Away from you

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Domenica, Carmen aveva provato a svegliarlo, Matteo aveva iniziato ad urlare e ringraziò che i due ballerini fossero usciti per andare chissà dove a fare le loro cose da persone danzati. Ad Einar poco importava di tutto quello che lo stava circondando. Dopo la sera precedente per lui avrebbe anche potuto prendere fuoco il microonde, ma non si sarebbe alzato, non avrebbe fatto un sorriso finto e non sarebbe andato avanti come nulla fosse. Ciò che lo opprimeva ancora di più era non poter parlare con nessuno di ciò che era accaduto. O meglio, avrebbe anche potuto farlo, ma sapeva che non sarebbe stato compreso il suo vero stato d’animo e che nessuno gli avrebbe detto la verità sulle sue esibizioni, esortandolo a fare di meglio.

Al pensiero di quanto era accaduto la sera precedente, si strinse in posizione fetale e si portò le coperte fin sopra la testa. Aveva sfigurato davanti a tutta Italia, Rudy aveva deciso di metterlo in imbarazzo e si era ritrovato a non sapere come affrontare la situazione. Si era visto perso specialmente nell’ultima esibizione, cantando “Io che amo solo te”, la quale non provava da mesi.

Si portò le mani davanti agli occhi e tentò di bloccare le lacrime che sgorgavano fuori dai suoi occhi, senza che nemmeno lui potesse controllarsi. Era proprio questo che il professore gli obiettava: il fatto di essere così emotivo. Gli avevano sempre detto che ciò non fosse sempre una cosa positiva, ma mai lo avevano trattato in quel modo. Aveva sempre pensato di essere almeno apprezzato da tutti i professori, non necessariamente il loro preferito, tanto che bastava a rimanere alla fine di ogni puntata, anche se non voleva per forza vincerle.

“Einar, che succede?” chiese ancora Carmen, poggiandogli una mano sulla spalla da sopra la coperta. Lui non si mosse, non disse nulla e sperò che la ragazza rinunciasse a volerlo salvare da se stesso. Infondo a lei che sarebbe cambiato? Anzi, non sarebbe stato meglio se fosse rimasto a letto senza iniziare a vedere cosa i professori gli avevano assegnato per la puntata successiva?

“Einar, dai, non puoi rimanere a letto tutto il giorno” continuò la ragazza e lui avvicinò ancora di più le gambe al proprio petto. Non poteva sopportare la sua voce ancora per molto, non avrebbe tollerato la presenza di nessuno dei blu accanto a lui per tirarlo su di morale, aveva bisogno di stare solo, crogiolarsi ancora un po’ nella sua disperazione. Voleva capire come cambiare, come riuscire a trattenere tutte le sue emozioni quando cantava. Doveva trovare un modo e sicuramente nessuno degli altri avrebbe potuto aiutarlo.

Alla fine sentì la ragazza sbuffare e togliere la mano dalla sua spalla.

“Matteo, dobbiamo avvertire qualcuno, questo non può stare così tutto il giorno!” urlo Carmen andandosene ed Einar la maledì dentro di se. Non voleva assolutamente vedere arrivare nessuno che cercasse di tirarlo su. Decise, quindi, controvoglia di alzarsi. Scostò le sue coperte e si tirò su e gli venne un capogiro. Appoggiò la testa sulla mano e sbuffò.

Sapeva che avrebbe dovuto alzarsi molto velocemente se voleva evitare che Carmen e Matteo andassero ad avvisare perfino la produzione. Odiava tutta quella situazione. Nemmeno il giorno in cui non venivano ripresi non poteva riposarsi ed essere se stesso. Doveva continuamente fingere, peggio che durante le puntate del serale.

Si alzò in piedi e mise la prima maglietta che trovò per terra. Non aveva persona il vizio di dormire in mutande durante il pomeridiano, quando divideva la stanza con Simone e Filippo, non lo aveva perso nemmeno al serale quando era stato drasticamente separato da loro due.

Filippo.

Andò nel salone principale e disse: ”Ragazzi, sono in piedi, non fate cose..” ma quando si accorse delle persone che erano entrate nella loro casetta, si ammutolì. Guardò i suoi compagni e gli chiese mentalmente un grosso e sonoro ‘perché’. Entrambi si accorsero della sua espressione e fecero un’alzata di spalle, come a scusarsi.

Away from you [Eiram]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora