CAPITOLO 14 - iTUNES

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Il giorno dopo mi svegliai stranamente in pace col mondo: un evento da segnare sul calendario.

Come sempre, mi ero alzata dal letto più presto del dovuto e senza la collaborazione della sveglia, che invece suonò per quelle due dormiglione di Emma e Nicole. Quando si furono vestite, scendemmo a fare colazione, che era fissata alle 8.00 per tutti, mentre alle 9.00 dovevamo essere agli studi.

Il fatto che la sera prima non avevo mangiato aveva determinato la creazione di una voragine nella mia pancia e inizialmente tentai di riempirla con un cappuccino e una brioche al cioccolato, ma non bastava. Quando mi alzai per andare a prendere un'altra pasta, mi si affiancò Biondo.

"Buongiorno principessa." Mi salutò.

"Sai, credo tu abbia sbagliato persona. Emma è seduta là al tavolo." Scherzai indicandogli la bionda (che in realtà bionda non era).

"Che vorresti dì con questo?"

"Mi sembra strano che cerchi me, visto che di solito voi due state sempre appiccicati." Lo guardai come chi la sapeva lunga e invece non sapevo un cavolo.

"Noi due stiamo sempre appiccicati eh? E mi potresti dire invece dove eravate finiti tu e Irama ieri sera?"

Inciampai in una sedia, facendo un gran baccano, mentre Biondo stava cercando di mantenere una dignità, ma rideva come se non ci fosse un domani. Procedetti come se nulla fosse.

"Sto a aspettà 'na risposta." Mi incalzò.

"Ma scusami, hai passato tutta la notte in camera con lui, non potevi chiederglielo invece di venire da me?"

"Te sembrerà strano, ma io de notte dormo."

"In effetti, mi suona abbastanza strano detto da un tipo come te."

"Ma quindi? La stai facendo un po' troppo lunga, nemmeno aveste scopato." Pausa di riflessione. "Avete scopato?"

Okay, dovevo fermarlo prima che la sua mente malata prendesse il sopravvento.

"Ma quali problemi ti affliggono? Certo che no! Io ero incazzata perché c'è una coreografia che non mi riesce, lui se n'è accorto e mi ha portata a bere una birra per rilassarci un po'. Abbiamo parlato e basta."

"Mmhh... peccato." Commentò prendendo un sorso del suo cappuccino. "E quindi sei così dispiaciuta che non sia successo nulla che stai tentando di affogare il tuo disappunto nel cioccolato di quelle brioche?"

Gli lanciai uno sguardo carico di tutta la disapprovazione che trovai, ma scoppiai comunque a ridere e gli tirai un leggero schiaffo sul braccio.

"Simo sei un caso perso."

Nel pomeriggio a lezione era andato tutto bene, finché non avevo deciso di provare Perfect. I passi? Perfetti. Le prese? 'Na meraviglia. Sebastian? Era sempre un gran figo, nulla da dire. Ma la mia interpretazione? Quella era inesistente.

Così, dopo l'iniezione giornaliera di cattivo umore, tornai in sala relax.

"Emma, ti va di fare la coreografia al posto mio?" Chiesi lasciandomi cadere accanto a lei con la mia grazia da ippopotamo. Davvero, non avevo idea di come facessi a risultare così leggiadra mentre ballavo.

"Eh?" Si levò le cuffie.

"Ti ho chiesto se ti va di fare la coreografia su Perfect al posto mio. Tanto sei perfetta in tutto, ti verrà bene anche ballare. E poi parla d'amore, quindi per te che sei innamorata va benissimo."

"Io non sono perfetta e poi credo che preferisco cantare..."

"LO SAPEVO!" Venni guardata male da metà della classe di Amici (solo perché l'altra metà non si trovava in quella sala). "Io ti ho detto che sei innamorata e tu non mi hai contraddetto." Lei arrossì e fece per prender parola, ma la interruppi di nuovo. "Non provare ad usare la scusa della lingua, signorina! Lo so che ormai capisci tutto."

Una storia senza una trama. [IRAMA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora