<< Cosa? Ma che vuol dire? >>. Guardavo Armin cercando di capire cosa fosse successo.
<< Chise, è come ti ho appena detto. È come se qualcuno gli abbia appena ordinato di andarsene fuori dalle mura! >>.
<< Armin, dimmi, Eren come sta? >>.
<< Eren sta chiudendo la breccia indurendo il corpo del gigante, proprio come hanno fatto negli esperimenti del caposquadra Hanje. >>.
<< E il capitano Levi? >>.
<< Oh, beh non so dirti di lui... >>. Mi salì il panico.
<< Dobbiamo subito uscire di qui! >>.
Io ed Armin cominciammo a correre fuori dai sotterranei del quartier generale. Quando uscii fuori, c'era vapore ovunque, ma riuscivo a vedere il corpo del gigante di Eren "pietrificato" nella breccia, bloccando l'entrata. "È impressionante...". Arrivammo sotto la breccia ormai chiusa, notando Hanje, Erwin e altri responsabili che aiutavano Eren a rialzarsi. Corsi verso Eren il più veloce possibile. << EREN! >>.
<< Chise! >>.
Scivolai davanti ad Eren che era seduto per terra e lo abbracciai. << Come ti senti? >>.
<< Un po' sfinito... ma per il resto credo sia andato tutto bene. >>. Ci voltammo tutti verso la breccia chiusa dal gigante. Mi alzai e mi rivolsi ad Hanje ed al comandante. << Dov'è il capitano Levi? >>. Cominciammo a guardarci intorno: non c'era traccia di Levi lì vicino.
<< Sarà andato a bere qualcosa. Beve sempre finita una battaglia del genere. >>. Dopo le parole di Erwin, capii subito dove poteva essere Levi. Mi voltai ed iniziai a correre più veloce che potevo urlando un "grazie" a quei due.
Arrivai davanti al pub. Dentro c'erano le reclute che festeggiavano la vittoria contro i giganti. Entrai e mi guardai attorno nel casino, finchè non notai qualcuno seduto ad un tavolo in un angolo in disparte e lontano da quel caos. << LEVI! >>.
Levi alzò lo sguardo. Corsi verso di lui e lo abbracciai, per poi baciarlo. Mi sedetti sulle sue gambe. << Stai bene? Sei ferito? >>.
<< No, non preoccuparti. Tu invece? >>.
<< Ah, io sto molto bene ora che ci sei tu con me! >>. Levi mi strinse più forte a sé, ed io mi appoggiai a lui.
Rimanemmo nel pub a bere qualcosa, e poi tornammo nei nostri alloggi per darci una ripulita. Levi era nella stanza da letto a cambiarsi, mentre io mi immersi nella vasca da bagno con l'acqua calda, ripensando a ciò che successe un'ora prima. "Chissà perché i giganti si sono comportati in quel modo...". Ripensai a Reiner, quando disse che io potrei essere la "Coordinata" e che posso controllare i giganti. "Ma se fossi questa Coordinata, come farei a controllare i giganti...?". Ragionai sulle parole di Reiner, e poi pensai a quando ero nei sotterranei, ovvero che quando diedi quell'urlo, i giganti subito dopo corsero via. Poi ricordai a quando avevo Levi privo di sensi tra le braccia durante la spedizione, e dopo il mio urlo, i giganti cambiarono obiettivo. In tutte e due le situazioni, anzi, in quei momenti, provai una rabbia infinita verso i giganti. "E se fosse per...". Cominciai a tremare senza motivo. "Era per questo che anche Annie cercava di catturarti. Voleva quel potere.". Le parole di Reiner riaffiorarono nella mia mente. Deglutii. "Non... non è possibile... che io sappia controllare...". I miei pensieri furono interrotti dalla porta del bagno che si apriva. Sussultai violentemente.
<< Oi, Chise, non stare troppo tempo lì dentro, rischi di prenderti il... ehi, va tutto bene? >>. Levi si avvicinò e mi mise le mali sulle spalle, mentre io tornai a guardare l'acqua, che in quel momento sembrava essere molto più interessante.
<< Oh, s-si certo! >>. Levi si rialzò e mi lanciò un'occhiata preoccupata, e poi si richiuse la porta alle spalle. Lanciai un sospiro. Mi alzai dalla vasca e mi avvolsi l'asciugamano intorno al corpo, continuando a pensare alle parole di Reiner. Misi la camicia da notte e, dopo aver pulito il bagno (chi lo avrebbe sentito Levi se non lo avessi pulito?), raggiunsi Levi in camera da letto in silenzio, mentre lui leggeva un libro. << Cosa c'è che ti turba? >>. Levi mi porse quella domanda senza staccare gli occhi dalle pagine di quel romanzo. Ci misi qualche secondo per rispondere. << Levi, ricordi quando io ed Eren fummo rapiti da Reiner e Berthold? >>.
<< E allora? >>.
<< Beh, Reiner e Berthold ci dissero, anzi, mi dissero una cosa... >>. Levi chiuse il libro, poggiandolo sul comodino con gli occhiali, e si voltò verso di me con il suo solito sguardo serio ed i suoi occhi glaciali che ti riuscivano a leggere anche il lato più nascosto della tua anima. << Cosa ti hanno detto quei due? >>.
<< Loro pensavano, anzi, sembravano essere convinti, che io avessi il potere della "Coordinata". >>.
Levi mi guardava con aria interrogativa. << Cos'è questa Coordinata? >>.
<< Sembra essere il potere di controllare i giganti tramite un segnale dato da un urlo... >>.
Levi mi fissò per qualche secondo in silenzio. << Ma che stronzata è mai questa? >>.
<< Si, anche io la pensavo così. Mi dissero che Annie seguiva me e te invece di Eren perché lei sapeva tutto ciò, e voleva questo potere tutto per sé. Poi ho notato due cose: quando ti avevo tra le braccia senza sensi, io in quel momento lanciai un urlo fortissimo, che sembrava essere pieno di rabbia e tristezza. Quando gridai, i giganti iniziarono ad ignorarci focalizzandosi su Reiner e Berthold. La seconda volta è successa proprio oggi... quando ero nei sotterrai, non riuscivo a sopportare l'idea di essere sempre inutile o in condizioni inadatte al combattimento, così ho lanciato un urlo battendo i pugni contro la parete; dopo qualche minuto, è venuto Armin ad avvisarmi della ritirata dei giganti... io ora non so se le cose sono collegate o sono pure coincidenze... io... >>. Delle lacrime iniziarono a rigare le mie pallide guance, e Levi, non appena lo notò, mi avvolse con il suo braccio.
<< Oi, Chise, stai calma. Scopriremo se davvero sei in possesso di questo potere per quanto possa sembrare folle. >>. Levi mi diede un bacio sulla tempia continuando a stringermi a sé. << Ora dormiamo, oggi è stata una giornata pesante per tutti. >>.
<< D-D'accordo. >>. Chiudemmo le luci e ci mettemmo a dormire, anche se non riuscivo a stare tranquilla per colpa di tutti i pensieri che mi affliggevano la mente, e come se avesse capito ciò, Levi mi abbracciò dissolvendo tutte le mie insicurezze, e ci addormentammo dopo circa qualche minuto.
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Le Ali della Libertà
FanfictionChise Yamada, una ragazza ventottenne, viveva insieme alla sua famiglia nel distretto di Shiganshina, una delle città al confine del grande muro denominato Wall Maria. Al di fuori di esso era proibito andarci, essendoci i giganti "divora-uomini" com...