Spesso riemergeva per vedere il sole: l'unica cosa che le piaceva di quel pianeta.
Quella sfera luminosa nel cielo, che brillava e le donava vita, la cui luce filtrava nell'abisso e invitandola a spostare gli occhi in alto.
Passava ore nelle giornate soleggiate sugli scogli per ammirare quella grandiosa stella.
Anche quando incominciava a farle male il petto, quando cominciava a mancarle il respiro lei non si muoveva dalla superficie.
Fu un normale giorno estivo che la vidi.
Ero seduto sul bagno asciuga del mare, a molti metri di distanza dalla spiaggia "popolata".
Avevo appena litigato con mio padre, una stupidaggine. Ma volevo stare dal solo.
Ma in quel momento scorsi la sua testa ramata tra gli scogli, che distavano poco da dove ero.
Non ci feci molto caso, all'inizio, ma restai un po' scioccato nel non vederla più pochi secondi dopo.
Avevo distolto lo sguardo per un momento. E non c'era più nessuno.
Un'illusione pensai.
Un'illusione ricorrente a quanto pare, mi corressi quando cominciai a scorgerla sempre in quel punto tra gli scogli o in mezzo al mare per molti altri giorni a seguire.
Continuò così per due settimane.
Mi decisi a presentarmi. Ero curioso di conoscerla di sapere chi fosse quella ragazza.
Così mi appostati dietro a uno scoglio in attesa della sua emersione.
Passarono diverse ore, ma finalmente...finalmente la sentii emergere dall'acqua e poggiarsi su uno scoglio.
Sbucai quindi davanti a lei all'improvviso.
E rimasi scioccato vedendo i suoi occhi, le sue braccia e...le sue gambe.
Aveva le iridi multicolore e privi di pupilla, il corpo ricoperto da squame iridescenti e i piedi lunghi pinnati. Aveva delle unghie delle mani lunghe e affilate, al lato del collo delle branchie.
Sorpreso, non riuscii a dire nulla, rimasi incantato a guardare quella creatura così meravigliosa quanto misteriosa.
Appena mi vide sussultò, e fece per tornare in acqua.
Ma la fermai chiamandola.
"Ehy! Aspetta!"
Le dissi
Lei si girò e il suo sguardo cadde nuovamente su di me. Mi sentivo così innamorato.
"Ma cosa sei tu?"
Continuai.
Lei non proferì parola, rimase ferma immobile quasi ghiacciata a fissarmi con i suoi grandi occhi arcobaleno.
Si avvicinò al mio viso, sfiorandolo con una mano.
Il suo tocco mi fece sciogliere in un colpo solo.
Mi guardava così incuriosita come se fossi qualcosa che non avesse mai visto in vita sua.
Mi stavo abituando a quel momento idilliaco, anche se presto riconsiderai i sentimenti per lei.
Mi prese con forza la maglia e mi trascinò nel fondale marino.
Cercavo di liberarmi ma la sua presa era potente, e qualunque tentativo fu vano.
Divenne tutto sempre più scuro e tenebroso.
Dopo aver consumato le mie ultime energie, mi lasciai trascinare fino a quando non sentii più nulla.
Ero morto?
No.
Mi risvegliai in un letto di ospedale, con lo sguardo sfocato e il respiro affannato.
Davanti a me una ragazza dai capelli ramati e gli occhi multicolori senza pupille.
Urlai dallo spavento.
Mi guardava con un sorrisetto beffardo, mentre dondolava avanti e indietro.
Arrivò finalmente un'infermiera, alla quale chiesi disperato
"Ma chi è questa ragazza??"Lei guardò il punto dove avevo indicato ma perplessa mi rispose
"Quale ragazza Mike?"
Si avvicinò al mio letto
"Come è fatta questa ragazza?"
Gliela descrivei nei minimi dettagli, e alla fine, fissandomi tristemente, l'infermiera castana mi disse.
"Mike, Remy è una tua amica immaginaria."
Rimasi scioccato da quella affermazione ma dissi
"Come? Non è possibile!"La donna mi mostrò dei disegni che feci da piccolo, ritraevano proprio quella creatura.
Confuso, chiesi spiegazioni. Perché non riuscivano a vederla?! Perché perché perché!
"È una tua immaginazione, a quanto pare è cresciuta con te! È molto carina questa cosa ma ormai hai 17 anni Mike...forse è meglio eliminarla dalla tua testa o finirai in grossi guai! Stavi per morire affogato!!"
In che senso? Dio ma che stava succedendo?
"Ti hanno trovato sott'acqua in fin di vita...se non fosse stato per quel signore che ti ha scovato...beh saresti morto.""È stata lei! È stata lei a trascinarmi là sotto!!"
Continuavo a indicarla, e lei cominciò a sentirsi a disagio e divenne triste. Abbassò lo sguardo sul pavimento...in quel momento mi sentii molto in colpa.
Dopo che la donna se ne andò, Remy, o così mi dissero che si chiamava, si sedette sul mio letto e mi accarezzò nuovamente il viso.
Un'immaginazione non avrebbe mai potuto fare una cosa del genere.
Capii che la potevo vedere solo io, e forse altre persone nel mondo che credevano.
Sì, Remy esisteva, non era né un'amica immaginaria o uno spirito, era semplicemente un ibrido, un mezzo maride e un mezzo drago.
Un Opayele delle antipodi mischiato con una sirena.
E la vedevo solo io perché credevo. Io ho questo dono che mi permette di vedere la realtà nascosta del mondo.
Non è difficile.
L'importante è credere.
L'importante è sentire le energie invisibili agli occhi dei comuni.
Loro esistono.
Un drago potrebbe essere alla tua finestra ora. Una fata potrebbe essersi posata sulla tua spalla in questo momento.
Allora? Cosa aspettate a credere?💙
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💜One Shot💚
General FictionPiccole storie probabilmente no-sense giusto per liberarsi ogni tanto del blocco dello scrittore. Enjoy?