"Peter, so che questi ultimi mesi sono stati difficili per te.
Ma io andrò in un posto migliore e starò bene.
E sarò sempre insieme a te...
Tu sei la luce della mia vita, mio prezioso figliolo.
Mio piccolo Star-Lord.Con amore,
mamma."Peter Quill, lo straordinario Star-Lord, scoppiò a piangere per l'ennesima volta rileggendo quella lettera. L'aveva scritta sua madre poco prima di morire, tanto tempo fa, troppo per contarlo sulle dita.
<<Peter... Non dovresti rileggere quella lettera tutti i giorni... Non ti fa bene, non vedi in che stato ti riduce?>> disse accovacciandosi davanti a lui che era seduto sull'angolo del letto.
<<Sì, ma mi fa sentire più vicino a lei...>>
<<Parlami di lei. È ora di lasciarla andare...>>
<<...Io non voglio lasciarla andare...>>
<<...È per il suo bene e per il tuo...>>
<<Mia madre era una persona solare, ascoltava continuamente musica, era sempre in giro... Viveva la vita come andava vissuta e io ho sempre cercato di eguagliarla in questo... Volevo un bene dell'anima a mia madre... Ho odiato quell'uomo di cui lei si era innamorata e con cui mi ha avuto per ciò che le ha fatto: le ha messo un tumore in testa, soltanto per usarmi come arma per il suo subdolo piano di controllo universale... Per colpa sua sono morti mia madre e Yondu, quello che è stato il mio vero padre, mi ha sempre protetto, anche a costo della sua vita e mi ha insegnato tutto quello che so oggi... Mi mancano e non voglio lasciarli andare, per questo rileggo tutti i giorni della mia vita questa lettera... Da un lato vorrei che non fossero morti, dall'altro preferisco così perché ti ho incontrata solo grazie alla loro morte... Ti amo, Gamora.>> disse lui tra le lacrime, stringendo con una mano la lettera e con l'altra la mano della ragazza.
Lei pressò la sua mano con quella di lui, gli fece una carezza sulla guancia e gli asciugò una delle lacrime che scendevano dai suoi occhi, come se fossero delle nuvole cariche di pioggia che si stavano svuotando.
<<Andrà tutto bene Peter... Tu mi hai sempre aiutata con i miei fantasmi, ora io ti aiuterò con i tuoi... Insieme possiamo affrontarlo, perché tutto ciò che il futuro ci riserverà, sarà un sogno rispetto a ciò che è avvenuto nel nostro passato... Anzi, io sono sicura che il mio futuro sarà un sogno, ci sarai tu e questo vorrà dire vivere in un sogno perenne... Ti amo anch'io, Peter...>>
Lui riuscì a fare un mezzo sorriso. Lei si alzò e prese dalle sue mani la cassetta "Awesome mix vol.2", la infilò nel lettore di cassette e fece partire la canzone "Bring It Home To Me" di Sam Cooke, la stessa melodia con cui avevano ballato insieme per la prima volta.
Si riavvicinò a lui e, porgendogli la mano, disse: <<Dance with me.>>Lui rimase sconcertato dal fatto che Gamora gli chiedesse di ballare con lei, visto che, di solito, avveniva sempre il contrario. Afferrò la sua mano e poi le strinse il bacino contro il suo, mentre lei mise le mani intorno al suo collo e iniziarono a ballare.
<<I love you, always... Credo che lo stesso valesse per tua madre e per tuo padre, perciò, se ti fa sentire meglio, pensa a me come a loro...>>
<<No! Io non volevo andare a letto con mia madre! Tanto meno con Yondu!>> disse lui con il suo solito tono che sta tra il sarcasmo e lo sconvolto.
<<Non intendevo quello, imbecille!>> disse lei tirandogli uno scappellotto.
<<Ahi! Non tirar fuori il tuo lato da assassina!>> lei lo guardò alzando le sopracciglia <<Era per sdrammatizzare...>> aggiunse lui, ma lo sguardo della verde non si modificò neanche di un millimetro <<Ho capito cosa intendi, ma non posso vedere te come loro, perché tu sei tu e io ti amo così come sei... Non voglio distorcere la tua immagine nella mia mente... Né ora, né mai...>> lei rimase scioccata dalle parole che disse lui in quel momento.
<<...Anch'io non ti cambierei per nulla al mondo...>>
Iniziarono nuovamente a ballare e ad un certo punto lei sentì una frase che non si sarebbe mai aspetta.
<<...Grazie di esistere... Grazie di far parte della mia vita...>> sussurrò lui all'orecchio di chi gli aveva rapito il cuore con la stessa facilità con cui lui rubò la gemma del potere tanti anni or sono, la stessa gemma che lo aveva portato poi dalla sua anima gemella...
<<...A volte, quello che cerchi per tutta la vita è sempre stato al tuo fianco e non l'hai mai capito...>>
<<Da chi avresti preso questa frase? Sentiamo un po'...>>
<<L'ha detta un uomo saggio, ma allo stesso tempo divertente, scherzoso, coraggioso, leale, valoroso, amichevole e muscoloso...>>
<<Sembra proprio il mio ritratto...>>
<<Tu sei muscoloso? Non mi pare che i tuoi si possano chiamare muscoli, di sicuro non sono come quelli di Thor...>>
<<La smetti di pensare ai suoi muscoli?! Soprattutto di massaggiarli quando li vedi?!>> si lamentò lui.
<<Tuttavia, è il ritratto dell'uomo che amo... certo, non avrà i muscoli del figlio del tuono, ma mi posso accontentare...>>
Lui stava per ribattere sull'argomento muscoli, ma venne bloccato da lei che lo baciò con una passione tale da lasciarlo, letteralmente, senza fiato.
<<Non capisco ancora come tu abbia fatto ad entrare nel mio cuore di pietra, ma ti ringrazio di averlo fatto... Hai migliorato la mia vita in tutti i suoi aspetti...>>
Ci fu un momento di pausa e poi fu lui a sentirsi dire una frase che non si sarebbe mai aspettato, non da Gamora.
<<Grazie di riuscire ad amarmi nonostante tutto, my little Star-Lord...>>
I due si accorsero di un movimento sull'uscio della porta. Si voltarono e videro Drax intento a fare delle foto.
<<Quant'è che sei lì?>> chiese Quill.
<<Mezz'ora.>> rispose freddo il distruttore.
<<Perché non l'abbiamo visto?>> chiese lei al suo ragazzo.
<<Non ti ricordi della sua abilità? Si muove talmente piano che il suo movimento è quasi impercettibile.>>
Lei guardò il Guardiano che era intento nell'alzare un braccio:<<Io lo vedo perfettamente...>> sussurrò lei a lui.
<<Pure io, ma assecondalo.>>
<<Oh, accidenti, ma dov'è finito Drax? Non lo vedo!>>
Lui sorrise, tutto felice.
In quel momento, arrivò Rocket: <<Ecco la mia macchina fotografica! Sono impazzito per trovarla! Chi ti ha detto di prenderla Drax?>>
Il fusto girò i tacchi e se ne andò.
<<Che cos'ha?>> chiese il procione ai due ragazzi.
<<Era in modalità mimetizzazione...>> gli rispose lui.
<<Accidenti! Drax!>> urlò inseguendolo.
<<Io sono Groot!>> si lamentò l'albero che passò davanti alla porta della camera qualche secondo dopo che Rocket se ne andò.
<<Metti giù quel videogame! Ti si bruceranno i neuroni-corteccia!>> lo inseguì Mantis urlando.
<<Mi arrendo. Non saremo mai da soli su questa navicella!>> disse Peter.
<<Loro sono la nostra famiglia, che ci piaccia o no.>> rispose Gamora.
Le diede un bacio sulla fronte, la prese per mano e andarono nella cabina di comando della navicella, per partire alla volta di una nuova avventura.
Salve personcine!
Spero che questa One-Shoot vi sia piaciuta. Diciamo che è ambientata dopo il sequel di Infinity War, del quale io posso soltanto ipotizzare, visto che uscirà l'anno prossimo... :(
Anyway, ora debbo scappare e niente, vi lascio amare/piangere/odiare questa One-Shoot... ♥
I love you, guys ♥La vostra
Alyssia
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Dance with me. I love you, always. || Star-Lord and Gamora
FanfictionONE-SHOOT Peter piange rileggendo la lettera della madre e Gamora, vedendolo così, fa una cosa che non si sarebbe mai aspettata di fare... AMBIENTATA DOPO IL SEQUEL DI INFINITY WAR, MA SCRITTA PRIMA CHE QUEST'ULTIMO USCISSE!