1. La nascita di Jessy

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Kiev, 08 / 08 / 2000
Sono le 7.30 di sera e Elena si trova in ospedale, è al settimo mese di gravidanza. Ma lei non si trova lì perchè deve partorire, ma perchè Alexander (suo marito) è in coma da giorni. Mentre era a lavoro è stato colpito accidentalmente da un mattone sulla nuca e subito fu mandato in ospedale.
Mentre delle infermiere gli mettono la seconda trasfusione, involontariamente una delle due, fa cadere la maschera dell'ossigeno che era attaccata alla testa del paziente. E immediatamente il battito cardiaco incomincia a fare meno di 140 battiti al secondo e subito chiamano il primario.
C'èquasi tutto l'ospedale intorno ad Alexander,ma nessuno sapeva coda fare.
Dopo un'ora e mezza tutti escono dalla sala operatoria , con un'espressione facciale che non può altro che dare cattive notizie. Non sanno come dare la cattiva notizia alla moglie, nessuno riesce a mettersi nei panni di Elena , aver perso il marito dopo due anni di matrimo.
Ad un tratto un'infermiera d'un tratto entra nella stanza di lei, cercando di essere il più indifferente possibile. Tra le sue braccia tiene una foto , la quale raffigura il giorno del loro matrimonio , quando lei stava per dire:" si lo voglio". L'infermiera cerca di andare con calma , mentre d'un tratto , con una lacrima sulle morbidi guance, Elena dice:"È finito?" . Nessuno si sarebbe aspettato una domanda del genere e l'infermiera con un colpo al cuore , fà un cenno con la testa per dire sì.
Lei non la prende molto bene , infatti si butta giù dal letto dal lato che non c'è la sbarra. L'infermiera chiama subito la squadra di infermieri e decidono di far partorire la bambina con un taglio cesario.
Dopo molto tempo la bambina è fuori ed è intubbata al respiratore , non si è ancora fatto nessun accertamento alla bambina , perchè la maggior parte è concentrata sulla mamma. Elena fatica a respirare e d'un tratto riapre gli occhi , con quel poco di forza che ha e dice: "Non...non pensate a me, pensate a mia figlia" e queste sono le sue ultime parole, prima che lo strumento che misura i parametri vitali , segnassela linea continua e non più ondeggiante.
È davvero una giornata bruttissima, per tutti i medici fu una vera delusione ciò che è successo , ma adesso devono guardare al presente. Dopo delle lacrime amare tutti si concentrano sulla bambina , le fanno fare tutte le analisi e risulta che la bambina non abbia subito nessuna rottura ossea o trauma cranico.

Kiev , 09/08/2000
La piccola è pronta per andare via da questo ospedale, che le ha portato solo disgrazie, per essere portata in un orfanotrofio in un paesino dalla parte opposta del fiume Dnepr. Kremenčuk non è uno dei posti migliori , ma almeno non è costretta a stare nell'ospedale. L'orfanatrofio si trova vicino ad un carcere minorile ed era in una zona industriale, quindi la sera è quasi come un coprifuoco.
Oltre al freddo c'è anche la paura ,visto che molti ragazzi provano a scappare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 12, 2018 ⏰

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