Si fissavano negli occhi, senza fiatare, fino a quando Elizabeth sputò fuori una delle mille domande che le frullavano nella testa.
- A-Aibou? Se non sbaglio in giapponese significa "compagno"... che diavolo c'entra?! - gli chiese con il cuore che ancora non voleva saperne di rallentare il battito.
Lui fece una faccia un po' stupita: - Come "che diavolo c'entra"? Hai composto il puzzle del millennio! - le rispose indicando il ciondolo.
Lei lo guardò: - Qui si tratta sicuramente di un errore! L'ho trovato per caso, e l'ho composto per curiosità! - tentò di spiegargli.
- Errore? Caso? Mi spiace ma gli oggetti del millennio non fanno mai un errore, ne tanto meno scelgono i possessori a caso! - la informò lui; la fissava ma ad un certo punto la sua espressione diventò perplessa - Stavi per caso piangendo, Aibou? - le domandò avvicinandosi al suo viso.
Lei provò ad asciugarsi le lacrime invano: - N-no! Io non piango mai! - tentò lei.
Lui sorrise beffardo e divertito: - A me non sembra proprio! - ridacchió beccandosi le imprecazioni di lei - Scherzi a parte, che ti è successo? - fece serio.
Lei lo fissava, indecisa se rivelargli tutto: - Non sono affari tuoi! - si alzò di scatto.
- Non ti conviene fare così! Tu sei la mia nuova Aibou, e io sono il tuo Mou Hitori No Buko! Tanto vale conoscerci meglio! Non so quanto questa storia andrà avanti! - si mise davanti al suo cammino.
- Senti un po', carino! Tu non sai chi sono io! Fidati che non ti conviene metterti contro di me! - lo minacciò lei.
- E sentiamo... chi saresti? - la stuzzicò.
- Sono il capo della banda più temuta di sempre! Sono il capo dei Black Skull! Non ti conviene metterti sulla mia strada! - gli diede l'avvertimento.
- Senti tesorino - marcò la seconda parola - te l'ho già detto! Non so quanto questa faccenda possa durare! E quindi conviene sia a me che a te andare d'accordo! - ritentò.
- Ma di che storia parli?! - si arrabbiò lei.
- Magari se ti dessi una calmata e ti sedessi, potremmo anche parlare con più calma! - ribattè lo spirito.
Lei sospirò: - Tanto non ho niente di meglio da fare! - fece come le era stato chiesto e si sedette - Allora? -.
Lui si sedette davanti a lei: - Partiamo con le presentazioni! O meglio la mia presentazione! Mi chiamo Atem, sono l'ultimo faraone d'Egitto sotto forma di spirito. Ma visto che presto prenderemo confidenza, puoi chiamarmi Yami! È un soprannome che mi hanno dato gli amici del mio primo Aibou! - si presentò.
- Elizabeth, è il mio nome ma puoi chiamarmi Liz! - fece lei di rimando ma subito una lampadina si accese nella sua testa - il tuo primo Aibou? - gli chiese.
Yami annuì: - Si, vedi il puzzle del millennio in realtà ha già avuto un possessore! Si chiama Yugi ed è stato lui ad aiutarmi a svelare il mio passato! - le spiegò.
Lei fece cenno di aver capito senza dire una parola.
- Comunque non mi hai ancora detto niente sul perché stavi piangendo! - rievocò il discorso l'antico faraone.
Lei abbassò la testa: - Tanto vale partire dal principio... - e così la ragazza gli raccontò tutto quello che c'era da sapere, o meglio quello che pensava che era opportuno rivelargli.
- Capisco... mi dispiace, ma non penso che piangere ancora sia una soluzione! -.
La ragazza sobbalzó e si toccò le guance: piangeva ancora senza rendersene conto.
- Yami... - lo richiamò e lui le prestò attenzione - adesso che mio fratello mi ha rivelato tutto... - lui attese il continuo.
- Mi mancano tanto. - disse scossa dai singhiozzi.
Lui mantenne lo sguardo serio e l'abbracciò: ormai era chiaro che avrebbero stretto un buon rapporto, quindi perché impedirle il contatto?
- Mi dispiace Aibou. - fu l'unica cosa che riuscì a dirle per poi farla piangere, ne aveva bisogno da fin troppo tempo.
Quando lei alzò la testa finalemnte si era calmata e riuscì ad asciugarsi gli occhi.
- Da adesso, mia cara, sarà inutile tenersi dentro! Ti tartasserò finché non ti sfogherai ogni volta! - lui sorrise.
E lei sorrise dolcemente di rimando.
Poi si tappò la bocca, lasciandolo perplesso: - Che ti prende? - le chiese.
- I-io non sorridevo da quando siamo arrivati in Italia! Però... tu sei riuscito a farmi sorridere... - lo guardava quasi ammirandolo come un idolo.
Lui ridacchió: - Sei strana Aibou! Forza, è tardi e anche se hai litigato con tuo fratello devi tornare a casa! - si alzò Yami porgendole la mano.
Lei sorrise di nuovo, con il cuore più leggero, e annuì afferando la mano tesa: - D'accordo, Mou Hitori No Buko! -.
Lui la tirò su: - Vedo che stai imparando! - scherzò.
- Si. E ho l'impressione che imparerò anche a doverti sopportare! - ribattè sempre scherzando.
E tornarono a casa parlando delle avventure che lui aveva vissuto con quella che pareva una banda di scatenati.
~
Lei aprì la porta ed entrò in casa.
- Sei tornata. - lei si voltò e vide suo fratello che la guardava senza espressione in volto.
- Dai Aibou! Non startene li impalata! Parla con lui, e spiegagli come ti senti! - le consiglio lo spirito, tanto solo lei era in grado di sentirlo.
Ma lei non si muoveva.
Era ferma e guardava l'espressione del fratello: "Sembra la mia quando sono con i ragazzi... " pensò rammaricata.
Lui abbassò lo sguardo e lei fece lo stesso.
- Aibou, che diavolo aspetti?! - la rimproverò Yami.
"Non ne ho la forza Mou Hitori No Buko!" Pensò lei per rispondergli.
"Aibou..." pensò lui, e tornò in disparte.
- Vieni qua stupida! - la castana alzò lo sguardo e vide suo fratello sorriderle a braccia aperte per accoglierla.
Lei ci si buttò a capofitto, abbracciandolo a sua volta e stringendo la sua maglietta nelle mani: - MI DISPIACE! SCUSA! NON VOLEVO FARE TUTTE QUELLE COSE TREMENDE! NON VOLEVO DIVENTARE CAPO DEI BLACK SKULL! SCUSA! - urlò lei, buttando di nuovo i fiumi di lacrime.
- Shhh... tranquilla, l'importante è che tu non abbia oltrepassato il limite! E poi da quando piangi? - ridacchió il corvino.
- Idiota! - lo prese in giro fra le lacrime lui.
"Sono felice per te Aibou!" Pensò il ragazzo dai capelli a stella.
"Grazie Mou Hitori No Buko!" Gli rispose lei.
Ed ecco un altro sorriso che le spuntò dalle labbra.
Tutto grazie all'improvviso arrivo di quel ragazzo sottoforma di spirito, dai meravigliosi occhi d'ametista.
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Non Un'altra Copia
FanfictionLa storia pareva finita. Ma forse non è così. Allora scopriamo insieme la storia del nostro faraone, e del povero o povera sfortunato/a che lo terrà stretto a se... Ma... Se così non fosse? PARTECIPA AI WATTYS 2019