Il rosso guardava la figura del bendato dormire, li sdraiato: i capelli bagnati dal sudore, le gote che stavano riprendendo il colorito normale....
più lo guardava, più esitava nel suo intento."D-Dazai" ansimava il ragazzo dai capelli rossi in quella notte buia, mentre la stanza si riempiva del rumore dei tuoni, alternato da quello dei gemiti dei due amanti
"Dazai..." sussurrò il più basso, continuando a fissare l'imponente figura dell'altro che ora si poggiava esile sul materasso del letto.
L'ansia del primo saliva ad ogni suo respiro, ed alternava gli sguardi lanciati al moro da quelli lanciati alla pistola retta tra le sue candide mani, non di certo innocenti."Chuuya..." un gemito "s-sei così-" Un'altro... l'uomo bendato non riusciva a completare la frase per colpa delle forti emozioni e delle scariche di piacere provate in quel momento.
Il più grosso baciò l'altro, sperando di trasmettere tutte le parole che non riusciva a esprimere parlando.Il rosso continuava a fissarlo, doveva porre fine a tutto: alla sua vita... al loro amore... alla propria felicità...
e tutto ciò solo perché erano nemici, perché si odiavano... perché dovevano farlo.
Perché tutto ciò che era successo prima era solo uno sbaglio e una distrazione commessa dal rosso per il castano, anche se quest'ultimo non la pensava per nulla in quel modo.
Se solo Chuuya avesse saputo quanto l'amava... se solo lui, durante il loro rapporto, fosse riuscito a dirglielo."Chuuya" ansimava il castano "Io... I-io ti-" non riuscì a completare la frase che il più basso lo azzittì con un bacio, un bacio dolce ma allo stesso tempo passionale.
Il castano afferrò l'altro per i fianchi durante quel bacio, lo attirò di più a se mentre si muoveva seguendo il suo ritmo per non fargli del male.
Quella corta notte che veniva rincorsa dal sole del mattino non sembrava voler finire per nessuno dei due amanti, che si bramavano in quel modo quasi furioso sotto le lenzuola, tra spinte e carezze.
Perché non poteva essere ogni notte così quella stanza? Riempita dall'amore di due persone al posto che dalla solitudine di un uomo che provava continuamente a suicidarsi senza mai riuscire nel suo intento?La mano del rosso tremava e la pistola assieme a lei, lui non riusciva a farlo... non poteva farlo.
I ricordi dei momenti passati con Dazai gli entrarono in testa violentemente, quasi come per persuaderlo completamente dallo scacciare l'arma e dal buttarsi tra le braccia della persona che amava, inspirando il suo odore e dimenticando tutto il resto fino all'alba, che non tardava ad arrivare, e anche dopo... ma no, Chuuya doveva ucciderlo... era quello il suo scopo no?
La luna illuminava il volto del castano, mettendo in risalto i suoi dolci lineamenti: i capelli arruffati, la fronte rilassata, gli occhi chiusi, sigillati dalle lunghe ciglia... le labbra rosee, così invitanti per il rosso, che pensava di dare un'ultimo bacio a quell'idiota che gli aveva rubato il cuore.
E così fece, si chinò su di lui, baciandolo un'ultima volta e assaporando così il suo sapore, che non avrebbe più assaggiato."Chuuya... che ci fai tu qui?" Chiese il più alto, guardando il rosso con aria interrogativa.
"Dazai..."
"Perchè sei in casa mia?"
"Non ti importa a te" il rosso si morse le labbra secche guardando altrove, una cosa che il castano trovava assolutamente sexy.
"È casa mia Chuuya, ovvio che mi importa" nel dire questo lui si avvicinò senza esitazioni al più basso, che lo guardava con distrazione, come per giustificare quel gesto improvviso del piombare in casa sua.
"Ti dico che non ti interessa a te se sono in casa tua o no"
"Beh visto che sei qui andiamo a berci qualcosa no?" Propose il castano, già supponendo le intenzioni del rosso ma senza importarsene veramente <<Se fosse Chuuya a uccidermi>> pensava il bendato <<sarei onorato in ogni modo>>
Il tempo passava tra le chiacchiere e i bicchieri finiti, fino a che il castano non si alzò e diede un bacio sulle labbra candide di Chuuya, che pur non essendo del tutto sobrio, si sorprese da quel dolce gesto fatto dal più alto.Il ricciuto dormiva ancora, nonostante le labbra di Chuuya si fossero intrecciate con le sue. Quest'ultimo, dopo il gesto appena compiuto, sentì una forte morsa stringergli lo stomaco violentemente, il solo immaginare a un futuro senza l'altro lo turbava e non poco.
Chuuya avrebbe voluto rimanere con lui, invecchiare assieme a quello stupido maniaco dei suicidi mai riusciti; magari adottare un figlio, essere una famiglia in tutto e per tutto... ma il suo lavoro non glie lo permetteva, la Port Mafia gli stava portando via l'ultimo raggio di sole rimasto... chissà come si sarebbe ridotto dopo la morte di Dazai?
Non voleva saperlo.
Non voleva vivere se non con lui.
Non voleva ucciderlo.I due si accasciarono nel letto, sfiniti, entrambi soddisfatti ed appagati da quel rapporto d'amore che finalmente, dopo anni d'attesa da parte di entrambi, si era avverato.
Il rosso si abbandonò tra le braccia dell'altro per un po', solo lui e le coccole che gli faceva, ecco cos'era il paradiso per Chuuya: Dazai Osamu.
Eppure i pesanti pensieri che Chuuya si portava dentro iniziavano a farsi spazio nella sua mente, impedendogli di godersi quegli ultimi minuti a patteggiare con il paradiso.La pistola cadde a terra e le lacrime scendevano copiose dagli occhi del rosso in un pianto silenzioso, di cui l'unico testimone era la luna che stava per smettere di splendere nel cielo notturno per lasciare il posto al sole.
Chuuya si rannicchiò per terra, con la testa sul letto e le braccia che gli coprivano il volto, mentre le lacrime bagnavano le lenzuola scomposte attorno a lui.
Una mano accarezzò la testa del rosso che stava continuando a piangere, imperterrito:
"Chuuya..." sussurrò il castano "non importa dai... su torna a dormire che le mie braccia si sentono vuote senza di te"
In tutta risposta il rosso si lanciò al collo di Dazai, circondandolo con le braccia quasi fino a strozzarlo... quello era il suo modo di scusarsi.
Il castano ricambiò la stretta e si risdraiò tenendo l'altro attaccato a se.
"Sssshh... va tutto bene Chuuya, sono qui con te"E fu così che i due giovani uomini si addormentarono, baciati dagli ultimi raggi lunari di quella notte senza fine.
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Endless night
Fanfiction"Il ricciuto dormiva ancora, nonostante le labbra di Chuuya si fossero intrecciate con le sue. Quest'ultimo, dopo il gesto appena compiuto, sentì una forte morsa stringergli lo stomaco violentemente, il solo immaginare a un futuro senza l'altro lo t...