dalla parte opposta.
-Marco...- disse scuotendolo ancora. Il ragazzo mugolò. Lei gli diede un bacio sulla guancia.
-Così non mi svegli però..- parlò lui. Si voltò verso la bionda, le mise le mani sui fianchi. Stava per trascinarla nel letto, di nuovo, ma lo sguardo terrorizzato delle mani di lui sui fianchi di lei portò Marco ad allontanarsi.
La guardò rattristito.
-Scusami.- disse semplicemente lei.
-Non devi. Dovrebbe scusarsi lui con te.- lei si morse il labbro.
-Posso almeno darti il bacio del buongiorno?- chiese lui timidamente. Lei annuì. Il ragazzo le si avvicinò piano, leccandosi le labbra, poi le posò su quelle della bionda. Ma non andò oltre, se le sue mani sui suoi fianchi le avevano provocato quella reazione e non osava immaginare un bacio più profondo.
Marco la guardò, notò le occhiaie.
-Non hai dormito questa notte?-     

Dell'amore non so niente, conosco solo te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora