Chapitre 14

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ONE OF THOSE NIGHTS

Appena scendo dall'autobus Shawn mi chiama, ma io proseguo fino al portone della scuola. — Cheri, ti prego — mi chiama ancora, afferrandomi un braccio.
— Lasciami stare — sussurro con un groppo in gola quando mi volta e mi fa scontrare contro il suo petto. Averlo così vicino, respirando il suo profumo di muschio ed alberi che dominano la vasta regione dell'Ontario, mi fa venire voglia di piangere. È incredibile come un solo giorno senza di lui mi faccia questo effetto. Sento come se avessi ardentemente bisogno delle sue labbra sulle mie, come se quella voglia che mi si è creata dentro dopo il nostro quasi-bacio fosse cresciuta con la mancanza di lui.
— Perché non rispondi alle mie e-mail? Perché te ne sei andata così? Perché Aaliyah mi ha fatto la paternale?
— Basta, Shawn! — sbotto. Stare così vicina a lui non mi fa bene, mi sento oppressa dalla sua altezza e allo stesso tempo protetta, e sono costretta a guardarlo in quei bellissimi occhi color caramello, che mi scrutano in cerca di risposte. Non so da dove cominciare, se dirgli che la sua ragazza è una grandissima bastarda o se tacere e prendermi la parte della lunatica che un attimo prima quasi lo bacia e quello dopo è furiosa e delusa.
— Cosa sta passando in quella bellissima testolina rosa confetto? — sussurra, passandomi la mano che non mi trattiene tra i capelli, per poi fermarsi ad accarezzarmi la guancia.
— Non so se dirti la verità e rischiare di ferirti o stare zitta e allontanarmi da te — confesso.
— Ehi, piccola, se ci sei tu io non potrei mai soffrire — ribatte con un sorrisetto incoraggiante. Il modo in cui pronuncia «piccola» mi fa battere forte il cuore.
— Lisa... — inizio, ma vengo interrotta.
Lisa si getta a capofitto su Shawn, facendolo barcollare all'indietro. — Shawnie! — lo saluta.
Shawnie? Cos'è, un cagnolino?
— Addio, Shawn — sussurro tristemente, allontanandomi.
— Cheri — mi raggiunge saltellando Anne. — Guarda qui!
Mi sbatte in faccia un volantino ed io lo afferro. Annuncia una festa, stasera, in un nightclub, lo Union. Indico una dicitura in fondo al foglio e annuncio: — Non se ne fa di nulla. Non siamo invitate.
Anne sbuffa e proprio in questo momento arriva Lisa. — Non vedo quale sia il problema. La festa è la mia. Siete appena state invitate, ragazze.
La guardo stranita. — E perché dovresti farlo? — chiedo con sospetto.
— Voglio solo chiarire le nostre divergenze. In fondo, Shawn ha scelto me.
Anne mi guarda con occhi da cerbiatta ed io non posso che annuire. — Ci saremo — rispondo alla sua domanda tacita, sospirando. Ho come la sensazione che sarà una pessima serata.

Nel pomeriggio io ed Anne siamo andate al Pickering Town Centre, vicino a scuola, per acquistare un vestito per stasera. Ma adesso, trovandomi davanti all'abito che ho scelto, mi sento a disagio. La stoffa mi avvolge come una morsa sensuale fino a metà coscia, da cui iniziano a vedersi le calze a rete che Anne mi ha costretta a comprare. Il «pezzo forte», come lo ha definito la mia frizzante amica, è la scollatura a V che si interrompe alla fascia sotto il seno, valorizzandolo. Indosso tutto con un po' di insicurezza, soprattutto arrivato il momento degli stivali di pelle neri alti fino al ginocchio. Mi guardo allo specchio e, nonostante tutto, mi piace il contrasto tra i miei capelli e gli abiti che indosso.
Annabelle, coperta elegantemente da un abito color pesca, mi affianca davanti allo specchio con uno sguardo tra il disgustato e l'adorante. — Sei bella — mi dice, iniziando a farmi una coda fermata con dei fermagli ricoperti di brillanti. Impugna la sua trousse, ma io mi ritraggo ringraziandola educatamente. Si stringe nelle spalle e mi trascina con sé in salotto, dove mio fratello, stravaccato sul divano, si alza di scatto.
Mi squadra da capo a piedi e sgrana gli occhi. — Sei... — inizia.
— Ti prego, non dirmi che sembro una prostituta — lo interrompo.
— Stavo per dire che sei favolosa. Ma attenta ai ragazzi, chiaro? Una così se la portano a letto con gli occhi.
Sospiro e guardo Adelina, vestita allo stesso identico modo della sorella. Fa una smorfia e afferra il cellulare per chiamare un taxi, quando M.me Taylor compare sulla soglia del salotto con le chiavi della sua auto in mano. Nessuna di noi, nonostante il tratto sia breve, vuole camminare sui trampoli che ci ritroviamo ai piedi.
Lo Union mi trasmette un senso di caos già appena arriviamo, con le luci stroboscopiche che perforano le finestre e la musica alta che rimbomba attraverso i muri. Faccio mentalmente il segno della croce e seguo le mie sorellastre. Varchiamo la soglia della discoteca e mi sembra che tutti si siano voltati verso di me.
Anne fa presto a raggiungermi, già un po' brilla. — Sei uno schianto! — esclama.
— Grazie — rispondo in imbarazzo.
Sui cubi ci sono già ragazze con abiti striminziti che ondeggiano i fianchi, mentre la maggior parte dei divani è occupata.
— Vieni, ti presento alcune persone.
Anne mi trascina verso un lato del locale, dove i divani a L si spalleggiano e accolgono i tavoli. Un gruppo di ragazzi e ragazze mi viene presentato, tra cui le uniche persone che conosco sono Lisa e... Shawn. Mi mordo il labbro inferiore nel vederlo con dei semplici jeans e una T-shirt nera che gli stringe i bicipiti, gli stessi che mi tenevano stretta soltanto questa mattina. Anche lui mi squadra, con gli occhi accesi da non so che cosa.
— Bene. Ragazzi, lei è Cheri. Conosci già Lisa e Shawn. Lui è Chang — presenta un ragazzo dagli occhi a mandorla e il volto olivastro dall'aria orientale, — poi ci sono Brad e Fred, — indica due ragazzi identici dai capelli rossi e gli occhi marroni come il cioccolato, — lei è Shana, — una ragazza dai capelli verde menta e due bellissimi occhi azzurri mi fa un cenno con la mano, — e lei è Agnes — conclude, dando il cinque a una ragazza di colore con una cascata di capelli riccissimi e due piccoli occhi color smeraldo.
— Aspettate — dico dopo aver salutato tutti, — chi è Brad e chi è Fred?
— Brad —, — Fred — rispondono all'unisono, confondendomi.
Annuisco aggrottando la fronte e li indico con il sorriso di chi sta ponendo una domanda silenziosa.
— Lui è Brad — mi spiega Anne, indicando quello sulla sinistra, — e lui è Fred.
— Come fate a riconoscerli? — chiedo agli altri.
— Brad ha il culo più rialzato — scherza Shana, facendo ridere tutta la combriccola mentre io mi gratto con imbarazzo il retro della nuca.
— Oh, andiamo, poveretta! — esclama Agnes, alzandosi per mettermi un braccio attorno alle spalle con aria di solidarietà. — Noi molto spesso ci confondiamo, tranquilla, anche perché questi due si divertono a farci scherzi spacciandosi l'uno per l'altro — mi confida.
Annuisco con un sorriso nervoso. Sento ancora gli occhi di Shawn ancorati su di me.
— Bene, — Shana si alza e mi dà una pacca sulla spalla, — Chang, andiamo a ballare.
Chang si fa largo tra Shawn e Lisa e raggiunge la ragazza, che lo prende per mano e lo trascina in pista.
— Vieni a sederti, Cheri — mi invita Fred. O almeno credo sia lui.
Non me lo faccio ripetere due volte: ho già i piedi doloranti. Occupo così il posto di Shana, tra Fred e Agnes, mentre Anne si siede per ultima. Lisa, appena vede la calda accoglienza che mi rivolgono i ragazzi – e forse anche gli sguardi di Shawn – si alza e trascina quest'ultimo con sé, mentre io li guardo sparire tra la folla con un velo di tristezza.
— Allora — mi richiama Agnes, — dicci un po' di te.
Faccio un sorriso imbarazzato e rispondo alle loro domande, cercando di evitare l'argomento dei miei genitori. — Ma Shana e Chang stanno insieme? — chiedo.
— È più una situazione in cui lui le sbava dietro e lei ne approfitta — mi spiega Brad. O Fred? Questi due mi faranno ammattire! — Perché?
Li indico, tra la folla, lei schiacciata contro il muro con un ginocchio di lui tra le gambe mentre le mangia la faccia.
— Woah — fa Anne. — Questa è nuova. Quanto ha bevuto Shana?
— Non ha bevuto — risponde Agnes, accigliata.
— Che c'è di male? — mi intrometto.
— Shana è appena uscita da una relazione importante. A quanto pare Chang la fa stare davvero bene, più di Jorge — mi dice Fred.
— E tra Shawn e Lisa... è una cosa seria? — chiedo timidamente.
— SÌÌÌ! — gridano all'unisono Agnes, Brad e Fred.
— È arrivata! È lei! Dove eri nascosta, piccoletta? — mi chiede Fred, scompigliandomi i capelli con un pugno.
— Non capisco.
— Prima Lisa era una brava ragazza — mi spiega Anne, — ma era solo una copertura per conquistare Shawn. Lui è caduto nella trappola e lei ha rivelato l'arpia che è in lei. Lui non ha mai avuto il coraggio di lasciarla, cerca sempre quel lato dolce e gentile che ha conosciuto all'inizio. Ma tu, piccola amica, — si sporge per darmi un buffetto sulla testa, — sei la nostra speranza di farlo tornare in sé.
— Credo che un po' lo stia già facendo — interviene con fare complice Brad.
— Già — aggiunge Fred, — avete visto come la guardava? — Ammicca verso di me. — La stava mangiando con gli occhi.
— Dovete baciarvi — riflette seria Agnes. — Ritroverà la scintilla che gli serve. È pazzo di te, Cheri.
— Io non... — inizio.
— Piccolina — mi interrompe Agnes, mettendomi una mano sulla spalla, — fidati di me: Shawn è cotto come una mela matura. Non devi pensare di star complottando contro Lisa. E poi, so che lo vuoi — aggiunge, mettendomi un dito sotto il mento per farmi voltare il capo verso Shawn.
Chiudo gli occhi e annuisco.
— Andiamo a ballare, allora — mi invita Fred.
Accetto la mano che mi porge e supero Brad, che sento fare un verso di apprezzamento. — Adesso capisco perché gli piaci tanto — esclama, coprendosi il cavallo dei pantaloni.
Arrossisco ma mi unisco alla risata generale.
— Andiamo a farlo ingelosire? — mi sussurra all'orecchio Fred.
Gli faccio un sorriso imbarazzato e, con una risatina nervosa, lo trascino in pista. — È intraprendente — dice agli altri. — Mi piace!

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