Cap 2

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Domenica sera Anna rimase a dormire da me , e lunedì saremmo andate insieme a scuola a prendere i risultati degli esami .

Mi svegliai alle otto e feci un tuffo in piscina , Anna è una gran dormigliona e devo chiamarla almeno tre volte per farla alzare . Al risveglio è sempre incazzata , non le va bene niente, ed è inutile parlarle per mezzora , tanto non risponderebbe.

Visto che ormai la conosco bene , facemmo colazione insieme in silenzio, e alle undici finalmente , sua maestà si degnò di rivolgermi la parola.

Anna: buongiorno.

Dora: era ora!

Anna: vado a vestirmi e andiamo.

Dora: speriamo che non perderai il tuo tempo a letto a Rodi!

Anna: dipende!

Mi sorrise maliziosamente.

Dora: parti con brutte intenzioni!

Anna: vorrai dire belle intenzioni! Io voglio perdere la mia verginità in Grecia, magari con uno di quei Dei greci , alti muscolosi con la famosa tartaruga per addome.

Dora: hai bevuto tesoro?

Scoppiammo a ridere, in fretta ci vestimmo e via verso la scuola.

Cinquantotto su sessanta io e cinquantaquattro Anna.

E vai! Gridammo insieme. Si parte.

A casa ci aspettavano i miei genitori in ansia per il risultato, non li delusi e ci abbracciarono per complimentarsi con noi a turno. Anna era per loro come una figlia , i sentimenti erano reciproci e spesso lei chiamava mammina mia madre.

Mia madre avrebbe voluto un' altro figlio , magari un' altra femminuccia , ma dopo la mia nascita con parto cesareo, ci furono complicazioni e rischiò di perdere la vita per un' emorragia incontrollabile, mio padre mi raccontò che la decisione di dare il consenso a far asportare l' utero per salvare la vita di mia madre fu la scelta piu' difficile della sua vita, l' unica decisione , per mia madre, senza la sua approvazione. Ne soffrirono per anni , insieme , in silenzio , dignitosamente e ne uscirono grazie al grande amore che li legava e alla enorme stima che uno aveva per l'altro.

Erano una coppia esemplare , che ammiravo , avrei voluto un uomo come mio padre a mio fianco, forte , deciso, giusto, buono. I miei genitori mi guardavano soddisfatti e fieri.

Dora: mamma ! adessso è ora di andare a confermare il volo per Rodi in agenzia. Non vedo l'ora papino ! , andiamo subito in agenzia , poi passi tu a chiudere il conto?

"Ogni promessa e' un debito", disse mio padre.

Era evidentemente preoccupato , sua figlia avrebbe fatto il suo primo viaggio da sola, e mille pensieri assalgono la mente di un genitore, tanto piu' se il genitore ha ascoltato per anni le storie raccapriccianti di malviventi e assassini senza scrupoli.

Il prossimo passo per i miei, sarebbe stato iscrivermi in giurisprudenza, che era una facoltà che piaceva anche a me, forse un po' influenzata involontariamente dai miei , che però non mi avevano mai pressata ne consigliata di farlo.

Mi sarebbe piaciuto diventare , avvocato penalista come mio padre e sono dell' opinione che ognuno di noi ha il diritto di dimostrare la propria innocenza in tutti i modi, e che si è colpevoli di un reato solo se dimostrabile. Ho un' estrema fiducia nella giustizia, cosa che era mia intenzione far rispettare da tutti indistintamente e per il mio intento un giorno mi sarei battuta.

Io e Anna uscimmo , il tempo di una capatina a casa sua per informare sua madre del risultato a scuola e via in agenzia.

Le lacrime di gioia della sig . Lucia erano commoventi, ci strinse forte a sé e ripeteva , "brave le mie ragazze, brave". Forse anche lei avrebbe voluto studiare , ma era riuscita solo a terminare la quinta elementare ,nonostante ciò , la sua cultura generale era eccellente, ciò dovuto alle decine di libri letti quasi ossessionata dalla sete di conoscenza.

In agenzia , la segretaria era gia stata informata da mio padre , tutto era gia pronto e il sig, Ali , visto che avevamo del tempo libero ci accompagno' a Palermo per fare un giro per i negozi , avevamo bisogno di costumi nuovi, e vidi due vestitini in lino semplici ma molto belli che , senza pensarci due volte comprai.

Anna era rimasta incantata da un bikini con una fantasia di colori tropicali bellissimi , le sue tasche non le permettevano di averlo, lo capii dal suo sguardo e dissi alla commessa di farne un pacchettino regalo , senza che Anna se ne accorgesse , sarebbe stata una sorpresa , mi piaceva renderla felice e morivo dal desiderio di vedere il suo sguardo quando lo avrebbe aperto.

Pagai con la carta di credito e ci incamminammo verso l' auto dove ci aspettava il sig. Ali , non potevo aspettare fino a casa e in auto le diedi il pacchetto.

Anna: cos' è ?

Dora: aprilo!

Rimase a bocca aperta , mi guardò e mi abbracciò forte quasi a non farmi respirate. Era evidentemente commossa.

Dora: dai cretina , che ti commuovi per così poco!

Anna: come lo hai capito, che mi piaceva.

Dora: ti conosco troppo bene tesoro mio, anche se , ultimamente sei diventata brava a camuffare i tuoi sentimenti, così come eri incantata a guardare il manichino che lo indossava , pensavo ti fossi innamorata di lei.

Mi diede uno spintone sulla spalla e scoppiammo a ridere.

Anna: sai che a me piacciono solo gli uomini!

Dora: fortuna per me, direi !

<<Non che abbia nulla contro le omosessuali , ma visto che anche io sono etero , sarebbe stato un problema gestire la situazione , siamo sempre appiccicate , sei il mio francobollo >>

Avevamo destato a volte anche dei maliziosi commenti a scuola, ma noi ce ne fregavamo altamente.

Un' indimenticabile vacanza in Grecia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora