Capitolo 44.

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Scusatemi tutti per il ritardo 😅.
Il blocco dello scrittore e i labotatori pomeridiani non risparmiano nessuno.
Buona lettura. ☺

LADRI

T/n's Pov

Non sapevo il perché del mio accettare l'incarico di Pixis...
Forse per staccare un po' dal Corpo di Ricerca, dall'infermeria, dalla tristezza.
Forse per illudermi che nulla fosse cambiato e immaginare di lavorare ancora per mio nonno.
Magari avevo sorriso al Comandante Pixis, e annuito alla sua richiesta, in memoria dei vecchi tempi andati.
Era certo, tuttavia, che lavorare mi faceva bene.
Mi permetteva di concentrarmi su cose pratiche e di rilassarmi un minimo.
Non mi faceva bene l'immobilità, perché, se era pur vero che la mia specialità era confondermi tra le tenebre, non avevo intenzione di sprofondare in quelle della mia interiorità.
Saltare sui tetti, avvolta nella mia nera divisa, ignorata dalla gente, sprezzante del pericolo, mi riempiva di gioia.
Era come scivolare indietro nel tempo a quando la mia vita era felice, nonostante il vuoto al petto dovuto al desiderio di uscire dalle mura.
Ora invece quel vuoto si era colmato, avevo trovato l'amore... ma se ne era aperto un altro ed ero triste e piena di rabbia.
Forse non era destino che mi sentissi completa in vita mia....
Si, ma basta lagnarsi come una vecchia zitella centenaria che non ha altro nella vita che sputare sentenze acide!
Saltai l'ultima volta, continuando a pedinare il ladro che avevo identificato.
Era stato semplice con principianti simili. Avevano lasciato un mucchio di briciole per strada.
Più che briciole erano proprio pagnotte di pane.
Mai visti tanti indizi nella mia vita!
In pratica quel caso era una bazzecola.
''Non essere tanto sicura di te... Non vorrei risvegliarmi e trovarti legata a testa in giù come un salame!''
DEAN! ESCI DALLA MIA TESTA! SEI IN COMA CAVOLO!?
Non voglio gente che rompe nella mia mente!
''Esatto... sono in coma. Sei tu che ti immagini questa discussione...Non è che stai diventando pazza?''
Probabile....
Si, le Ali della Libertà avevano come contro indicazione il divenire totalmente matti.
Basta prendere in esempio Hanji....
Una tegola si ruppe sotto il mio piede. Feci appena in tempo a schiacciarmi contro il tetto ed evitare lo sguardo scrutatore e preoccupato del ladro.
Sono arruginita cavolo!
In effetti affettare giganti non era esattamente come acciuffare tizi loschi.
Mi rialzai non appena avvertii nuovamente i passi del bersaglio.
Lo vidi infilarsi in un edificio, con fare cospiratorio.
Bene così mi porta dagli altri e dalla refurtiva!
Ora non dovevo fare altro che entrare.
''Ma brava! Che piano elaborato! E dopo che entri? Li saluti e gli dici 'Ehi carissimi! Sono venuta a buttarvi in galera! Chi è il primo!?' ''
O wall Maria! I piani sono sopravvalutati! Sai che sono una tipa impulsiva!
''Idiota..''
Vegetale..
''Questa era cattiva...''
Lo so.
Entrai con calma nell'edificio, pregando che la porta non scricchiolasse.
L'ambiente era umido e buio.
Wow... sono nel mio mondo!
Le mie calzature producevano appena qualche rumore contro il leggero strato d'acqua che ricopriva il pavimento.
Il buio mi avvolgeva in una morsa accogliente e familiare.
Mentre tutti i bambini rifuggivano la notte, io mi ero sempre trovata bene nel nero più profondo.
Era un abbraccio materno per me che non avevo mai ricevuto quell'affetto.
Per questo proseguivo spedita e senza remore.
Sentivo delle voci rimbombare per i corridoi pieni di cianfrusaglie.
Anche una fievole luce tremolante mi indicava la via.
Mi fermai a qualche passo da loro, ancora celata nelle tenebre a spiarli.
Erano in quattro intorno a un fuoco. A circondarli le casse di dispositivi e armi militari rubate.
<<Quanti pezzi d'oro ci faremo secondo te Carl?>> stava dicendo il più vicino, con un sorrisetto avido.
<<Tanti amico mio!>> rise un altro, affilando un coltello <<Se troviamo un acquirente buono diverremo ricchi!>>
Oh.. io non credo proprio...
Indietreggiai e feci rumore di proposito, nascondendomi, in maniera da attirarli.
<<Ehi! Chi va là!?>> fece l'unica donna.
Ovviamente non ero tanto idiota da rispondere, anche se il mio sarcasmo mi spingeva a dire qualche cretinata.
Due di loro si avvicinarono per controllare. Appena mi superarono attaccai il più vicino, premendogli una pezza con del cloroformio sul viso. Cercò di fare rumore, ma prima che quello davanti se ne accorgesse, lui era già a terra.
<<C-Carl?>> mormorò spaventato il tizio. Un colpo alla testa e cadde esanime.
Gli altri due superstiti si allarmarono al rumore, ma non azzardarono a allontanarsi dal fuoco.
Allora presi ad avanzare con assoluta calma, pesando ogni passo e fischiettando una melodia inquietante, il cappuccio calato sul viso.
La prima impressione è la più importante, no?
Quando videro una figura nera e misteriosa avvicinarsi loro, impallidirono e poi scoppiarono ad urlare: <<ALLONTANATI SE NON VUOI MORIRE!>>
<<Oh... ma che ospitalità! E io che volevo giocare un po' con voi>> ghignai arrochendo il tono.
Mi scagliai contro di loro e li lasciai contorcersi doloranti a terra.
Legai i quattro furfanti con una corda e controllai la refurtiva.
<<Se non fossi già ricca sfondata ci farei un pensierino>>ridacchiai fra me.
<<Bene. Missione compiuta!>>

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