Reiner stava aumentando la velocità, ma non essendo nel pieno delle forze, non era molto veloce come all'inizio, e quindi il Corpo di Ricerca riusciva a starci dietro. Vedevo Erwin alzare la lama, ma da lassù non riuscivo a capire cosa stesse dicendo agli altri, ma il mio sguardo era concentrato su Levi che non mi staccava gli occhi di dosso. I giganti cominciarono ad apparire da tutte le parti. Ad un certo punto, tutto il gruppo di soldati che ci inseguiva, compresi Levi ed Erwin, scattarono con il modulo di movimento tridimensionale, cercando di rallentare o fare danno a Reiner, mentre Levi e Mikasa cercavano di prendere me ed Eren. Reiner capì che cercavano di prenderci, così mi afferrò quasi di violenza, peggiorando le ferite alla gamba, mentre Berthold balzò vicino a me con Eren legato sulla schiena vicino al petto di Reiner, che ci coprì mettendo le mani a cupola su di noi, come se volesse proteggerci. Nell'esatto momento il cui Reiner ci coprì, Levi si schiantò contro le sue mani, probabilmente perché cercò di prendermi. I nostri sguardi si riuscirono ad incrociare grazie ad una fessura tra le enormi dita di Reiner. Delle lacrime cominciarono ad uscire dai miei occhi per la felicità. Ero riuscita di nuovo ad incrociare il suo sguardo. << Levi! >>. Misi la mia mano sulla sua che era appoggiata sul dito di Reiner.
<< Stai bene? >>.
<< Ho solo una gamba rotta, per il resto va bene ora che ti ho rivisto! >>.
<< Cerca di resistere. Giuro che ti tirerò fuori da lì e ucciderò questi due bastardi. >>. Il suo sguardo si spostò dai miei occhi al viso di Berthold, poi guardò Eren legato sulle spalle di Berthold e poi tornò al mio viso. Mentre tenevo la mia mano sulla sua, notai che aveva delle bende sul polso.
<< Levi, cosa è successo al tuo polso? >>.
<< Nulla. Ora devo andare. Resisti, capito? >>.
<< Si! Fa attenzione! >>.
La mano di Levi scivolò da sotto la mia, in modo che la mia pelle entrasse in contatto con le grandi dita di Reiner. "Ti prego, Levi... fà attenzione... non so cosa potrebbe succedere se tu dovessi morire...". Riuscivo a vedere la situazione attraverso le dita di Reiner. I soldati lo colpivano, ma lui continuava a correre, finchè Levi tornò di nuovo sulla mano di Reiner, incrociando ancora una volta i miei occhi. << Chise. >>.
<< Levi! che succede? >>.
<< Tieniti forte. >>.
<< Cosa?! Perché? >>.
<< Erwin ha ideato un piano. Vuole far scontrare Reiner con un gruppo di giganti per cercare di liberarvi dalla protezione delle mani di Reiner. Sono molto vicini. >>.
<< Oh cazzo! >>.
Levi se ne andò. Ci furono alcuni secondi di silenzio, finchè Reiner non andò a sbattere contro i giganti che gli saltarono addosso, cominciando a morderlo ovunque. Proprio come Levi aveva detto, Reiner ci liberò dalla sua protezione per togliersi i giganti di dosso. Proprio in quel momento, avendo la visuale libera, notai qualcuno che si stava inoltrando tra i giganti a cavallo, per poi alzarsi in volo con il modulo di movimento tridimensionale verso di noi: era Hanje, che si faceva largo tra i giganti tagliando le mani che si mettevano davanti a lei. "Hanje!". La mia espressione, però, cambiò di colpo quando notai che un gigante riuscì ad afferrarla, stringendo la presa. Hanje urlava dal dolore, non riuscivo più a sopportarlo, finchè qualcuno non uccise il gigante liberando Hanje, per poi dirigersi verso di noi e ferire Berthold quasi a morte, liberando Eren che venne preso al volo da Mikasa, mentre io fui presa dal soldato che ci salvò da quei due mostri. << Levi! >>. Guardava avanti, senza abbassare mai la guardia. Eravamo quasi fuori da quel miscuglio di giganti, finchè la mano di un gigante non ci colpì, scaraventandoci violentemente per terra, facendoci fare un volo di circa dieci metri. La mia gamba non la sentivo più. "Bene, la gamba è andata.". Rimasi stesa a terra, tremando per una fitta alla gamba. Girai la testa di lato: Levi era steso a terra, immobile. "Avrà sbattuto la testa?".
<< L-Levi... >>. Cercai di muovermi, trascinandomi con le braccia verso di lui. Aveva il braccio disteso verso di me. Il mio sguardo cadde sul suo polso bendato. Perché aveva il polso bendato? La sua mano era quasi completamente coperta di sangue. Volevo afferrare la sua mano. Per l'ultima volta, volevo tenere la mano dell'unico uomo che ebbi mai amato più di me stessa. L'unico uomo che davvero aveva tenuto a me. L'unico uomo a cui importava della mia vita, che l'aveva tenuta al sicuro, che l'avrebbe protetta a costo della sua. L'unico uomo che mi ha amata per com'ero. Ero quasi riuscita ad arrivare alla sua mano. Stesi il mio braccio verso il suo. Mi stavo sforzando per arrivare alla sua mano; le nostre mani erano a poche decine di centimetri di distanza. Non riuscivo ad andare oltre. Il dolore era eccessivo, e se avessi continuato a strisciare, avrei rischiato di rompermi anche il braccio sinistro per la violenta botta di poco prima. "No. Non devo arrendermi! Questa potrebbe essere l'ultima possibilità di prendere la sua mano. Non la sprecherò, anche a costo di rompermi il braccio!". Ripresi a trascinarmi. Sentivo un dolore lacerante nel braccio, ma io dovevo prendere la sua mano. Dovevo prenderla per l'ultima volta. "Non posso mollare proprio ora!". Le nostre mani erano a pochi centimetri di distanza. Levi era ancora immobile. Da quella piccola distanza notavo del sangue scorrergli dalla testa, e notai solo dopo che le bende dal suo polso si erano strappate totalmente, mostrando alla luce il suo polso pieno di tagli profondi. "Cosa... ma perché lo ha fatto? E sembra che li abbia fatti anche da poco...". Mi diedi una piccola spinta e gli afferrai la mano, stringendola più forte che potevo. Cominciai a piangere. Sapevo che quello era l'ultima volta che gli avrei preso la mano. Ad un certo punto, sentivo la sua mano muoversi e vidi che alzò leggermente la testa. Spalancai gli occhi dalla gioia. << LEVI! >>.
<< Chise... c-come stai? >>.
<< Non preoccuparti per me. Levi... perché ti sei fatto del male...? >>.
Levi mi fissava titubante. << Erwin aveva detto che eri stata mangiata, ed io pensavo che fossi morta. Vivere non avrebbe più avuto un senso. Avevo fallito una volta. Avevo fallito due volte. Alla terza volta non avrei retto più nulla. Se Hanje non fosse venuta a fermarmi, ora io non sarei qui con te. Ti prego... perdonami. >>.
Ero sorpresa. << No... perdonami tu. Continuo a farti preoccupare in una maniera esagerata, e ho rischiato di farti ammazzare troppe volte... Levi, ricordi quella volta che mi facesti la proposta di matrimonio? >>.
<< Si. E allora? >>.
<< Non ti avevo risposto per colpa dell'intervento di quella recluta. Probabilmente questa potrebbe essere l'ultima volta che potrei darti una risposta, quindi te la do ora. La mia risposta è assolutamente sì! >>. Levi mi guardò sorpreso, con gli occhi spalancati al massimo e alcune lacrime fecero capolino dai suoi occhi. Levi si mise seduto con molta fatica, e mi aiutò a sedermi, per poi cacciare dalla tasca interna della giacca il cofanetto con l'anello dal diamante nero. Io spalancai gli occhi per la sorpresa, ma volevo anche sapere il perché avesse l'anello lì con sé.
<< L'ho sempre portato con me. Avrei voluto mettertelo al dito in un momento diverso, in un luogo diverso, in una situazione di merda diversa, ma a quanto pare, questa potrebbe essere l'unica occasione giusta. >>. Levi mi prese la mano e mi infilò l'anello al dito, per poi prendermi il viso e baciarmi. "Nelle nostre condizioni, non possiamo scappare. I moduli di movimento tridimensionale sono rotti. Io ho il braccio e la gamba rotta, mentre Levi ha la gamba ferita e ha sbattuto la testa. Saremmo morti lì, circondati e mangiati dai giganti.".
Ad un certo punto, dei passi troppo pesanti per un gigante di piccola taglia, si stavano avvicinando verso di noi. Ci voltammo verso quei passi. Ciò che comparve da fuori quella nebbia fu un sorriso continuamente stampato su una faccia. Spalai gli occhi per il terrore. "No... non è possibile!".
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Le Ali della Libertà
FanfictionChise Yamada, una ragazza ventottenne, viveva insieme alla sua famiglia nel distretto di Shiganshina, una delle città al confine del grande muro denominato Wall Maria. Al di fuori di esso era proibito andarci, essendoci i giganti "divora-uomini" com...