CAPITOLO 13 - EX

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"Ti va di andare a prendere una birra e parlare un po'? Riiniziamo dall'inizio."

Dire che non me l'aspettavo era un eufemismo, e forse proprio per questo accettai.

Ero un po' diffidente nei confronti di Irama, perché rimaneva sempre quel tipo di ragazzo da cui ti aspetti che con quegli occhioni verdi faccia cadere tutte ai suoi piedi, per poi usarle e buttarle via come fossero spazzatura. In realtà, dava quest'impressione solo a momenti, mentre in altri scorgevo qualcos'altro che mi intrigava.

Ci incamminammo verso un bar e quando ci fummo entrami seduti su un muretto con una bottiglia di birra in mano, iniziammo pian piano a parlare.

"A quanti anni hai iniziato a scrivere tu?" domandai.

"Sette. Ho distrutto le prove, però. Ricordo di avere scritto una specie di canzoncina, ma poi non mi è piaciuta più e l'ho strappata."

"Eri un bimbo con le idee chiare."

"Magari! Le idee chiare non ce le ho nemmeno adesso a vent'anni." Sorrise. "Tu hai sempre ballato?"

"Da bambina ho fatto ginnastica ritmica, ma ero parecchio energica. Saltellavo in giro per tutta la casa anche dopo aver fatto l'allenamento e quando i miei genitori non riuscirono più a sopportarmi, decisero di iscrivermi anche a danza. Nella mia vita credo di aver passato più ore in sala che a casa."

"E com'è che dopo tutta questa esperienza una coreografia riesce a mandarti nel pallone?" La sua voce così pacata mi stava facendo rilassare.

"E' che parla d'amore e io non sono innamorata. Anzi, ho passato anche un periodo in cui non ci credevo proprio più."

"Non credevi più all'amore?" Non avrei saputo dire se era sorpreso o no. Annuii. "Devi aver ricevuto una delusione enorme per arrivare a questo."

Iniziai a martoriarmi le labbra: le parole volevano uscire, qualcosa mi spingeva a raccontargli cos'era successo, ma l'abitudine di tacere era dura a morire. Lui si dovette accorgere del mio dilemma, perché si affrettò a spiegarsi meglio.

"Non ti sto chiedendo di dirmelo, eh. Davvero, non avevo intenzione di metterti in una posizione scomoda."

"Tranquillo, lo avevo capito." Lo rassicurai.

Ero sicura che se non avessi continuato il discorso entro pochi secondi, avrei perso l'occasione di parlargli un po' di me. Sentivo di non volerla sprecare.

"Non c'è molto da raccontare, in realtà. Sono stata fidanzata con un ragazzo per due anni ed è sempre andato tutto bene. Poi, all'inizio dell'anno scorso, ho iniziato ad avere problemi familiari che si sono aggravati sempre di più e ho passato un periodo bruttissimo." Feci una pausa per assicurarmi che non mi si formasse quel groppo in gola che veniva sempre quando pensavo a quei momenti. "Spesso non potevo stare con lui e qualche volta nemmeno mi andava, ma in realtà avevo disperatamente bisogno di un supporto. Io vedevo in lui uno dei pochi punti fissi che mi rimanevano e così l'ho caricato di un peso immenso. Dopo un po', non è più riuscito a sopportarlo. Mi ha mollata dopo due anni perché consolarmi tutti i giorni, mentre io soffrivo come un cane, era diventato troppo per lui e quindi ha deciso di farmi soffrire ancora di più." La mia voce trasudava risentimento. "Credo di avere tutto il diritto di non credere nell'amore e di non fidarmi delle persone, sinceramente."

Irama fece scontrare i suoi numerosi anelli col vetro della bottiglia che aveva in mano. "Invece secondo me non ce l'hai. Non è che tutto il genere umano si comporta come il tuo ex."

"Magari no, ma tutta la gente che conosco io l'ha fatto. Scusami, ma tu non hai mai abbandonato qualcuno che contava su di te?"

Ero stata veramente una stronza a fare quella domanda. Lui prima abbassò gli occhi, poi li piantò nei miei con una decisione strabiliante. Si vedeva che dentro stava lottando contro qualcosa, però. Ricordi?

"Si, è successo. E non potrò mai essere perdonato per questo." Mi venne naturale alzare le sopracciglia. "Non mi guardare così, non è una frase fatta. È proprio tecnicamente impossibile che venga perdonato. Quella persona non può più farlo."

Perché non può più parlare, muoversi, respirare. Sembrava parecchio dispiaciuto e lo compatii in silenzio, perché odiavo quelle vuote frasi di routine tipo Mi dispiace.

"Dimmi la verità, tu pensi che io sia uno di quei tipi stronzi che trattano le donne come fossero usa e getta, vero?" Era ancora serissimo.

"In effetti sì. In parte."

Quasi potevo vedere gli ingranaggi del suo cervello girare a mille, pensando a chissà cosa.

"Ti assicuro che non è così." Sussurrò infine. Io nemmeno lo ascoltai, preoccupata per la tensione che si stava creando.

"Ehm... non volevo farti sentire in colpa. Sei stato gentile con me stasera." Detti un'occhiata al cellulare. "Mi sa che dobbiamo tornare in albergo, adesso. Abbiamo anche saltato la cena."

Irama sembrò risvegliarsi e saltò giù dal muretto. Entrambi avevamo le bottiglie di birra ormai vuote.

"Ti porto a mangiare qualcosa, allora. Io in camera ho un sacco di schifezze, ma non mi sembra il caso di offrirti delle patatine in busta per cena."

Stava già iniziando ad avviarsi, ma lo fermai.

"Sai, non ho molta fame. Anzi, non ne ho proprio. Preferisco se torniamo in albergo..."

"Non sei una di quelle che non mangia perché ha paura di ingrassare, vero? Insomma, peserai al massimo 50 chili."

"Guarda che io non ho nessun problema col mio corpo. Se non mangio è perché non ho fame e in realtà succede molto raramente." Ma per chi mi aveva preso? Altro che problemi di linea! Quando ero affamata io ero capace di mangiarmi anche il tavolo.

"Ecco, sarà meglio. Perché se tu, con quel fisico, ti vedi brutta, siamo tutti finiti."

Mi venne spontaneamente da sorridere.

"Hai appena fatto un apprezzamento sul mio corpo o sbaglio?"

"Può darsi."

"Ma smettila! Scommetto che hai conosciuto un sacco di ragazze molto più belle di me."

"Anche questo è vero."

Dopo che gli ebbi lanciato un'occhiataccia, scoppiammo a ridere entrambi e ci avviammo verso l'hotel camminando fianco a fianco, scherzando e urlandoci contro come una coppia di cretini ubriachi. 



Iniziano ad avvicinarsiii 💘
Aallora, vorrei ringraziare tutti voi che leggete, votate e commentate questa storia. Pian piano sta crescendo e ogni parola che lasciate mi fa tantissimo piacere.
Continuate a dirmi che ve ne pare dei capitoli e della relazione che si sta instaurando tra questi due 🌹😘

Una storia senza una trama. [IRAMA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora