Dopotutto, a tutti è concesso di sognare

43 3 3
                                    

Morte, sangue, umani uccisi e cadaveri sparsi per le strade

Bertholdt si gira furiosamente nelle coperte, cercando come di scappare da quell’incubo.

I suoi amici. Anche loro morti. I volti quasi irriconoscibili da quanto sfregiati. Reiner, Annie, Eren, Armin, , Christa, Ymir e molti altri. Sono tutti lì, uccisi. Dalle sue mani. Bertholdt le guarda: sono piene di sangue.

Strizza gli occhi e stringe mascella, afferrando quasi spasmodicamente il cuscino.

Ed eccola. L’unica alla quale teneva così tanto da non riuscire a sopportare la vista senza impazzire.

Alis.

Quella ragazza che si era arruolata da poco nel Corpo di Ricerca, ma che era già diventata un fenomeno. Alis, della quale si era innamorato perdutamente, talmente tanto da confidarle il suo segreto. Ma lei non lo aveva cacciato o denunciato, nossignore, anzi, gli aveva offerto una spalla su cui piangere e, in seguito, un amore su cui contare.

Alis, la ragazza che fuori era tutta frecciatine e critiche (da brava  Ackerman qual' era), ma che con lui appariva dolce e comprensiva, tanto da abbracciarlo e baciarlo dolcemente ogni volta che poteva.

Lei, l’amore della sua vita, giaceva ai suoi piedi, gli arti in posizioni innaturali e gli occhi argentei spalancati in uno sguardo di terrore.

Urla nel sonno, si dibatte velocemente nel letto, le lacrime che filtrano dagli occhi chiusi

Ed eccolo, uno spiraglio di luce, quando tutto sembrava perduto.

Una voce dolce ma allo stesso tempo preoccupata lo chiama.

Un braccio gli viene scosso con forza, mentre lui pian piano esce fuori dall’incubo, respirando grosse boccate d’aria. Si rizza a sedere, immergendo la testa nelle mani. Le lacrime copiose che continuano a rigargli le guance.

La mente è in subbuglio, le immagini orribili viste poco prima gli danzano davanti agli occhi in un loop continuo.

Sente una mano appoggiarsi al suo braccio, una stretta calda, non pensata per fare del male, che lo rassicura in pochi secondi. Si gira e vede l’oggetto dei macabri incubi, ora salvo da ogni violenza.

Si getta tra le braccia di Alis, affondando il viso nel suo petto e scoppiando a piangere come un bambino, ma a lui non importa di apparire debole. Lei non lo avrebbe mai giudicato.

-Va tutto bene- dice la ragazza, rassicurante, cosciente di ció che ogni  notte lo tormentava, mentre gli accarezza i capelli umidicci per il sudore, arrivando fino alla schiena nuda, dove disegna cerchi immaginari con le dita.

Lei sa che quella è l’unica procedura che riesce a calmarlo.

L’affetto di qualcuno che non lo lascerà mai è qualcosa di preziosissimo, gli dona una  sensazione di sicurezza e tranquillità che riesce a scacciare anche le paure più forti.

Dopo qualche minuto Bertholdt si calma, Alis gli solleva il mento con due dita e gli posa un leggero bacio sul naso arrossato, facendo ridacchiare imbarazzati entrambi.

Ma dopo poco la situazione ritorna seria.

-Hai fatto di nuovo quell’incubo?- chiede lei, mentre gli passa i pollici sulle guance per eliminare ogni residuo della traccia salata.

Lui annuisce piano, chiudendo gli occhi e gustandosi le coccole dell’altra. Possono vedersi così poche volte al giorno (lei lavora a stretto contato con suo fratello, Levi, e il comandante Erwin per cui le occasioni per incontrarsi sono veramente ridotte al minimo), per cui ogni momento è valido per godersi della sua presenza. Anche la notte, quando entrambi dovrebbero riposare.

-Non succederà mai, lo sai anche tu, sei troppo buono per fare del male a qualcuno a cui tieni- gli sussurra, prima di posare le labbra sulle sue e baciarlo lentamente.

-M-ma se dovesse accadere? Non potrei sopportare di aver causato la morte dei miei migliori amici- si sfoga Bertholdt, quando si staccano per riprendere fiato. Entrambi hanno le gote arrossate, succede ogni volta che anche solo si sfiorano.

-Te l’ho già detto, non potresti mai farlo, pessimista che non sei altro. Ora smettila di pensarci e vieni subito qui- ordina lei, con fare però allegro, cercando di risollevargli il morale, allargando le braccia.

-Agli ordini, Capitano- ridacchia Hoover, la sua caratteristica timidezza scomparsa del tutto, nel frattempo pensando ad un modo per vendicarsi per l’insolenza dell’altra.

Fa finta di abbracciarla, cingendole con le mani la vita stretta, ma comincia dopo poco a farle il solletico ai fianchi.

-No!- urla lei, scoppiando a ridere, mentre si dimena per scappare, ma fallendo miseramente a causa della presa ferrea dell’altro.

Hanno entrami le lacrime agli occhi quando Berth si lascia andare sul cuscino, con Alis stesa sopra il suo petto.

-N-Non osare p-più fare una cosa del g-genere- ansima, cercando di riprendere fiato.

Bertholdt ridacchia e Alis non può che pensare per l’ennesima volta che la sua risata sia un qualcosa di bellissimo, nella sua unicità e rarità.

Si accoccola meglio su di lui, sospirando felice e chiudendo gli occhi.

Il corpo del ragazzo è così caldo che le sembra di stare sopra ad una stufetta (cosa piacevole d’inverno, ma non d’estate, dove Bertholdt è tenuto a stare almeno a cinque metri da lei se non vuole ricevere una ciabattata in faccia).

I pensieri negativi scivolano via dalle menti pian piano che il sonno ritorna a bussare alla porta.

Le dita delle loro mani si intrecciano, come fanno ogni volta prima di andare a dormire.

E’ un po’ come dire –Hey, io ci sono. Per sempre-.

Le preoccupazioni sono rimandate al giorno dopo, quando la realtà diventerà troppo evidente da ignorare.

Ma ora, sotto quel caldo piumone blu, possono far vagare la mente in un mondo dove non esistono pericoli e loro possono vivere in tranquillità.

Dopotutto, a tutti è concesso di sognare.

Angolo cheprobabilmentenessuno leggeràmaioloscrivolostessoperché nonhonulladimegliodafare:3 d'autrice
Buongiorno a tutti quanti i coraggiosi che hanno deciso di leggere questa storia. L'avevo scritta tanto tempo fa ed era rimasta a fare la polvere nel mio computer, quando l'altro giorno l'ho trovata e dopo averle dato una piccola ricontrollatina ho deciso di pubblicarla (sotto consiglio di AshKirschtein, per cui prendetevela con lei se fa schifo :3).
Alis è un mio OC, inventata per una roll con la brutta persona menzionata qua sopra.
E niente, ora vado ad uccidere la Marvel, alla prossima :D

Alis Ackerman

Dopotutto, a tutti è concesso di sognareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora