"You are youthful and full of light."

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Mi svegliai con il rumore di una notifica al cellulare, con il viso ancora nascosto nel cuscino con la mano lo afferrai, per poi sedermi di scatto nel vedere che si trattava di un messaggio da parte di....Spencer. Mi passai una mano sul viso e rigurardai lo schermo, evidentemente nel subconscio sperando che quel piccolo "1" nella casella di Whattsap sparisse. Sbuffai piano, che diamine voleva? Con il dito aprii quella sua improvvisa riapparizione, indugiando, ma alla fine cedendo, le parole erano poche, semplici ma il mio cervello si rifiutava di comprenderle "Scar, dove cazzo sei finita? Non vieni più a scuola? Magenta, non significa niente per me, NIENTE. Chiamami." Risposi in fretta dopo qualche minuto, innervosita, odiavo le sorprese mattutine, odiavo le sorprese e le mattine quindi quel piccolo idiota non aveva avuto molta fortuna, non quel giorno "Lasciami in pace Spencer." scrissi, lasciai il telefono tra i cuscini mentre mi avviavo in bagno per una doccia fredda, pur essendo gennaio inoltrato non sopportavo il calore del vapore e dell'acqua. Dopo una decina di minuti mi fiondai in camera per afferrare i vestiti dall'armadio, una maglietta starbucks, degli skinny jeans leggermente strappati, delle converse all star rosse basse e dopo essermi vestita mi sedetti sul piccolo sgabello della mia pettiniera per truccarmi, solitamente non avevo bisogno di utilizzare molti cosmetici quindi mi limitai ad un pò di eyeliner ed ad applicare il mio mascara preferito della maybelline, afferrai il telefono e mi misi le cuffiette nelle orecchie prima di far partire "If i lose myself" degli one republic, mi infilai i miei occhiali da sole neri vintage e completai il mio look con del lucidalabbra semi-trasparente.

<< Mamma io vado a lavoro. >>

Sapevo che stava ancora dormendo ma ero tenuta secondo le regole della casa ad avvertire in caso stessi per uscire, e comunque era per una buona causa. Scesi le scale e presi lo skate giusto prima di uscire dalla porta principale, la Londra caotica che tutti amano e delle volte a stento tollerano, dormiva quel sabato mattina, pacificamente sotto le quattro ruote della mia amata piccola tavola di legno. Lo starbucks vicino al British era ancora mezzo vuoto, gli uomini in giacca e cravatta sarebbero tornati Lunedì, a sorseggiare il loro caffè e a muovere velocemente le loro dita sulle tastiere dei loro costosti laptop di marca. Aprii la porta e poggiai lo skate dietro al bancone, nascosto dal capo, misi la targhetta del nome e mi piazzai davanti alla cassa, quando mi sentii toccare la spalla.

<< Hey Lessie. >>

<< Scarlett. Sei in ritardo, e come tuo supervisore dovrei farti un ammonimento ma...INDOVINA CHI MI HA CHIESTO DI USCIRE? >>

Scoppiai a ridere, dal tono serio che aveva usato e dal modo in cui poi aveva iniziato a saltellare di fronte a me, con un sorriso smagliante.

<< Zayn! L'amico della sorella della cugina della parrucchiera della cognata della mia insegnante di yoga! L'ho incontrato lo scorso venerdì, è il classico "cattivo ragazzo", capisci? >>

<< Credimi, capisco benissimo. >> Dissi distogliendo lo sguardo, lei si allontanò felice per servire un cliente e io feci lo stesso. 

<< Cosa gradisce? >> Chiesi tenendo lo sguardo fisso sul mio cellulare, Spencer continuava a tempestarmi di messaggi, ma non dovevo lasciarmi distrarre.

<< Un Ice Hazelnut Macchiato. >>

<< Arriva subito. >>  Risposi con un sorriso, rivolgendomi poi alla mia "collega" alla macchina da caffè.

<< Ashley, un haz macchiato freddo. >>

<< Il nome? >>

<< Uh, giusto. Scusi, come si chiama? >> Chiesi alla donna di fronte a me.

<< Rita. >>

<< RITA. >> Urlai a Ash, che era entrata nello sgabuzzino per cercare un ingrediente, evidentemente. Annuì e in pochi minuti la bevanda era pronta, si fermò a scrivere il nome sul bicchiere e me lo porse, lo porsi a mia volta alla cliente che pagò per poi uscire. Mandai per la decima volta a quel paese Spenc e quando sentii che qualcun altro si avvicinava, mentre riponevo l'i-phon bianco nella tasca dei miei jeans posi la stessa domanda con lo stesso tono di voce, anche se non sembrava però, mi piaceva quel lavoro.

Bad boys don't die ( Harry Styles fanfic. ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora